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martedì 31 ottobre 2017

UN PENSIERO PER I 500 ANNI DELLA RIFORMA DI LUTERO

Oggi, secondo la tradizione, si commemorano i 500 anni dell’inizio della Riforma Luterana, della “Protesta” contro le deviazioni della Chiesa di allora. Il fatto di ascoltare a Messa in questi giorni la lettera di san Paolo ai romani, così importante nel cammino spirituale di Lutero, ci rallegra, ce lo rende più vicino.

Un mio pensiero che si appoggia sulle mie deboli conoscenze della Storia della Chiesa ma sopratutto su quello che succede ad ognuno di noi nella vita e nelle nostre famiglie e comunità:
la Chiesa cammina verso la pienezza del Vangelo dal giorno di Pentecoste. Come dono è pura ma come realtà umana non è mai stata perfetta, sempre la Chiesa è una rete che raccoglie uomini e donne pieni di peccati per convertirli, e anche nei periodi di maggiore testimonianza è “semper reformanda”, sempre si deve convertire, non è mai arrivata.

Se però trascuriamo gli inviti del Signore alla conversione, se ci addormentiamo, se ci adagiamo, un

lunedì 30 ottobre 2017

RITORNA HALLOWEEN, MA IO NON VOGLIO FESTEGGIARLO

Ritorna Halloween. Non so se è una impressione o perché sono fuori dal giro ma mi sembra meno presente di altri anni.
Si sa che il nome Halloween viene dal vecchio inglese e significa semplicemente Vigilia (della festa) dei Santi. Ma cosa si nasconde dietro?

Qualcuno mi risponderà forse: “È solo uno “scherzetto”! Voi preti o cristiani bigotti vedete il diavolo dappertutto! Avete voluto lottare contro un innocente divertimento. Volete parlare sempre dei Santi, dei vostri dogmi, ecc., ma non vedete che il vostro potere è finito? Anche voi Chiesa, sotto copertura dell’autorità di Dio e di paura dell’inferno, avete fatto tanto male e tanti danni!”

E sia! La Chiesa, tenuto conto della debolezza dei suoi membri, è stata comunque un fenomeno enorme nella storia di riscatto degli umili, di libertà e di umanizzazione. Questo è la mia opinione, fondata sulla Storia. Però adesso non voglio difendere questa mia opinione. Non ce n’è bisogno.

Se i cristiani, nel passato e anche oggi, non sono sempre all’altezza del Vangelo che dicono di professare e del loro battesimo, una cosa è sicura: il messaggio e i simboli di Halloween non sono luminosi e positivi, ma, anzi, sono cupi e facilmente morbosi. Ne abbiamo bisogno? Non credo proprio. I bambini ne hanno bisogno? Le famiglie devono nutrire i loro figli di questo, e favorirlo?

Ho visto che ci sono in giro dei messaggi buoni contro questa festa che non sono bigotti ma richiamano i valori positivi. Vorrei riecheggiare il filmato di questa bambina che mi è piaciuto molto: 

domenica 29 ottobre 2017

AMARE COME UN "NOBILE SACCO" / XXX° domenica del T. O.

Ancora una volta ad una domanda fatta per metterlo in difficoltà, Gesù non risponde con la polemica ma con semplicità. Non si difende, educa. Seguiamo questo modo di fare di Gesù, noi (io) che siamo così permalosi …

Gesù ricorda il primo comandamento e il secondo che gli è simile. Nulla di nuovo per gli ebrei che lo ascoltano. Nemmeno per noi. Tanto che rischiamo di non farci più caso. 
Saremmo giustificati se potessimo dire di “amare Dio con tutto il cuore, tutta la mente … e il prossimo nostro come noi stessi!”. Ma è veramente così?

sabato 28 ottobre 2017

SANTI SIMONE E GIUDA, I PIU' SCARSI TRA I MIGLIORI / 28 OTTOBRE

Arcobaleno sul lago di Tiberiade,
marzo 2017.
Di Simone e Giuda Taddeo non si sa molto.
Ma sono Apostoli e noi siamo edificati sul fondamento degli Apostoli e dei Profeti. Così che mettono in risalto l’essenziale della Chiesa: Essa ha in Gesù Cristo e nel suo messaggio il suo unico riferimento: l’Amore incondizionato che salva trionfando dalla morte, da tutte le morti e genera Unità-Comunione. Visto alla rovescia questo messaggio dice: il peccato, cioè la lontananza da Dio e dalla sua volontà sono il male assoluto, ciò che fa maggiormente soffrire l’uomo. Ecco che Dio propone all’uomo do riallacciare pienamente la Comunione con Lui, perdonando unilateralmente i suoi peccati, chiedendo in cambio “soltanto” una fiducia totale. Anche se non devi porre limiti fin dall’inizio, come ogni processo umano andrà crescendo.

