Visualizzazioni totali

venerdì 17 maggio 2024

SI PUÒ ESSERE "AL DI LÀ DEL BENE E DEL MALE?" / una riflessione 16 - 05 - 2024.



Ogni tanto qualcuno cita questa frase di Friedrich Nietzsche “Quello che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male”. È utile riflettere su questo concetto perché sembra corrispondere alla visione di tanti oggi e può giustificare tutto e il suo contrario. Non parlerò di Nietzsche ma confronterò 
questa frase, che sembra affascinare molti, con la verità del bene e del male. Si può essere al di là del bene e del male? Cosa c'entra questa frase con il dono dello Spirito Santo che ci apprestiamo a celebrare nella Pentecoste?

Spesso molti “custodi della morale” si sono comportati da “moralisti” o “bacchettoni” da “polizia dei costumi” pronti a soffocare ogni slancio di gioia spontanea, a censurare ogni atteggiamento che non rientrava nei loro criteri. Nelle nostre nazioni c'è stata una lunga ribellione contro ogni censura e oggi assistiamo alla censura inversa contro chi vuole ricordare che esistono valori assoluti. Tristemente esiste una feroce “polizia dei costumi” in paesi dittatoriali specialmente islamici. Ma la lotta contro i moralisti l’ha già fatta Gesù con scribi e farisei e il Cristianesimo fin dalle origini. Comportarsi come Gesù rimane il punto di riferimento: quando la persona vale meno del precetto, qualcosa non va. Però non significa che la morale non abbia fondamenti oggettivi.

A sostegno della frase di Nietzsche, qualcuno cita Blaise Pascal: “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”. A differenza di Nietzsche, però, Pascal sta con Gesù che ricorda il fondamento della legge: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!” (Marco 2, 27), e che lo Spirito Santo porta a compimento il bene nell’amore. Dopo i profeti e Gesù, il Cristianesimo nascente lotterà contro l’osservanza dei precetti che non considera la persona, che filtra il moscerino e dimentica “la giustizia, la misericordia e la fedeltà” (Matteo 23, 23 ). Dice san Paolo  : “la nostra capacità viene da Dio, il quale anche ci ha resi capaci di essere ministri di una nuova alleanza, non della lettera, ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito invece dà vita”. (2 Cor 3,5-6). Questo non significa che il bene e il male non siano ancorati nella realtà: “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.” dice l’Apostolo Giovanni (1 Giovanni 3, 18.22). E Gesù a quel tale: “Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". (Matteo 19, 17). Papa Benedetto ha ripetuto in continuazione che Amore e Verità sono intimamente legati, mettendo in guardia contro il relativismo e il soggettivismo, ossia i valori e la soggettività slegati dalla verità: Siccome lo penso deve essere accettato come vero, siccome mi piace devo poterlo fare, siccome non mi piace nessuno può obbligarmi ad accettarlo.

 Comprendiamo che senza valori assoluti non c'è più la possibilità di vivere insieme. È l’anarchia. Ma in pratica si deve in qualche modo vivere insieme, e allora si impone la ragione del più forte, quella del dittatore o quella della folla populista. Questa impostazione ha giustificato nel passato la nascita di ogni “Ordine Nuovo” politico e sociale, ed è servito - e serve anche oggi - per giustificare l'emarginazione e l'eliminazione delle “vite indegne”. Le vite indegne sono i nascituri non desiderati, le persone malate o troppo vecchie, handicappate, i devianti, e chiaramente i dissidenti. Se si può andare al di là del bene e del male oggettivo, ogni sorta di comportamento ritenuto perversione nel passato può essere considerato amore. 

L’Universo ha leggi razionali che vanno rispettate per evitare il caos e l’insuccesso. Il vivente però è caratterizzato dalla libertà. Una libertà sempre maggiore man mano che accediamo a forme di vita superiori. Ma anche il vivente è soggetto a leggi oggettive per vivere e prosperare, e l’uomo, dotato di vera vita spirituale, deve rispettare le leggi spirituali per compiere il bene. Non sta mai al di là del bene e del male. L’uomo che non obbedisce alle leggi spirituali perché non le conosce, non è colpevole ma non compie il bene. La libertà e quindi l’uomo si compie in Dio che è il Bene supremo, la Sorgente della Vita, la Verità. Gesù che è Dio e Uomo insieme è la Via. 

Nietzsche si è sganciato dal bene oggettivo e questo lo ha portato alla pazzia.  




Nessun commento:

Posta un commento