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lunedì 31 maggio 2021

"NON NUTRITE DESIDERI DI GRANDEZZA; VOLGETEVI PIUTTOSTO A CIO' CHE E' UMILE", E DIO VI FARA' GRANDI / Visitazione di Maria a Elisabetta, 31 maggio

 

Visitazione - Mariotto Albertini.

Il mese “della Madonna” finisce sempre in meravigliosa bellezza con la festa della Visitazione, piena della freschezza di amore e di semplicità della giovane Maria di Nazareth e della fonte di ogni giovinezza, Gesù, che lei porta nel suo grembo.

La visita della sua cugina è, per Elisabetta, una sorpresa totale, un’iniziativa di Dio. Papa Francesco ce lo dice spesso con quel verbo spagnolo di sua invenzione (?): “Dio primerea”, cioè Dio agisce per primo. Ci ripete pure di essere pronti ad accogliere le “sorprese di Dio”. È quello che Maria ha fatto e che, unita così intimamente a Gesù,  lei incarna perfettamente in questo Vangelo.

Maria non annuncia con la tromba la grande notizia (Matteo 6,2). Forse non avrebbe nemmeno parlato del privilegio e della missione che ha ricevuto, trovando perfino una scusa per spiegare la sua presenza. Non lo sappiamo. Infatti la condivisione sarebbe del tutto naturale tra due donne parenti e amiche, scelte in modo così speciale. Ma la visita dell’angelo non toglie nulla all’umiltà di Maria. L’amore non si vanta, non si gonfia, ma serve nel nascondimento (1 Cor 13,4, vedi anche 2 Cor 10,17 : “pertanto chi si vanta, si vanti nel Signore”. È quello che farà poi Maria nel magnificat, una volta svelato il mistero che porta nel grembo). Non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile.” Questo è lo spirito di Maria.

È lo Spirito Santo che si incarica di illuminare Giovanni Battista e Elisabetta ad una semplice parola di saluto di Maria. Grandiosità di una vita veramente piena di Dio che diventa sua trasparenza in ogni gesto e parola. Una trasparenza potente. Infatti questa bellezza ci affascina e anche se siamo tanto oscuri, ci illumina e ci dà speranza.

Elisabetta loda la fede di Maria perché è in tutto perfetta. Essa si manifesta nell’aver accolto la Parola di Dio, giocandoci la propria vita. Elisabetta sa valutare bene la preziosità di questa fede, lei che ha il marito muto da sei mesi in casa perché non ha creduto all’annuncio dell’angelo, annuncio che si è realizzato lo stesso!!!, togliendo la sua vergogna davanti agli uomini.

Uniamoci a Papa Francesco questa sera a conclusione del mese di preghiera per chiedere la fine della Pandemia e dei nodi delle sue conseguenze.

 

Prima Lettura   Rm 12, 9-16
Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità.

domenica 30 maggio 2021

SAN CASTRESE TESTIMONE DELLA TRINITA', COSA SIGNIFICA? / Santissima Trinità 2021

 


Quest’anno la celebrazione della Santissima Trinità offre una prospettiva particolare, grazie a un nuovo libretto sul nostro santo Patrono intitolato “San Castrese Vescovo, Testimone della Trinità”, “Fabio Cutolo, Editrice VELAR ,2021; disponibile in parrocchia). Castrese Testimone della Trinità, era un aspetto che non eravamo abituati a contemplare. Tutti in parrocchia sanno che egli ha messo in gioco la sua vita pur di non rinnegare la sua fede in Gesù Cristo. Ma non avevamo coscienza che i suoi persecutori erano cristiani anche loro e che il motivo della persecuzione non era la fede in Cristo Salvatore ma in Cristo Dio, in Dio Trinità, come definito dal Concilio di Nicea qualche decennio prima (325) contro l’eresia del prete Ario (256 – 336). Malgrado la condanna, le tesi di Ario continuarono a diffondersi fino al punto che ad un certo momento la maggioranza dei vescovi cristiani erano ariani, e l’Imperatore pure. Sant’Ambrogio a Milano era confrontato alle persecuzioni da parte degli Ariani appoggiati dalla madre, ariana, del futuro imperatore Valentiniano. Anche con la vittoria del cristianesimo cattolico, l’arianesimo si diffuse ancora tra i popoli germanici che pian piano si insediavano nell’Impero. In Africa i Vandali ariani perseguitavano i cristiani cattolici.

Ma, dirà qualcuno, valeva la pena fare tante lotte – e rischiare la vita – per un Mistero che non comprendiamo bene? Basta pregare, comportarsi bene, è sufficiente credere in Gesù Cristo, unico Salvatore. Qualcuno dice pure: “ognuno la pensa come vuole”.

Non era questo il parere di san Castrese e dei suoi compagni, e di tutti i martiri. Tutto ciò che ci ha dato il Signore Gesù è prezioso e va custodito anche quando non se ne comprende a pieno il valore. Alcuni aspetti della fede cristiana che sostengono la nostra vita di ogni giorno non sembravano così importanti secoli addietro. In particolare alcune conseguenze del Mistero della Trinità. Le famiglie e le comunità cristiane hanno sempre vissuto l’amore e l’unità come frutto della fede e meta del loro cammino. Oggi però si comprende meglio che “immagine di Dio” non riguarda solo l’individuo ma comprende la relazione di amore tra gli esseri umani, nel matrimonio, nella famiglia, nella comunità e in generale. “Famiglia in missione, Trinità in missione” disse un giorno Giovanni Paolo II. Guai se fossero andati persi questi aspetti dalla nostra fede, perché non ben compresi e valorizzati in quel tempo.