Il “più scarso degli Apostoli” porta una Notizia e una proposta sconvolgenti per l'Umanità: Dio non vuole che tu muoia. Anche se sei già morto, puoi e devi rinascere, la tua vita può essere totalmente rinnovata. Così, cambiando il cuore delle persone si cambia la Storia del mondo davvero. 

giovedì 26 ottobre 2017

CONTRO IL GRIGIORE DELLA VITA / Giovedì XXIX° sett. T. O.

Suor Giannantonia, comboniana - La Stampa.
Quale frutto hai raccolto?

Dio ci vuole liberi, ma non ogni libertà ha lo stesso valore, cioè porta lo stesso frutto. La libertà astratta, da tutto, non esiste. Raccontano che Syd Barrett, fondatore dei Pink Floyd, trascorreva molto tempo a letto per preservare la sua libertà, perché le cose in cui si sarebbe impegnato l’avrebbero limitata. Chiaramente chiamiamo questo atteggiamento: vita persa e squilibrio mentale (Syd Barrett aveva fatto molto uso di LSD e varie droghe). Senza impegno e ordine, la libertà non esiste. 

Allo stesso modo, però, possiamo usare la nostra libertà e la nostra unica vita, il tempo che scorre e non torna indietro, in opere e per scopi di maggiore o minore valore. Non tutto è uguale. 
Essere liberi nei confronti della giustizia, mettendosi a servizio del male, dell’impurità e dell’iniquità, per l’iniquità, rende schiavi del peccato e ha come traguardo la morte. 
Chi invece è stato liberato dal peccato, serve la giustizia e ha come traguardo il dono della Vita, sempre più piena. Il male assoluto dell'uomo è il peccato, è il non vivere in comunione con Dio, il non lasciarsi guidare da Lui.

mercoledì 25 ottobre 2017

COMMEMORAZIONE CONGIUNTA CATTOLICO-LUTERANA PER I 500 ANNI DALLA RIFORMA LUTERANA

Preghiera ecumenica nella Cattedrale di Lund, ottobre 2016 - Fonte Reuters.
“Mentre il passato non può essere cambiato, la memoria e il modo di fare memoria possono essere trasformati.”
“Facciamo appello a tutte le parrocchie e comunità luterane e cattoliche, perché siano coraggiose e creative, gioiose e piene di speranza nel loro impegno a continuare la grande avventura che ci aspetta.”

Fra pochi giorni si concluderà l’Anno di commemorazione dei 500 anni della Riforma di Lutero. Qualcuno purtroppo rispolvera gli anatemi su Lutero eresiarca (proprio così: eresiarca sarebbe “capo di eretici” e come parola impressiona sempre un po’ di più) o altre cose del genere. Noi siamo cattolici e tali rimaniamo. Proprio per questo possiamo e dobbiamo aprirci nella Carità e l’Umiltà di Gesù agli altri il che non significa perdere la nostra identità o rinnegare la fede insegnata dalla Chiesa Cattolica, ma appunto metterla in pratica attraverso la conversione ogni giorno al Vangelo, come devono fare tutti gli altri credenti in Cristo.

Ho pensato che sia importante metterci nella prospettiva giusta per vivere questa conclusione e metto sul blog il testo della dichiarazione congiunta firmata dal papa e dal Vescovo Munib Yunan, Presidente della LWF (Lutheran World Federation).

In parrocchia verrà prossimamente la Pastora della Chiesa Luterana di Napoli per un incontro. Vi terremo informati della data esatta. Cerchiamo di approfittarne tutti!

martedì 24 ottobre 2017

NOVENA DEI DEFUNTI / 24 OTTOBRE

Dante - Divina Commedia, Purgatorio.
Inizia la Novena dei Defunti. Qualche volto in più alla Messa in questi giorni. Qualche preghiera speciale e qualche canto tradizionale a cantilena.

