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lunedì 20 maggio 2024

E LA PAROLA ZITTÌ CHIACCHIERE MIE! / Imparare ad ascoltare lo Spirito. Regina Caeli di Pentecoste 2024


Cerco da tempo di insegnare ai fratelli a risuonare alla Parola di Dio, senza troppi risultati. Ma mi rendo conto leggendo le parole del Papa di questa domenica di Pentecoste che non mi capiscono perché non uso le parole giuste. Io dico loro di ascoltare la Parola col cuore ma dimentico di sottolineare che è lo Spirito che rende questa Parola viva e intima e la illumina da dentro. 

Perciò molte reazioni dei fratelli non manifestano il parlare intimo del Signore vivo e presente nella celebrazione ma sono solo riferite alle Letture; non condividono un ascolto, ma il ragionare su una Lettura che ha colpito. Il Papa ci aiuti a entrare in questo dialogo vivo con Dio. Che "la Parola zittisca le nostre chiacchiere" e ci permetta di partecipare al dialogo intimo del Padre e del Figlio.


SOLENNITÀ DI PENTECOSTE  / PAPA FRANCESCO / REGINA CAELI

Piazza San Pietro  Domenica, 19 maggio 2024

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Cari fratelli e sorelle, buona festa di Pentecoste, buongiorno!

Oggi, Solennità della Pentecoste, celebriamo la discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli Apostoli. Nel Vangelo della liturgia Gesù parla dello Spirito Santo e dice che Egli ci insegna “tutto ciò che ha udito” (cfr Gv 16,13). Ma cosa significa questa espressione? Che cosa ha udito lo Spirito Santo? Di cosa ci parla?

Ci parla con parole che esprimono sentimenti meravigliosi, come l’affetto, la gratitudine, l’affidamento, la misericordia. Parole che ci fanno conoscere un rapporto bello, luminoso, concreto e duraturo come è l’Amore eterno di Dio: le parole che il Padre e il Figlio si dicono. Sono proprio le parole trasformanti dell’amore, che lo Spirito Santo ripete in noi, e che ci fa bene ascoltare, perché queste parole fanno nascere e fanno crescere nel nostro cuore gli stessi sentimenti e gli stessi propositi: sono parole feconde.

Per questo è importante che ci nutriamo ogni giorno delle Parole di Dio, delle Parole di Gesù, ispirate dallo Spirito. E tante volte dico: leggere un pezzo del Vangelo, avere un Vangelo piccolo, tascabile e portarlo con noi, approfittando dei momenti favorevoli. Il sacerdote e poeta Clemente Rebora, parlando della sua conversione, scriveva nel diario: «E la Parola zittì chiacchiere mie!» (Curriculum vitae). La Parola di Dio zittisce le nostre chiacchiere superficiali e ci fa dire parole serie, parole belle, parole gioiose. «E la Parola zittì chiacchiere mie». Ascoltare la Parola di Dio fa tacere le chiacchiere. Ecco come dare spazio in noi alla voce dello Spirito Santo. E poi nell’Adorazione – non dimentichiamo la preghiera di adorazione in silenzio – specialmente quella semplice, silenziosa, come è l’adorazione. E lì dire dentro di noi parole buone, dirle al cuore per poterle dire agli altri, dopo, gli uni per gli altri. E così si vede che vengono dalla voce del Consolatore, dello Spirito.

Care sorelle e fratelli, leggere e meditare il Vangelo, pregare in silenzio, dire parole buone, non sono cose difficili, no, le possiamo fare tutti. Sono più facili che insultare, arrabbiarsi… E allora ci chiediamo: che posto hanno queste parole nella mia vita? Come posso coltivarle, per mettermi meglio in ascolto dello Spirito Santo, e diventarne un’eco per gli altri?

Maria, presente a Pentecoste con gli Apostoli, ci renda docili alla voce dello Spirito Santo.


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