Grazie a Dio, Gesù ci ha dato un modo semplice per conservare la fede integra senza bisogno di addentrarci in studi e discussioni che vanno al di là delle nostre capacità e del nostro gusto. Ci ha dato la Chiesa, ci ha dato Pietro (il Papa) e i vescovi uniti a lui, ci ha dato il deposito delle fede che, quando è necessario, viene definito in formule precise che indicano i limiti oltre i quali si va fuori dalla rivelazione (i dogmi). Ognuno deve istruirsi secondo le proprie capacità, ma se vive una relazione di amore autentico con Dio in comunione con la Chiesa e il suo Magistero, il Mistero vive pienamente in lui. Guai però a non sottometterci alla Verità rivelata. Gesù dice: “Io sono la Verità”. Ci sono degli aspetti di Gesù che mi piacciono di più, ma non esiste il "Gesù che mi piace".

 

Prima Lettura  Dt 4, 32-34. 39-40
Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n'è altro.

venerdì 28 maggio 2021

LA FEDE VINCE MA NON DEVE ESSERE INQUINATA / venerdì VIII sett. T.O.

 



Gesù maledice un fico perché non vi trova frutti fuori stagione. Per la mia capacità di comprensione questo atteggiamento è sconcertante. Invece l’interpretazione di quel gesto, associata al suo vigorosissimo intervento contro le deviazioni introdotte nel Tempio, è chiarissima. Gesù se la prende con i cambiamonete e i venditori di colombe eppure essi rendono un servizio indispensabile al culto di allora. Ma cercando di svolgerlo dentro il recinto del Tempio per guadagnare di più, mettono i soldi, sé stessi e i loro interessi al centro, e non più il servizio di Dio e la preghiera. Questo basta per far infuriare Gesù che fa un gesto dimostrativo violento (e ... si attira mortali inimicizie). Infatti hanno trasformato il Tempio da "Casa di Preghiera" in “covo di ladri”, anche se sono onesti nei prezzi praticati, anche se attirano più pellegrini che trovano comodo di essere serviti sul posto stesso! La fede ha il potere di cambiare la Storia ma non deve essere inquinata.

Ci sono purtroppo, anche in anni recenti, esempi di persone carismatiche che hanno attirato molti al loro seguito, riuscendo ad avere perfino l’approvazione dei Papi di allora, ingannati sulla loro fedeltà alla Chiesa e al Vangelo. Anche se questo inganno non dura per sempre, gli effetti sono stati devastanti per molte vite. Vedi  Padre Karadima in Cile, i Legionari di Cristo, e altri. Mentre i santi rimangono di "felice memoria" sulla terra, vengono ricordati per sempre e sono Beati in Cielo, questi uomini che cercavano se stessi hanno avuto un successo effimero e lasciano un nome in cattiva memoria.

In quanto tutti responsabili dell’annuncio della Buona Notizia, pur nel piccolo della nostra vita personale, dobbiamo essere tutti attenti a purificare ogni giorno la nostra fede e rafforzare la nostra fedeltà al Vangelo, per amore di Gesù e del prossimo.

 

Prima Lettura   Sir 44, 1. 9-13
I nostri padri furono uomini di fede, e le loro opere giuste non sono dimenticate.

giovedì 27 maggio 2021

LA LUCE DELLA FEDE, LA GUARIGIONE DEL CIECO BARTIMEO / giovedì VIII sett. T.O.

 


Questa sezione del Vangelo di Marco (capitoli 8 – 10) è centrale. È introdotta dalla guarigione progressiva di un cieco. Come Pietro che giunge a vedere che Gesù è il Cristo. In genere, tutti i credenti hanno avuto un percorso progressivo per arrivare alla fede, attraverso esperienze  che hanno illuminato la loro vita. Queste esperienze sono accettabili per la ragione: pregando ho ottenuto una grazia, sento Dio vicino, sto meglio nei miei rapporti con gli altri, nel matrimonio, ecc. Sono esperienze gratificanti lontane dalla croce.

Ma ecco che Gesù rivela che la croce è il passaggio obbligato della fede. Al suo primo annuncio della passione, Pietro lo rimprovera perché, secondo lui, egli sragiona. Gesù dirà poi che per essere grande bisogna cercare l'ultimo posto, parlerà dell’amore fedele fino alla morte nel matrimonio e del rapporto con i soldi. In queste sue parole i discepoli vedono solo buio, morte, annientamento inaccettabile. Cadono nelle tenebre.

Come il cieco del Vangelo di oggi: egli vedeva poi ha perso la vista. Conosceva Gesù e la sua vita si è fatta misera. Quando Gesù passa sa cosa fare: pregare gridando fin quando si fermerà. Non importano le voci contrarie, esterne o interne. Quando Gesù lo chiama non esita a gettare via il mantello, sua sola protezione.

La guarigione del primo cieco era stata progressiva, quella del secondo appare istantanea. Ma è preceduta da tutto il percorso “penitenziale” che ha fatto gridando, gettando il mantello ... 

Di fronte alle esigenze del Vangelo che vanno aldilà della razionalità umana, vediamo solo buio, morte. Solo la fede permette di entrare in questa “valle oscura”, solo la fede permette di vedere quanta Vita c'è in questa morte, di scoprire la risurrezione. Molti però si fermano all’esterno della vita spirituale, alle apparenze, ai riti, e continuano a rifiutare l’essenza della fede, alcuni si allontanano completamente. Ma siccome la nostra vita senza Dio non ha senso né speranza, e anche la vita di prima era da ciechi, siamo molto di più quelli che continuano a mantenere un legame con la preghiera senza entrare mai nel cuore a cuore con Gesù e il suo mistero.

E' bello pensare che il nostro Arcivescovo che è  una vera benedizione per la  nostra diocesi, ha scelto questo Vangelo come suo motto episcopale: "Coraggio, alzati, egli ti chiama!"

 

Prima Lettura   Sir 42, 15-26
Della gloria del Signore sono piene le sue opere.

mercoledì 26 maggio 2021

CHI VUOLE ESSERE IL PRIMO TRA VOI SARA' SCHIAVO DI TUTTI / S. Filippo Neri, merc. VIII sett. T.O.