Più che di morte, si parla di purgatorio. Cos'è il purgatorio? Una grande e buona notizia! Come mai?
In paradiso possono entrare solo coloro che sono pienamente convertiti. Infatti «Non entrerà in essa (la Gerusalemme celeste) nulla d'impuro, … ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello». Ap 21:27 «Questi seguono l'Agnello dovunque va». Ap 14:4

Il soggiorno nella Gerusalemme celeste è invidiabile sotto ogni aspetto: «Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, perché l'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi». (Ap. 7,16-17). «La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello». Ap 21:23 Il padrone, Dio stesso, si cingerà le vesti e passerà a servirli …

Ma come si giunge a tale beatitudine?
«Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello». (Ap. 7,14) «Essi lo hanno vinto (l’accusatore) per mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché hanno disprezzato la vita fino a morire». (Ap. 12, 11).

PROMEMORIA PER I LETTORI DELLA PAROLA DI DIO

PRO MEMORIA PER I LETTORI 

L'esercizio di un ministero nella liturgia non è mai solo un fatto tecnico. Suppone la risposta libera e consapevole di chi si rende disponibile anche a fare un'esperienza di fede.

Dal punto di vista pratico, un segno che la nostra formazione avrà raggiunto lo scopo è se riusciamo a far scemare l’uso del foglietto da parte dell’Assemblea durante le letture, rendendolo inutile. Qualcuno usa il foglietto perché non sa ascoltare o non è disposto a farlo, e quindi la sua partecipazione è incompleta, in qualche modo chiusa in se stessa. Ma altri lo usano perché la lettura non permette la comprensione agevole dei testi. Nei due casi, buoni Lettori aiuteranno a superare questi scogli.
La formazione spirituale. I ministeri suppongono un'intensa vita di fede, un comprovato amore, la capacità di servizio alla comunità cristiana, la decisione di dedicarsi con assiduità ai compiti previsti (essere affidabile nei turni!), la competenza sufficiente per svolgerli e la decisa volontà di viverne la

lunedì 23 ottobre 2017

UN CANTICO PER LIDIA AL SIGNORE

Oggi Lidia, così piccolina, ha vinto il diavolo perché il Signore ha combattuto per lei. Salvata per grazia! Allora i suoi genitori la madrina e i membri della sua comunità, anche loro un giorno tutti battezzati nel mare e sotto la nube, cantarono questo canto – nel loro cuore – al Signore e dissero:


«Voglio cantare in onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato, ha gettato in mare cavallo e cavaliere. Mia forza e mio canto è il Signore, egli mi ha salvato. È il mio Dio e lo voglio lodare, è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!
Il Signore è prode in guerra, si chiama Signore. I carri del faraone e il suo esercito ha gettato nel mare e i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mare Rosso. Gli abissi li ricoprirono, sprofondarono come pietra. La tua destra, Signore, terribile per la potenza, la tua destra, Signore, annienta il nemico; con sublime grandezza abbatti i tuoi avversari, scateni il tuo furore che li divora come paglia. Al soffio della tua ira si accumularono le acque, si alzarono le onde come un argine, si rappresero gli abissi in fondo al mare.
Il nemico aveva detto: Inseguirò, raggiungerò, spartirò il bottino, se ne sazierà la mia brama; sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano! Soffiasti con il tuo alito: il mare li coprì, sprofondarono come piombo in acque profonde.

sabato 21 ottobre 2017

IL LETTORE NELL'ASSEMBLEA LITURGICA E' UN TESTIMONE E UN CATECHISTA

In questi giorni stiamo svolgendo in parrocchia alcuni incontri di formazione per i lettori delle nostre assemblee liturgiche. Ci sono ancora troppe improvvisazioni in questo servizio.

Il lettorato è uno dei ministeri più importanti nella comunità ecclesiale. Una comunità cristiana  non può stare senza lettori. Sarebbe un grande impoverimento affidare tutto al presbitero. Ma sopratutto è importante che tutti, in particolare i lettori, si rendano conto dell’importanza della Parola di Dio in mezzo a noi. E quindi, i lettori sentano la spinta a condurre una vita sempre più santa per corrispondere alla dignità del loro compito e diventare sempre più voce di Dio. Inoltre, come lo implica il loro servizio, devono sviluppare una amore particolare per la Bibbia e la sua meditazione, una comprensione profonda della dinamica della liturgia nel suo insieme, e migliorare costantemente nella tecnica della proclamazione. Ma tra i vari aspetti, innanzitutto serve la conversione personale. Il lettore è un testimone e un catechista.

