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lunedì 24 maggio 2021

DONNA ECCO TUO FIGLIO, FIGLIO ECCO TUA MADRE / Maria Madre della Chiesa, lunedì dopo la Pentecoste.

 


Quale grande privilegio e gioia avere Maria per madre! Una gioia che ha tutta la densità e serietà della croce. Nel discepolo che egli amava Gesù da Maria come madre a tutta l'umanità, ma è un dono doppiamente personale: Gesù mi ha dato Maria perché mi ama. Ci accogliamo reciprocamente perché è mia madre e io sono suo figlio.

Quando l'ho scoperto, ho creduto che lei, in quanto via più sicura, più dolce, fosse anche lo scontino per poter fare di meno e andare in paradiso lo stesso. Solo dopo anni ho compreso che lei mi aiuta a compiere le promesse del mio battesimo. Niente cristianesimo con lo sconto, dunque, niente cristianesimo meno impegnativo, ma un aiuto per arrivare fino in fondo, con più costanza, per arrivare più lontano. A scuola avere ottimi insegnanti mi incoraggia e mi permette di fare studi migliori, non mi da il diploma con minore preparazione e competenza, anzi. 

Maria incoraggia la Chiesa nella preghiera. San Pietro da buon ebreo aspettava fin da bambino il Regno di Dio ed era convinto di sapere (quasi) tutto già. Al punto di correggere Gesù (Marco 8,32-33). Pian piano scopre che deve imparare ancora molto e anche dopo il trauma della croce e il suo non conoscere Gesù gridato a tutti, ecco che Pietro, assieme agli altri discepoli, deve ancora pregare intensamente per poter accogliere la grazia della conversione, per sottomettersi a Dio e ricevere il suo Spirito. In questa opera di conversione fino alla fine, Maria gioca un ruolo fondamentale nella Chiesa. Lei ha detto per prima: "non il mio progetto, non le mie idee, ma, con tutto l'amore del mio cuore, ecco, sono la serva del Signore, la più bassa e povera, si compia in me la Sua Parola".

In questo giorno che è anche la festa della madonna di Sheshuan, preghiamo in modo particolare per i nostri fratelli e sorelle cinesi, crocifissi per la loro fede.


Prima Lettura  At 1, 12-14
Erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme a Maria, la madre di Gesù.
Dagli Atti degli Apostoli  
[Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli] ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato.
Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo.
Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 86
R. Salvami, Signore, per la tua misericordia.
Sui monti santo egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.   R.
 
Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro in essa sono nati
e lui,  l'Altissimo, la mantiene salda ».   R.
 
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».   R. 
  
Canto al Vangelo 
Alleluia, alleluia.
Vergine felice, che hai generato il Signore; beata Madre della Chiesa che fai ardere in noi
lo Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo. Alleluia.
   
Vangelo  Gv 19, 25-34
Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
 
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
 

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