 


Il brano di oggi è scioccante: dalle parole dette da Gesù, tutti si sentono come paralizzati dalla paura, dalla difficoltà di comprendere. Tutti tranne Giacomo e Giovanni, i “figli del tuono” come li chiamava Gesù, pronti a combattere e a cogliere i frutti della vittoria. Perché se Gesù risorgerà ci saranno posti nel nuovo governo del Regno di Dio. Sarà invece l’indignazione a far uscire gli altri discepoli dalla loro paralisi. Nessuno però condivide l’angoscia di Gesù di fronte alla sorte che lo attende, nessuno gli offre solidarietà e amicizia. Tutti sono centrati su se stessi, sulle proprie emozioni.

Quando si tratta di umiliarsi, di chiedere scusa, di servire nel nascondimento senza mettere in evidenza i propri meriti, di scomparire, non c'è nessuno. Quando si tratta di emergere, di apparire, di salire sul trono, di occupare posti di onore e di comando, di avere riconoscimenti, ci sono tutti. Chi perché è pronto a prendere l’iniziativa, chi non è pronto ma non sopporta che qualcuno gli passi avanti. “Santa Umiltà di Cristo, chi ti troverà?” dicevano i Padri.

Quanto è forte dentro di noi la mentalità del mondo che cerca il “trionfo della religione”! Certo Gesù ha trionfato ma quello che egli propone – sia la via per arrivarci che il trionfo stesso – è agli antipodi di tutto il nostro modo (mondano) di pensare e reagire.

Per seguire la parola di Gesù: chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti”, bisogna avere fede, una fede autentica,  e “non di tutti infatti è la fede” (2 Tessalonicesi 3,2). Maria aveva questa fede e questa umiltà. Non la immaginiamo spettinata e trascurata, ma abitata da quella umiltà così profonda che né il mondo né il demonio la potevano più toccare come dice santa Teresina. L'umiltà giocosa di san Filippo Neri è un buon indizio e una buona pista riguardo alla Vera Umiltà. "E poi morite e non sapete / che per tanto in alto andare / molto in basso bisogna stare!" ( Alla societate; S. Varnavà).

 

Prima Lettura   Sir 36, 1-2.5-6.13-19
Riconoscano le nazioni che non c’è Dio al di fuori di te.

DIVENTARE TOTALMENTE SOSTENIBILI ENTRO SETTE ANNI MASSIMO! / Video messaggio di Papa Francesco per il lancio della Piattaforma "Laudato Si"

 


Papa Francesco ha concluso l’Anno “Laudato Si” lanciando un messaggio a tutti noi cristiani: tutte le parrocchie, la nostra, le comunità cristiane, le famiglie, perché credono in Gesù Cristo e nel Vangelo, devono diventare ecosostenibili al più presto, al massimo entro sette anni. Ieri ho celebrato un matrimonio e partendo dal racconto della Genesi ho detto agli Sposi che dovevano diventare sempre più ecologici se volevano che i loro figli possano avere una vita felice. Ho avuto l’impressione che non ci avessero mai pensato molto. Siamo molto in ritardo ma il Papa ci sprona e per questo benediciamo il Signore. Il nostro piccolo gruppo per l’Ecologia Integrale “Campania Felix” deve prendere pienamente coscienza della sua missione assieme a tutta la comunità parrocchiale e alle persone di buona volontà.

 

VIDEOMESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER IL LANCIO DELLA PIATTAFORMA 
LAUDATO SI'


Cari fratelli e sorelle,

con l’Enciclica Laudato si’, promulgata nel 2015, invitavo tutte le persone di buona volontà a prendersi cura della Terra, che è la nostra casa comune. Da tempo, ormai, questa casa che ci ospita soffre per ferite che noi provochiamo a causa di un atteggiamento predatorio, che ci fa sentire padroni del pianeta e delle sue risorse e ci autorizza a un uso irresponsabile dei beni che Dio ci ha dato. Oggi, queste ferite si manifestano drammaticamente in una crisi ecologica senza precedenti, che interessa il suolo, l’aria, l’acqua e, in genere, l’ecosistema in cui gli esseri umani vivono. L’attuale pandemia, poi, ha portato alla luce in modo ancora più forte il grido della natura e quello dei poveri che ne subiscono maggiormente le conseguenze, evidenziando che tutto è interconnesso e interdipendente e che la nostra salute non è separata dalla salute dell’ambiente in cui viviamo.

Abbiamo bisogno, perciò, di un nuovo approccio ecologico, che trasformi il nostro modo di abitare il mondo, i nostri stili di vita, la nostra relazione con le risorse della Terra e, in generale, il modo di guardare all’uomo e di vivere la vita. Un’ecologia umana integrale, che coinvolge non solo le questioni ambientali ma l’uomo nella sua totalità, diventa capace di ascoltare il grido dei poveri e di essere fermento per una nuova società.

martedì 25 maggio 2021

STUPITI E ANCORA PIU' SBIGOTTITI / martedì VIII sett. T.O.

 


In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».

Questo grido del cuore  nasce in Pietro "stupito" e “ancora più sbigottito” dalle parole di Gesù: le condizioni per meritare il Regno di Dio sono realmente proibitive, nessuno ce la può fare, lassù ci saranno al massimo tre o quattro persone…

La risposta di Gesù è molto importante: anche se non possiamo meritare il Regno di Dio, sentirci “a posto”, proprietari, perché è un dono gratuito, accessibile a chi fa conto solo sulla fedeltà di Dio, nonostante questo le nostre scelte, le nostre azioni hanno valore, specialmente se un giorno abbiamo lasciato tutto per seguire il Signore. Le nostre scelte ci costruiscono dentro. Anche se rimaniamo fragili, la loro influenza benefica si estende a tutta la nostra vita e Dio le valorizza. Ecco quindi il senso delle promesse di Gesù a chi ha lasciato tutto per seguirlo.

