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martedì 21 maggio 2024

C'È BISOGNO DELLO SPIRITO SANTO? / Riflessione sulle Cresime e la Domenica di Pentecoste 2024


C'è bisogno dello Spirito Santo? In questi giorni ho confessato molti ragazzi e adulti che si preparavano alla Cresima, nonché candidati padrini e anche famigliari. Ho confessato il giorno di Pentecoste alcune persone. Questi incontri mi hanno in parte consolato, in parte rattristato. 

Mi ha consolato chi ha deciso di ricevere la cresima pur senza matrimonio in vista, a volte docile al suggerimento di genitori che vegliano sulla fede dei figli. Mi hanno consolato padrini che sono gli stessi del battesimo, segno che la missione è andata comunque bene. Mi hanno consolato ovviamente confessioni sincere e umili. 

Invece mi ha rattristato incontrare persone che non si confessavano dalla Prima Comunione mentre hanno fatto un corso di preparazione di un anno per ricevere la Cresima. Non hanno potuto gustare i benefici della confessione e il loro ascolto delle catechesi ha certamente mancato di una profondità spirituale. Mi ha rattristato sentire alcuni fermi sulle loro posizioni senza spazio per una parola diversa dalla loro mentre Dio dona il suo Spirito a coloro che gli obbediscono (Atti degli Apostoli 5, 32). Mi ha rattristato sentire persone che pensano che dopo la cresima tutto si fermi, e non che deve iniziare un cammino di fede, un cammino di approfondimento. Alcuni, grati di aver fatto una bella esperienza durante il corso, guardano con timore al futuro, sentendo tutta la loro fragilità e una certa solitudine per il dopo cresima e sperano solo di saper mantenere quello che hanno ricevuto. Nessuno li ha aiutati a capire come la Cresima è solo un avvio e ci sono possibilità di far un cammino di fede che li sostenga e faccia fruttificare i semi gettati in quell’anno. Nell’antichità c'era il catecumenato prima dei sacramenti dell’Iniziazione Cristiana e dopo, oltre ad entrare in una comunità che li accoglieva, c'erano gli incontri speciali per la Mistagogia rivolti ai neofiti. Perché non c'è questo nelle parrocchie? Diceva un battezzato adulto in Francia anni fa: “mi hanno insegnato a nuotare in piscina, poi mi hanno messo sulla spiaggia dicendomi: “adesso vai a New York”. Non è forse quello che succede anche da noi dopo la Cresima? Perché le nostre parrocchie, felici di una tradizione inculturata nel genio popolare, hanno rinunciato a formare cristiani adulti? 

Perché - e vengo alle confessioni “normali” di adulti - abbiamo lasciato i nostri battezzati convincersi che se la loro religiosità non supera il minimo sindacale, anche quello molto, molto basso, sono comunque buoni cattolici, e non devono sentire nessuna inquietudine, non hanno bisogno di nessuna conversione? 

“Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”. (Matteo 5, 20).






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