Un tufo nel passato ce lo conferma:

venerdì 20 ottobre 2017

PERCHE' GALLINARO NON VIENE DA DIO

Ho ricevuto qualche giorno fa da un amico questa segnalazione e richiesta che mi ha sorpreso: Ma queste cose esistono ancora!?

La pace.
Ieri ho partecipato ad una celebrazione dove i figli di mia sorella "facevano la prima comunione" a Gallinaro nella pseudo chiesa "Nuova Gerusalemme" del Bambino Gesù. 
Fanno un surrogato dell'Eucaristia; si sono inventate nuove preghiere tra cui quella della fratellanza.
Ma quello che mi ha lasciato molto sconcertato è stato il momento della comunione il "pseudo ministro” vestito in giacca e cravatta con sopra una stola rossa quella che usate voi sacerdoti nei tempi di ricordo dei martiri e altro, che si chiama Samuele, impartisce un segno della croce in fronte dicendo che imprimeva questo segno di “Cristo pane disceso dal cielo” e dove ognuno in comunione di spirito possa passare questo dal cuore di Cristo al cuore di ogni fedele. 
So che è stata inviata una commissione di studio e poi successivamente dal vescovo di Sora emessa una bolla di scomunica per il luogo e per chi ne fa parte.

giovedì 19 ottobre 2017

COSE DIFFICILI DA INTENDERE / giovedì XXVIII° sett. T. O.

Guido Reni - i santi Pietro e Paolo.
Se san Paolo avesse avuto uno sguardo laico sulla realtà sarebbe morto frustrato e arrabbiato: il risultato umano della sua fatica immane e delle persecuzioni subite, è estremamente modesto nei confronti della società. Gli ebrei e i pagani convertiti sono una minoranza sparuta che non scalfisce i poteri costituiti del Sinedrio e tanto meno dell’Impero romano o degli altri Imperi. E la gente che ha raccolto attorno a sé non spicca né per cultura, o per posizione sociale e ricchezza elevate. Non sono nemmeno una élite morale o di caratteri forti: niente “Corpi Speciali” dello Spirito. San Paolo si deve occupare di calmierare beghe tra donne o liti familiari come succede in ogni consorzio umano, correggere peccati banali o più pesanti ma non certamente esaltanti, ripetere senza stancarsi insegnamenti basilari della fede, lasciando comunità con persone ancora e sempre fragili ….
Nulla a che vedere con le folle e la potenza rivoluzionaria suscitate da Lenin o Napoleone Bonaparte o Maometto e via dicendo. Eppure questo piccolo rabbino ebraico senza mezzi si è ritagliato nella Storia un posto tra i più grandi ed influenti.
Stupisce anche il linguaggio difficile (come nel brano della lettera ai romani di oggi) che usa con le persone comuni alle quali predica, tanto che lo stesso san Pietro lo riconosce: “così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina”. (2 Pietro 4,15-16). Paolo non usa un linguaggio populista, non dice ciò che la gente vuole sentirsi dire.

mercoledì 18 ottobre 2017

AFFINCHE' TUTTE LE ETNIE ASCOLTASSERO IL GRIDO DI DIO / San Luca 18 ottobre

San Paolo all'areopago - T. Shilipoteaux, incisione, XIX° secolo.
San Luca, grande festa! Le letture scelte dalla Chiesa vogliono mettere in evidenza il profondo carattere di evangelizzatore di san Luca e dei suoi scritti. Nel Vangelo di oggi, Gesù manda i settantadue (dei laici!) con un messaggio semplice: il Signore ti è vicino, vuole cambiare la tua vita, apriti al suo amore, alla sua amicizia. La condizione per evangelizzare, poi, è di non appoggiarsi alle cose, o alle strutture rigide e perfette, ma al Signore e alla sua provvidenza. È lui che evangelizza assieme e attraverso gli evangelizzatori. Anche se questo comprende la formazione ulteriore dei credenti per cui san Paolo si preoccupa che Timoteo gli porti i libri per approfondire il suo insegnamento dottrinale. Paolo vive le indicazioni di povertà e precarietà date da Gesù agli evangelizzatori, ma il Vangelo è uno spirito, non una legge.