C’è però il pericolo di vanificare tutto, anche con piccole scelte contrarie quotidiane. Il vescovo Christian Carlassare (quello gambizzato un mese fa per dissuaderlo di entrare nelle sue funzioni) faceva questa riflessione: nei primi anni della sua presenza in Africa è vissuto in un villaggio del Sud Sudan, senza telefono, senza televisione, senza internet. L’unica realtà era quel villaggio, quelle persone, la loro vita quotidiana e la loro cultura. Egli benedice questo periodo perché gli ha permesso di “lasciare tutto”, di donarsi totalmente alla volontà di Dio, di incarnarsi. Oggi, da responsabile, è cosciente che i meccanismi della globalizzazione penetrano e condizionano la vita  anche di quelle popolazioni isolate e che egli deve tenerne conto. Ma vede anche il rischio con i mezzi moderni di comunicazione di essere missionari fisicamente in Africa, ma col cuore e la mente rivolti ad altre situazioni e persone lontane migliaia di chilometri, in particolare la famiglia e i vecchi amici. Il rischio dei evasione è da sempre. Carlo Carretto, da novizio dei Piccoli Fratelli, bruciò la sua rubrica di indirizzi una sera, dietro una duna del deserto del Sahara.

L’unico modo per lasciare tutto e trovare un equilibrio tra i vari elementi della propria vita, è di cercare di conoscere davvero la volontà di Dio e compierla. Ogni cristiano, se vuole essere discepolo di Cristo, deve lasciare tutto e seguirlo, anche se è padre o madre di famiglia, anche se la sua missione è nel lavoro dei campi che Pietro e gli altri discepoli hanno lasciato. È il sacrificio chiesto ad Abramo, di sacrificare a Dio il proprio figlio, quello che egli ama, per riaverlo come dono e amarlo di più, in un rapporto radicalmente trasformato.

 

Prima Lettura  Sir 35, 1-15
Chi adempie i comandamenti offre un sacrificio di comunione.

lunedì 24 maggio 2021

FRATELLI TUTTI / 88. La guerra? Domandiamo alle vittime.

 

Yemen.



Conseguenze dei bombardamenti in Germania. 

261. Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. Non fermiamoci su discussioni teoriche, prendiamo contatto con le ferite, tocchiamo la carne di chi subisce i danni. Rivolgiamo lo sguardo a tanti civili massacrati come “danni collaterali”.

Domandiamo alle vittime. Prestiamo attenzione ai profughi, a quanti hanno subito le radiazioni atomiche o gli attacchi chimici, alle donne che hanno perso i figli, ai bambini mutilati o privati della loro infanzia. Consideriamo la verità di queste vittime della violenza, guardiamo la realtà coi loro occhi e ascoltiamo i loro racconti col cuore aperto. Così potremo riconoscere l’abisso del male nel cuore della guerra e non ci turberà il fatto che ci trattino come ingenui perché abbiamo scelto la pace.

FRATELLI TUTTI / 87. E' possibile oggi la "guerra giusta"?

 


258. È così che facilmente si opta per la guerra avanzando ogni tipo di scuse apparentemente umanitarie, difensive o preventive, ricorrendo anche alla manipolazione dell’informazione. Di fatto, negli ultimi decenni tutte le guerre hanno preteso di avere una “giustificazione”. Il Catechismo della Chiesa Cattolica parla della possibilità di una legittima difesa mediante la forza militare, con il presupposto di dimostrare che vi siano alcune «rigorose condizioni di legittimità morale».[239]

Tuttavia si cade facilmente in una interpretazione troppo larga di questo possibile diritto. Così si vogliono giustificare indebitamente anche attacchi “preventivi” o azioni belliche che difficilmente non trascinano «mali e disordini più gravi del male da eliminare».[240] La questione è che, a partire dallo sviluppo delle armi nucleari, chimiche e biologiche, e delle enormi e crescenti possibilità offerte dalle nuove tecnologie, si è dato alla guerra un potere distruttivo incontrollabile, che colpisce molti civili innocenti. In verità, «mai l’umanità ha avuto tanto potere su sé stessa e niente garantisce che lo utilizzerà bene».[241] Dunque non possiamo più pensare alla guerra come soluzione, dato che i rischi probabilmente saranno sempre superiori all’ipotetica utilità che le si attribuisce. Davanti a tale realtà, oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile “guerra giusta”. Mai più la guerra![242]

FRATELLI TUTTI / 86. L'ingiustizia della guerra

 
Il bombardiere ad armamento nucleare B-52 e ciò che può portare.


La guerra e la pena di morte

255. Ci sono due situazioni estreme che possono arrivare a presentarsi come soluzioni in circostanze particolarmente drammatiche, senza avvisare che sono false risposte, che non risolvono i problemi che pretendono di superare e che in definitiva non fanno che aggiungere nuovi fattori di distruzione nel tessuto della società nazionale e mondiale. Si tratta della guerra della pena di morte.

L’ingiustizia della guerra

256. «L’inganno è nel cuore di chi trama il male, la gioia invece è di chi promuove la pace» (Pr 12,20). Tuttavia, c’è chi cerca soluzioni nella guerra, che spesso «si nutre del pervertimento delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di paura dell’altro e della diversità vista come ostacolo».[237] La guerra non è un fantasma del passato, ma è diventata una minaccia costante. Il mondo sta trovando sempre più difficoltà nel lento cammino della pace che aveva intrapreso e che cominciava a dare alcuni frutti.

257. Poiché si stanno creando nuovamente le condizioni per la proliferazione di guerre, ricordo che «la guerra è la negazione di tutti i diritti e una drammatica aggressione all’ambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire senza stancarsi nell’impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli.

