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mercoledì 12 maggio 2021

ASCOLTARE E' NECESSARIO / mercoledì VI sett. Pasqua

 

Paolo parla all'Areopago.


Paolo ottiene poco successo all’Areopago di Atene, quell’assemblea quotidiana spontanea dove si parlava di tutto, spesso in modo molto superficiale. Ha sbagliato nel suo annuncio? È vero che parla di risurrezione dai morti e non di crocifissione ma il suo discorso segue un filo logico e può catturare l’attenzione per un ulteriore approfondimento. Infatti un membro dell’Areopago e anche altri diventano credenti.

Il vero motivo è la mancanza di ascolto. Tra quelli che portano Paolo all’Areopago per "ascoltarlo meglio", c'è chi l’ha già bollato come “ciarlatano” (Atti 17,18). Ascoltare è difficile e raro. Bisogna fare spazio a ciò che non è mio, a ciò che non so già. Eppure la fede – e quindi la salvezza – viene dall’ascolto.

Un laico invitato a un Sinodo, notava come Giovanni Paolo II continuava ad ascoltare e a prendere appunti anche per l’oratore dell’ultimo giorno, quando ormai “i giochi erano fatti” e gli altri vescovi e cardinali sembravano molto più interessati alle loro agende o altro, che a prestare attenzione. Vedevo in questo il segno della carità che ha sempre contraddistinto quel santo Papa. Ma un partecipante ai suoi viaggi ha gettato una luce diversa: Giovanni Paolo II era veramente interessato a tutto, convinto che Dio gli poteva parlare in ogni momento, in ogni circostanza, attraverso chiunque. San Benedetto chiede all’Abate di ascoltare con attenzione il più giovane novizio perché Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli”. (Salmo 8:3).

Giovanni Paolo II aveva passione per la vita. Come dice papa Francesco, bisogna avere “gratitudine per il passato, passione per il presente, speranza per il futuro”. Allora la nostra vita, con tante situazioni ripetitive e attese umane incompiute o deluse, sveglierà i suoi colori, non sarà più routine ma avventura, diventerà degna di un figlio di Dio, che sia una svolta solo interiore o forse anche un’avventura nuova anche esternamente.

 

Prima Lettura   At 17, 15-22-18,1
Colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio.

Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l’ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto.
Paolo, in piedi in mezzo all’Areòpago, disse: «Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l’iscrizione: “A un Dio ignoto”.
Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”.
Poiché dunque siamo stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all’oro, all’argento e alla pietra, che porti l’impronta dell’arte e dell’ingegno umano. Ora Dio, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si convertano, perché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti».
Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «Su questo ti sentiremo un’altra volta». Così Paolo si allontanò da loro. Ma alcuni si unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell’Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro.
Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 148
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.

Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell’alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.

I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le ragazze,
i vecchi insieme ai bambini
lodino il nome del Signore.

Perché solo il suo nome è sublime:
la sua maestà sovrasta la terra e i cieli.
Ha accresciuto la potenza del suo popolo.
Egli è la lode per tutti i suoi fedeli,
per i figli d’Israele, popolo a lui vicino.

Canto al Vangelo  
Gv 14,16
Alleluia, alleluia.

Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito
perché rimanga con voi per sempre.
Alleluia.

Vangelo   Gv 16, 12-15
Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». 

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