Questa situazione di precarietà provoca per Paolo e per tutti gli evangelizzatori una certa solitudine

martedì 17 ottobre 2017

SONO INESCUSABILI ... / martedì XXVIII° sett. T. O.

San Paolo scrive ai cristiani di Roma la cui maggioranza è di origine ebraica e il resto di origine pagana. Per tutti ha una ammonizione ma nel brano della prima lettura se la prende con i pagani rimasti tali e dice una verità molto importante: i pagani sono inescusabili “perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata….”

L’uomo naturalmente conosce Dio (non come rivelazione soprannaturale dove Dio svela la sua natura intima ma come causa necessaria del reale.) e quelli che purificano il loro cuore scoprono dentro di sé la legge del Signore.
Si è tanto declamato che il XX° secolo avrebbe segnato la fine delle religioni, “oppio del popolo” oppure “oscurantismo”, e via dicendo. L’ateismo “scientifico” e militante è durato solo 70 anni. Deludendo tutte le attese è crollato per il suo stesso fallimento e oggi il Cremlino è pieno di pope barbuti e di incenso e Putin si appoggia molto sulla religione come un fenomeno popolare indispensabile per guidare una società. C'è l’ateismo molto più profondo dell’Occidente europeo. Tanto che i sovietici negli anni ’70 del secolo scorso mandavano osservatori in Svezia per capire come, senza costrizione, il governo socialista riusciva a distaccare le masse dalla fede, mentre loro non ci riuscivano con le persecuzioni. Ma oggi l’Europa che ha profondamente rinnegato le sue radici

lunedì 16 ottobre 2017

COSA SIGNIFICA IL "SEGNO DI GIONA"? / lunedì XXVIII° sett. T. O.

The Visit of the Queen of Sheba to King Solomon (1890)
Sir Edward Poynter (1836-1919)
Art Gallery of New South Wales, Sydney, Australia

Il “segno di Giona” viene interpretato in due modi dallo stesso Gesù in Vangeli diversi. Nel brano di oggi si tratta della predicazione che vien creduta. Anche la Regina del Sud che intraprese un così lungo viaggio in cerca di Sapienza non venne da Salomone per fare un concorso di indovinelli o di parole crociate. Voleva sapere come vivere, conoscere il volere di Dio e le sue promesse. In Matteo 12 (38-42) Gesù per "Segno di Giona" indica la sua morte e risurrezione.

Si tratta di due aspetti di una unica realtà: la predicazione è il mezzo, la morte e risurrezione di Cristo

domenica 15 ottobre 2017

PAPA FRANCESCO CHIEDE CHE LA PENA DI MORTE SIA BANDITA

Papa Francesco in occasione del 25° anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica ha fatto un importante discorso sullo sviluppo della Dottrina nella Chiesa, in piena continuità col Magistero dei Papi che lo hanno preceduto, e, in virtù di questo, ha chiesto che la pena di morte sia pienamente bandita nell’insegnamento della Chiesa.
Il discorso è un po' lungo forse ma vale la pena.

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI PARTECIPANTI ALL'INCONTRO PROMOSSO DAL
PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
Aula del Sinodo - Mercoledì, 11 ottobre 2017
 San Giovanni XXIII aveva desiderato e voluto il Concilio non in prima istanza per condannare gli errori, ma soprattutto per permettere che la Chiesa giungesse finalmente a presentare con un linguaggio rinnovato la bellezza della sua fede in Gesù Cristo. «E’ necessario – affermava il Papa nel suo Discorso di apertura – che la Chiesa non si discosti dal sacro patrimonio delle verità ricevute dai padri; ma al tempo stesso deve guardare anche al presente, alle nuove condizioni e forme di vita che hanno aperto nuove strade all’apostolato cattolico» (11 ottobre 1962). «Il nostro dovere – continuava il Pontefice – non è soltanto custodire questo tesoro prezioso, come se ci preoccupassimo unicamente dell’antichità, ma di dedicarci con alacre volontà e senza timore a quell’opera che la nostra età esige, proseguendo così il cammino che la Chiesa compie da quasi venti secoli» (ibid.).
Custodire” e “proseguire” è quanto compete alla Chiesa per sua stessa natura, perché la verità

sabato 14 ottobre 2017

DIO PRIMO SERVITO, BEATO JUSTO TAKAYAMA UKON / domenica XXVIII° T. O.

