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domenica 5 maggio 2024

LA RISURREZIONE TRASFORMA LA STORIA / Domenica 5 maggio 2024, Pasqua Ortodossa.


Questa domenica 5 maggio gli Ortodossi celebrano la Pasqua, la Risurrezione. Il “Patriarca di tutte le guerre” Kirill Gundayev di Mosca diffonde una preghiera per la Vittoria e priva dello stato ecclesiastico ogni prete che contesta anche minimamente la guerra contro l’Ucraina (ultimamente è stato punito così duramente un prete solo perché aveva sostituito la parola “vittoria” con la parola “pace”!). D’altra parte Kiev deve dissuadere i fedeli ucraini di andare in chiesa in quei giorni perché, per i russi che li bombardano, sono tutti nazisti da eliminare. (
MONDO RUSSO La Pasqua della Vittoria  ) 

In questo immenso dolore che abbraccia anche tutte le altre guerre in atto, Gesù risorto ci invita ad appoggiarci alla sua Vittoria. Infatti rimane solo lui a cui affidare la nostra vita e il suo senso. Anche duemila anni fa, il contesto era di persecuzione e di morte, e subito quell’annuncio di speranza ha trovato resistenze forti: dall’incredulità, dal rifiuto di cambiare per rimodellare cuore, idee, abitudini sulla Via nuova aperta da Gesù, alle intimidazioni e alle persecuzioni aperte. Tutte queste tribolazioni non hanno impedito al Cristianesimo di espandersi. 

Il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, ha scritto nella sua Lettera Pasquale che la Risurrezione è potente forza trasformatrice della storia perché "il male non ha l’ultima parola" e "la fede nella Risurrezione funge da motivazione per la lotta contro la presenza del male e le sue conseguenze nel mondo". La partecipazione al mistero della Risurrezione, la santificazione nei sacramenti, la sperimentazione della Pasqua, «che ci ha aperto le porte del Paradiso», non vanno vissute «come ricordo di un evento passato ma come quintessenza della vita ecclesiale, come presenza di Cristo sempre tra noi». La Risurrezione dai morti di Cristo Signore è dunque «un anticipo della perfezione di tutti, nonché del compimento della divina oikonomia nel Regno dei Cieli». La fede «non dimentica mai che la via verso la risurrezione passa attraverso la Croce». La spiritualità ortodossa non propone una risurrezione senza crocifissione, né un pessimismo della croce senza risurrezione. Se «la negazione del mistero riduce esistenzialmente la natura umana, il rispetto del mistero ci apre le porte del Paradiso».

Dio si è fatto uomo affinché l’uomo diventi Dio. “La divinizzazione per grazia” è l’effetto essenziale della fede nella Risurrezione e fa nascere la nostra libertà. La vera libertà dell’uomo è possibile solo accettando volontariamente il supremo dono divino, cioè la vittoria sulla nostra inevitabile decadenza e morte. Questa vittoria ci rende partecipi della Vita di Dio. Non tutti accettano di dipendere da Dio, di vivere della sua Vita, di essere tralci nella Vite. Ma senza Cristo non possiamo fare nulla, non possiamo oltrepassare la morte. In quanto resurrezione vissuta, la Chiesa è lo spazio della libertà autentica che per la vita cristiana è fondamento, via e destino. Chi crede in Cristo risorto condivide già da adesso questa libertà con gli altri credenti nel Regno di Dio, nel Regno della Trinità.


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