A tal fine bisogna assicurare il dominio incontrastato del diritto e l’infaticabile ricorso al negoziato, ai buoni uffici e all’arbitrato, come proposto dalla Carta delle Nazioni Unite, vera norma giuridica fondamentale».[238] Voglio rilevare che i 75 anni delle Nazioni Unite e l’esperienza dei primi 20 anni di questo millennio mostrano che la piena applicazione delle norme internazionali è realmente efficace, e che il loro mancato adempimento è nocivo. La Carta delle Nazioni Unite, rispettata e applicata con trasparenza e sincerità, è un punto di riferimento obbligatorio di giustizia e un veicolo di pace. Ma ciò esige di non mascherare intenzioni illegittime e di non porre gli interessi particolari di un Paese o di un gruppo al di sopra del bene comune mondiale. Se la norma viene considerata uno strumento a cui ricorrere quando risulta favorevole e da eludere quando non lo è, si scatenano forze incontrollabili che danneggiano gravemente le società, i più deboli, la fraternità, l’ambiente e i beni culturali, con perdite irrecuperabili per la comunità globale.

[237] Messaggio per la 53ª Giornata Mondiale della Pace 1° gennaio 2020 (8 dicembre 2019), 1: L’Osservatore Romano, 13 dicembre 2019, p. 8.

[238] Discorso all’Organizzazione delle Nazioni Unite, New York (25  settembre 2015): AAS 107 (2015), 1041.

DONNA ECCO TUO FIGLIO, FIGLIO ECCO TUA MADRE / Maria Madre della Chiesa, lunedì dopo la Pentecoste.

 


Quale grande privilegio e gioia avere Maria per madre! Una gioia che ha tutta la densità e serietà della croce. Nel discepolo che egli amava Gesù da Maria come madre a tutta l'umanità, ma è un dono doppiamente personale: Gesù mi ha dato Maria perché mi ama. Ci accogliamo reciprocamente perché è mia madre e io sono suo figlio.

Quando l'ho scoperto, ho creduto che lei, in quanto via più sicura, più dolce, fosse anche lo scontino per poter fare di meno e andare in paradiso lo stesso. Solo dopo anni ho compreso che lei mi aiuta a compiere le promesse del mio battesimo. Niente cristianesimo con lo sconto, dunque, niente cristianesimo meno impegnativo, ma un aiuto per arrivare fino in fondo, con più costanza, per arrivare più lontano. A scuola avere ottimi insegnanti mi incoraggia e mi permette di fare studi migliori, non mi da il diploma con minore preparazione e competenza, anzi. 

Maria incoraggia la Chiesa nella preghiera. San Pietro da buon ebreo aspettava fin da bambino il Regno di Dio ed era convinto di sapere (quasi) tutto già. Al punto di correggere Gesù (Marco 8,32-33). Pian piano scopre che deve imparare ancora molto e anche dopo il trauma della croce e il suo non conoscere Gesù gridato a tutti, ecco che Pietro, assieme agli altri discepoli, deve ancora pregare intensamente per poter accogliere la grazia della conversione, per sottomettersi a Dio e ricevere il suo Spirito. In questa opera di conversione fino alla fine, Maria gioca un ruolo fondamentale nella Chiesa. Lei ha detto per prima: "non il mio progetto, non le mie idee, ma, con tutto l'amore del mio cuore, ecco, sono la serva del Signore, la più bassa e povera, si compia in me la Sua Parola".

In questo giorno che è anche la festa della madonna di Sheshuan, preghiamo in modo particolare per i nostri fratelli e sorelle cinesi, crocifissi per la loro fede.


Prima Lettura  At 1, 12-14
Erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme a Maria, la madre di Gesù.

MI SONO VACCINATO

 


Mi sono vaccinato una settimana fa.

Con la mia età "giovanissima" - insomma tanto vecchio non sono, davvero - ho tardato prima di iscrivermi sulla piattaforma per "over sessanta" ("over sessanta": che strana espressione! Gli italiani hanno un modo tutto particolare di esprimere amore per l'inglese, mettendo da parte la loro propria lingua. Ma non varrebbe la pena rimanere italiani-italiani quando si sa che i romani hanno insegnato a parlare al mondo intero con il latino e la prima lingua neolatina è proprio l'italiano, di particolare bellezza?). Ritorniamo al nostro discorso del vaccino: Ho tardato a prenotarmi per la vaccinazione. Infatti ho voluto fare prima le analisi che non facevo da molto tempo. 

Dicevano voci amiche: Speriamo che ti fanno lo Pfizer! Qua, con i vaccini si muore! 

Dopo molti giorni arriva la convocazione: sarà Astrazeneka. E già qualcuno trema per me. Poi aggiornamento il giorno prima dell'appuntamento: non Astrazeneka ma Johnson&Johnson. 

Sempre le voci amiche: Ma non è quello che avevano sospeso? Ti supplico non andare...

Arrivo al capannone accanto all'aeroporto di Capodichino: Oggi solo Janssen! Janssen, mai sentito, che roba è? Ci metto un po' di tempo per capire che Janssen in svedese significa Johnson in inglese. La fila è folta e tranquilla, il servizio di accoglienza amabilissimo, l'organizzazione razionale, ma un po' di tensione la sento. 

In conclusione, mezza mattinata di tempo, molti soldi al parcheggio di breve durata davanti all'aeroporto, la sera un po' di stanchezza in testa e un filo di febbre durante la notte, una compressa di paracetamolo, e il lusso di un riposo assoluto fino al pomeriggio. Finora null'altro. 

