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martedì 14 giugno 2022

ELIA ANNUNCIA A ACAB IL CASTIGO: QUANTE LEZIONI SPIRITUALI PREZIOSE PER NOI! / martedì XI sett. T.O., pari.

 


Morto Nabot, Acab vuole prendere possesso della sua vigna. Elia gli annuncia un castigo terribile dal Signore per lui e sua moglie. Questo peccato è così fortemente punito perché è stato ucciso un uomo in piena consapevolezza per “futili motivi”. Si poteva continuare a vivere come prima senza lo spazio di questa vigna. Ricordiamo Davide: è punito più per l’adulterio con Betsabea che per l’uccisione del marito. Infatti è entrato deliberatamente nel peccato di adulterio, dopo si dimenava per uscire da una situazione incresciosa che subiva pur essendone la causa in origine.

Benché istigato dalla moglie, Acab è responsabile dei suoi peccati, perché non ha lottato spiritualmente, mentre lo poteva fare. Infatti di fronte alla minaccia del castigo, Acab è capace di affrontare la moglie e la corte e fare penitenza sinceramente, pubblicamente. E, anche se è forse temporaneo, il Signore tiene in gran conto questo pentimento sincero. Dio è sempre pronto ad accoglierci.

“Poiché si è umiliato davanti a me, non farò venire la sciagura durante la sua vita; farò venire la sciagura sulla sua casa durante la vita di suo figlio”. Qualcuno trova scandalosa questa frase. Ma è molto semplice e logica. Dio ricompensa con estrema generosità ogni atto di bontà e di virtù, invitando il peccatore alla speranza. Ma quello che fai di buono oggi non basta a cambiare totalmente la tua vita e quella dei tuoi. Hai seminato male per tanto tempo e continui a farlo ancora. Questi semi, l’educazione e l’esempio cattivi che hai dato sono nel tuo figlio, già sono germogliati e crescono. E portano e porteranno conseguenze. Ma se tuo figlio si converte anche lui allontanerà il castigo dalla sua casa nella sua generazione. I peccati ricadono sui figli, non come maledizione ma come processo umano evidente. Allo stesso modo la santità contagia e protegge i figli. E, infine, i figli sono liberi di scegliere la via della vita o la via della morte.

Dio ama i nemici, cioè noi. E ci invita a fare altrettanto. Trovo tragicamente ridicolo chi vorrebbe che l’amore per il nemico sia una legge  … per gli altri, ma non fa nulla lui stesso in questo senso. “Sii tu il cambiamento che vorresti nel mondo”.

 

Prima Lettura  1 Re 21, 17-29
Hai fatto peccare Israele.

Dal primo libri dei Re
[Dopo che Nabot fu lapidato,] la parola del Signore fu rivolta a Elìa il Tisbìta: «Su, scendi incontro ad Acab, re d’Israele, che abita a Samarìa; ecco, è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderne possesso. Poi parlerai a lui dicendo: “Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi!”. Gli dirai anche: “Così dice il Signore: Nel luogo ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue”».
Acab disse a Elìa: «Mi hai dunque trovato, o mio nemico?». Quello soggiunse: «Ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. Ecco, io farò venire su di te una sciagura e ti spazzerò via. Sterminerò ad Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. Renderò la tua casa come la casa di Geroboàmo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasà, figlio di Achìa, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. Anche riguardo a Gezabèle parla il Signore, dicendo: “I cani divoreranno Gezabèle nel campo di Izreèl”. Quanti della famiglia di Acab moriranno in città, li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna, li divoreranno gli uccelli del cielo».
In realtà nessuno si è mai venduto per fare il male agli occhi del Signore come Acab, perché sua moglie Gezabèle l’aveva istigato. Commise molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti.
Quando sentì tali parole, Acab si stracciò le vesti, indossò un sacco sul suo corpo e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa.
La parola del Signore fu rivolta a Elìa, il Tisbìta: «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò venire la sciagura durante la sua vita; farò venire la sciagura sulla sua casa durante la vita di suo figlio». 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 50
Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia. 

Canto al Vangelo 
 Gv 13,34 
Alleluia, alleluia.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.

Vangelo 
  Mt 5, 43-48
Amate i vostri nemici.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». 
 

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