Non per tutti va così bene, qualcuno ha avuto veramente febbre e dolori, ma finora non ho sentito casi di persone conosciute che siano stati realmente drammatici. Nella grande confusione di voci e l'evidente fretta nell'applicare questi vaccini per contrastare la pandemia vedo comunque dei fatti chiari: il vaccino funziona ed è l'arma più potente che abbiamo, senza dimenticare le misure barriera tanto semplici ed efficaci. Moralmente non ci sono controindicazioni per farsi vaccinare e l'esempio del Papa che si è vaccinato e fa vaccinare le persone a lui vicino e i poveri soccorsi dal Vaticano mi rafforza: il Papa è circondato da scienziati seri e questo mi convince anche sull'aspetto medico. Voglio aggiungere così la mia piccola voce, privata, per quello che vale. 

Sulla liceità morale dei vaccini, e in particolare dei vaccini anti-Covid, vedi post dell' 11 marzo 2021: IL PAPA HA CREATO UN NUOVO DOGMA CHE OBBLIGA A VACCINARSI?  http://ilblogdifrasereno.blogspot.com/2021/03/il-papa-ha-creato-un-nuovo-dogma-che.html

Sullo stesso argomento della Pandemia puoi anche vedere: ALLARME COVID TRA I CRISTIANI ORTODOSSI del 25 novembre 2020; http://ilblogdifrasereno.blogspot.com/2020/11/allarme-covid-tra-i-cristiani-ortodossi.html; e ancora AGGIORNAMENTO SU COVID E MASCHERINE, del 06 ottobre 2020, http://ilblogdifrasereno.blogspot.com/2020/10/aggiornamento-covid-e-mascherine.html

domenica 23 maggio 2021

IL POTERE DELLO SPIRITO / Solennità di Pentecoste 2021



 

Qual è il potere dello Spirito Santo? Trasformare il mondo, sanare le sue ferite, riunire le famiglie e i popoli, riconciliare Cielo e Terra, partendo dai cuori.

Ma ci crediamo?

Il Nunzio in Francia, Mons. Celestino Migliore, illustrando il ruolo della diplomazia vaticana ha usato questi due esempi: Stalin si faceva beffe dicendo di papa Pio XII che voleva fermare la guerra: "di quante divisioni dispone il Vaticano?" Giovanni Paolo II assieme alla fede del popolo polacco in particolare, ha dimostrato la forza dello spirito, dando un contributo enorme alla caduta del muro di Berlino e alla dissoluzione del regime sovietico. Bismarck si faceva beffe del Vangelo dicendo che era completamente assurdo pensare di governare una nazione partendo dalle Beatitudini. Invece papa Francesco, in continuità con i suoi predecessori, espone in modo molto articolato le vie e le intuizioni per applicare lo Spirito delle Beatitudini alla vita sociale, economica, politica.

Già nel 1990, non ancora vescovo, Padre Bergoglio scrisse un lungo articolo sulla corruzione che molti considerano come un fenomeno inevitabile nella società. Lui diceva: non esiste il fenomeno della corruzione ma solo cuori corrotti. Se nessun cuore è corrotto, scompare la corruzione.

Si può immaginare e costruire la Pace partendo dalla forza spirituale. Si può immaginare e costruire una Società partendo dalle Beatitudini. Se così non fosse, non avrebbe senso proclamare che Gesù è il Signore. Per questo, però, bisogna conoscere e seguire il metodo di Gesù, il Vangelo.

Ma bisogna anche decidersi a mettersi in cammino. San Paolo oggi ci invita a lasciarsi guidare dallo Spirito. Anche lui ha sperimentato di essere nemico di Dio, e, dopo essere stato illuminato da Cristo e aver creduto in lui, di fare un cammino di conversione, di resa progressiva di tutto il suo essere allo Spirito di Dio. Gli Apostoli hanno avuto bisogno, dopo aver toccato con mano la realtà della risurrezione di Gesù, della sua Vittoria sulla morte e il male, di ricevere catechesi e segni fino all’Ascensione e ancora di pregare intensamente per giorni. Solo allora sono stati disponibili a ricevere il dono dello Spirito che li ha trasformati. Dopo la Pentecoste, pur testimoni di tanti prodigi, sentono ancora la fragilità della carne, ma, lasciandosi guidare dallo Spirito, il loro cammino non si fermerà più. Vediamo proprio in questi giorni guerre e disastri, ma dipende anche da noi lasciarci guidare dalla Potenza dello Spirito 

 

Prima Lettura  At 2, 1-11
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

sabato 22 maggio 2021

PENSA ALLA TUA CONVERSIONE E NON AD ALTRO / sabato dopo Pentecoste

 

"Pietro, fratello mio, stammi a sentire ... "

(*Si è rotto il mio computer e non ho potuto pubblicare nulla in questi giorni. E adesso scrivo da un altro, senza il programma Word...)

«Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Negli ultimi versetti del Vangelo di san Giovanni troviamo questa riflessione che può sembrarci superflua. Invece è Parola di Dio per noi. Cosa ci insegna?
Gesù dice a Pietro: a te che importa del cammino dell'altro discepolo? l'importante è che tu ti converta, che tu mi segua, non ti preoccupare dell'altro nelle sue vicende personali che non toccano direttamente te o la tua missione di "Roccia" in mezzo ai tuoi fratelli. 
E invece cosa è successo? Nelle prime comunità cristiane se ne importarono, eccome, commentando, ragionando: sai, ha detto questo..., no! ha detto questo..., ma cosa voleva dire?, ma secondo me..., Oh, davvero..., ma io ho sentito la signora tal dei tal che è una mistica e lei dice... 
Tutte queste chiacchiere invece di pensare alla propria conversione.

Mi potresti dire: certo è una perdita di tempo, ma in fondo, non crea danno... 
Proprio sicuro che non crea danno, oltre alle energie distratte dalla propria conversione?

Con questa curiosità vana un po' maliziosa si sono creati miti come quello dell'Ebreo errante, e tanti altri che hanno oscurato il Mistero della Salvezza, fino a sostituirlo, nei casi più estremi: la gente sa dell'Ebreo errante ma non conosce la Parola di Gesù. Nel caso degli ebrei, questi ragionamenti hanno purtroppo contribuito a radicare la mentalità che ha favorito tutte le persecuzioni contro di loro fino allo stermino nazista. Lo stesso si deve dire per la caccia alle streghe e tutte le cose simili.

Si finisce per sapere tutto tranne che conoscere la Scrittura, a leggere montagne di articoli e libri, racconti di apparizioni, rivelazioni, e non a nutrirsi della Scrittura.
La stessa curiosità vana e un po' maliziosa crea tanti dissensi nelle comunità e nelle famiglie, impegna tante, troppe energie, che potrebbero cambiare il mondo se fossero impegnate da ciascuno nella propria conversione.

Ha fatto quindi proprio bene l'Apostolo Giovanni a raccontarci questo episodio! Ci ha dato una grandissima lezione, rivolgendo il nostro cuore e la nostra mente all'essenziale. 
Infatti subito dopo egli dice che anche se non si può scrivere tutto perché la ricchezza di Gesù è infinita, quello che ci consegna nel suo Vangelo è proprio vero. Alla fine del capitolo precedente aveva detto che ha scritto quel libro non per la nostra curiosità di sapere ma affinché crediamo che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiamo la vita nel suo nome (vedi Giovanni 20,31).
Pensa alla tua conversione e non ad altro. Quale migliore incoraggiamento per aprirci al Dono dello Spirito Santo celebrando con tutta la Chiesa il Mistero della Pentecoste!



Prima Lettura   At 28,16-20.30-31
Paolo rimase a Roma, annunciando il regno di Dio.

mercoledì 19 maggio 2021

IL DOVERE DI ANNUNCIARE TUTTA LA VOLONTA' DI DIO / martedì dopo la Pentecoste

 

Paolo prende congedo dagli anziani di Efeso.

“lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta …”

“di città in città”, significa “di comunità in comunità”, perché allora ci sono comunità cristiane solo nelle città e ogni comunità, ben radicata nel mistero della crocifissione e risurrezione di Gesù, invoca il Signore presente in mezzo ad essa e lo ascolta, e il Signore parla, si manifesta. Perché non lo facciamo più?

“Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita …”

La donazione di Paolo al Signore è totale. Ne siamo certamente ancora lontani, ma l’atteggiamento di Paolo e dei santi è quello di Gesù e deve essere la nostra bussola. E scopriamo anche noi di avere una missione da compiere, di contare per il Regno di Dio! Se il mio criterio di comunione con Dio (forse dovremmo dire piuttosto: il livello di soddisfazione che mi da il Signore) è il sentirmi bene, non farò nessun cammino di fede. Vissuto in modo egocentrico il Cristianesimo perde ogni senso. È vero che il Signore non si lascia vincere in generosità e ci riempie di doni,  ma questo passa sempre attraverso un uscire da sé stessi, il rimettere le redini in mano ad un Altro. Facciamo fiducia continuamente in tantissimi atti della nostra vita quotidiana, perché andiamo verso Dio con la “lista della spesa”, con il contratto dettagliato in mano (ti do questo a condizione che tu mi faccia questa grazia)?

“non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio”.

San Paolo parla agli anziani. Sappiamo che Paolo attua la legge della gradualità, cioè la progressività dell’insegnamento cristiano a chi deve ancora crescere. Altrove infatti dice: “Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete;” (1 Cor 3,2; vedi Gv 16:12:Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”.). Però la frase degli Atti sopra è importantissima: la gente ha diritto a tutto il Vangelo. Il Vangelo è un seme. Nel kerigma c'è tutto l’infinito dell’amore di Dio per l’uomo e della risposta d’amore dell’uomo per Dio, come in un seme c'è tutta la pianta. Ma come un seme deve svilupparsi altrimenti non ha senso, così i fedeli hanno diritto ad essere aiutati a scoprire e interiorizzare tutta la potenzialità del kerigma. La Chiesa è debitrice di tutta la volontà di Dio. Molti problemi nella Chiesa non provengono dalla debolezza degli uomini, ma della debolezza dell’annuncio. Se credo di sapere cos'è il Cristianesimo mentre non mi è stato annunciato o solo a metà, non potrò accoglierlo nella sua pienezza: invece di inocularmi la malattia benedetta e rivoluzionaria di Gesù Cristo sono stato “vaccinato”, immunizzato contro il Cristianesimo!

La conseguenza è la tiepidezza, oppure la presunzione di sapere e poter insegnare mentrenon capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure”. (1 Timoteo 1,7). Un’altra conseguenza terribile che va spesso di pari passo, anche perché né moralismo né sale che ha perso il sapore possono salvare, è di cercare un’altra salvezza, di porre un fondamento (illusorio) diverso da Gesù Cristo, dalla pietra d’angolo posta da Dio, come devozioni o formule di preghiera speciali, ecc..

 

Prima Lettura   At 20, 17-27
Conduco a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù.

martedì 18 maggio 2021

FRATELLI TUTTI / 85. Perdono senza dimenticare.

 



Perdono senza dimenticanze

250. Il perdono non implica il dimenticare. Diciamo piuttosto che quando c’è qualcosa che in nessun modo può essere negato, relativizzato o dissimulato, tuttavia, possiamo perdonare. Quando c’è qualcosa che mai dev’essere tollerato, giustificato o scusato, tuttavia, possiamo perdonare. Quando c’è qualcosa che per nessuna ragione dobbiamo permetterci di dimenticare, tuttavia, possiamo perdonare. Il perdono libero e sincero è una grandezza che riflette l’immensità del perdono divino. Se il perdono è gratuito, allora si può perdonare anche a chi stenta a pentirsi ed è incapace di chiedere perdono.

251. Quanti perdonano davvero non dimenticano, ma rinunciano ad essere dominati dalla stessa forza distruttiva che ha fatto loro del male. Spezzano il circolo vizioso, frenano l’avanzare delle forze della distruzione. Decidono di non continuare a inoculare nella società l’energia della vendetta, che prima o poi finisce per ricadere ancora una volta su loro stessi. Infatti, la vendetta non sazia mai veramente l’insoddisfazione delle vittime. Ci sono crimini così orrendi e crudeli, che far soffrire chi li ha commessi non serve per sentire che si è riparato il delitto; e nemmeno basterebbe uccidere il criminale, né si potrebbero trovare torture equiparabili a ciò che ha potuto soffrire la vittima. La vendetta non risolve nulla.

252. Neppure stiamo parlando di impunità. Ma la giustizia la si ricerca in modo adeguato solo per amore della giustizia stessa, per rispetto delle vittime, per prevenire nuovi crimini e in ordine a tutelare il bene comune, non come un presunto sfogo della propria ira. Il perdono è proprio quello che permette di cercare la giustizia senza cadere nel circolo vizioso della vendetta né nell’ingiustizia di dimenticare.

lunedì 17 maggio 2021

SPIRITO SANTO, DONI, FEDE, CORAGGIO / lunedì dopo la Pentecoste.

 



Da queste letture apprendiamo due cose fondamentali.

1.Il dono dello Spirito Santo  è fondamentale per la vita di fede. La prima domanda che san Paolo fa a quei discepoli che hanno creduto in Gesù è : «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?» Probabilmente san Paolo si accorge da come si comportano che manca loro qualcosa di essenziale…

E tu, ti lasci guidare dallo Spirito Santo, lo invochi?

Lo Spirito edifica la Chiesa, la anima. Non sarò chiuso in me stesso perché “ho lo Spirito Santo”. I Padri della Chiesa dicevano che ognuno ha lo Spirito Santo tanto quanto ama la Chiesa e vive in comunione con essa. È necessario riceverlo sacramentalmente. Troppi trascurano di ricevere la cresima o la rimandano. Si deve ricevere prima dell’adolescenza.

2.I discepoli credono di credere in Gesù perché hanno scoperto che egli viene da Dio. Gesù non li lascia nell’illusione. Con carità ma molta franchezza fa capire loro che credere non è sapere che Dio esiste ma coinvolgersi, fidarsi esistenzialmente, appoggiarsi a lui e alla sua Parola per le decisioni, per i propri bisogni, per il futuro, per l’orientamento della propria vita. E aggiunge una nota non di poco: “abbiate coraggio (nelle tribolazioni e nelle angosce): io ho vinto il mondo!” La fede vera senza coraggio non esiste. Avere coraggio: Santa Teresina ci rassicura, lei che ha fatto “passi da gigante” nel suo cammino di fede: “è solo il primo passo che costa”.

 

Prima Lettura   At 19, 1-8
Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?

domenica 16 maggio 2021

ASCENSIONE: NASCITA DELLA CHIESA, IN ATTESA DEL SUO BATTESIMO A PENTECOSTE! / Ascensione del Signore 2021

 


“chi non crederà sarà condannato”. Gesù non dice: “chi non è credente”, ma: “colui che rifiuterà di credere, quando tramite l’annuncio, la Parola arriverà al suo spirito e gli chiederà di scegliere. L’esperienza concreta dice che tanti, troppi, hanno ricevuto i sacramenti cristiani senza aver ricevuto l’Annuncio, e qualcuno li ha ricevuti senza aver creduto. Questo è il vero dramma della Chiesa e del mondo: i sacramentalizzati non evangelizzati e non credenti. Quanto bisogno c'è di evangelizzazione!

Infatti tutto in questa domenica ci parla di evangelizzazione, in particolare i ministeri menzionati nella lettera agli efesini, e i segni nel Vangelo.

Con l’Ascensione i discepoli ricevono pienamente la responsabilità di annunciare la salvezza al mondo. Possiamo dire che l’Ascensione segna la nascita della Chiesa. Ma questa Chiesa non ha ancora forza. Ed è ancora piena della mentalità del mondo: chiedono a Gesù, visto che ha trionfato del male e della morte: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Non hanno ancora capito il piano di Dio, non hanno capito quale sarà la loro missione. Addirittura nel Vangelo di Matteo (28,17) si dice che alcuni dubitavano (della Risurrezione!?!?).

Manca a questa Chiesa la forza dello Spirito Santo, le manca il battesimo che riceverà a Pentecoste: «tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».

Questa Chiesa che ha tutto, la Parola, i Sacramenti, gli Apostoli con Pietro – la Roccia – in mezzo a loro, il compimento delle Promesse e Promesse più grandi ancora per il futuro … ma è debole, non testimonia con forza, è ancora piena dello spirito del mondo, non è forse la nostra Chiesa di oggi, non siamo noi, io e te?

In questa settimana, invochiamo lo Spirito, mettiamoci in piena disponibilità alla sua Voce e alla sua Luce perché la Pentecoste 2021 sia una pietra miliare nel nostro cammino di conversione (ma il Signore può far accadere la nostra Pentecoste personale o di comunità in ogni momento! Accettiamo che sia libero come il vento nei nostri confronti). Allora si realizzeranno i segni dei credenti: non correremo maghi e preti carismatici contro il malocchio, ma la nostra fede personale e comunitaria caccerà i demoni, parleremo un linguaggio nuovo, positivo, costruttivo, senza rancore né giudizio e critica, prenderemo in mano i serpenti vivendo in questo mondo che giace sotto il potere di satana e avremo il discernimento non ci lasceremo avvelenare dalle polemiche e dall’invidia, dall’amore per il denaro, dalla pornografia e l’impudicizia, non ci lasceremo corrompere dalla vanità e dall’ambizione, non cadremo nello spirito di complottismo…, ma ci metteremo in piedi per aiutare Gesù a risanare questo mondo per il quale ha dato la vita.

 

Prima Lettura  At 1,1-11
Fu elevato in alto sotto i loro occhi.