Beato Justo Takayama Ukon Martire - Il Samurai di Cristo.
Il Vangelo di questa domenica ci presenta il paradosso di persone che rifiutano un invito a nozze (e alle nozze del Signore non si porta la busta!)! Sembra assurdo. Ma è solo quello che succede tutti i giorni: siamo troppo legati alle nostre cose, alle nostre occupazioni per rispondere agli inviti del Signore. Nel Vangelo parallelo di Luca (cap. 14) uno degli invitati si sente scusato perché lui stesso si è appena sposato. Cerchiamo di comprendere questa scusa: è tale l’amore di Dio per la famiglia che sta scritto: Quando un uomo si sarà sposato da poco, non andrà in guerra e non gli sarà imposto alcun incarico; sarà libero per un anno di badare alla sua casa e farà lieta la moglie che ha sposata.” (De 24:5). Che saggezza stupefacente! Eppure, davanti ai suoi inviti, per il Signore

venerdì 13 ottobre 2017

PRENDI MARIA CON TE! 13 ottobre 2017

Oggi, 13 ottobre 2017, è il centesimo anniversario dell’ultima apparizione della Madonna ai Pastorelli di Fatima. In parrocchia, per impulso del gruppo mariano questa sera dalle ore 17 alle ore 18.30 ci sarà la recita del rosario completo (tutti i 20 misteri). Dopo ci sarà la celebrazione eucaristica con le letture della Messa del Santuario di Fatima. Come suggeriva il Vangelo di ieri chiediamo il dono dello Spirito Santo, della docilità al volere di Dio che guida la storia e ha per noi progetti di pace e non di sventura. Ma vuole la nostra collaborazione, la nostra responsabilità, il nostro impegno di discernimento, avendo sempre come base la Scrittura e la Comunione con la Chiesa e la sua Tradizione. Il Signore vuole aprire i nostri cuori e non chiuderli, darci la forza di testimoniare il Vangelo ai musulmani e non respingerli alle frontiere (certamente è necessario guidare i flussi migratori ma avendo come bussola la carità, il valore della persona e il discernimento sulla Storia. Costruire un muro e basta, si ritorce presto o tardi contro chi lo costruisce).

giovedì 12 ottobre 2017

300° ANNIVERSARIO DELLA MADONNA DI APARECIDA: LA MADONNA NON ESITA A BUTTARSI NEL FANGO PER SALVARMI / 12 ottobre

Oggi è la Madonna del Pilar, che “sicuramente” tifa per l’unità della Spagna, mentre la Madonna di Montserrat tifa “sicuramente” per lo smembramento della Spagna e l’indipendenza della Catalogna, e la Madonna in Polonia tifa “sicuramente” contro l’ingresso dei profughi di religione musulmana. Mi hanno detto che papa Francesco non era troppo contento dell’iniziativa del rosario alle frontiere, non per il rosario e l’invocazione di Maria nella battaglia per il bene e contro il male, sia chiaro, ma per l’ideologia che la guidava.
È tragico quando tiriamo al nostro partito la Regina dell’Amore che si cura e vuole la dignità di tutti i suoi figli, invitandoli a seguire suo Figlio portando la croce e amando i nemici, anzi, portando a tutti

mercoledì 11 ottobre 2017

A NINIVE GIONA IMPARO' LA MISERICORDIA / mercoledì XXVII° sett. T. O.

Quindi Dio cambiò idea riguardo al male che aveva minacciato di fare agli abitanti di Ninive e per questo Giona si sente offeso (Giona 3,10 - 4,1).  
Il messaggio del libro di Giona per noi è farci scoprire che Dio non ama soltanto me e il mio gruppo ma anche quelli di fuori, e, forse,  tiene conto sopratutto dei più piccoli, quelli che non c’entrano con le dispute e i peccati dei “grandi”. Addirittura tiene conto degli animali e delle piante. L’amore di elezione per Israele non è annullato ma è un amore inclusivo non esclusivo. Dicono gli ebrei che Dio ama tutti i popoli attraverso il suo Messia, il suo Cristo. Dio custodisce Gerusalemme ma guardandola da una angolazione particolare che gli permette di vedere e custodire tutte le città del mondo.

Invece, istintivamente, noi viviamo un amore che esclude: do più peso alla mia integrità che a quella

martedì 10 ottobre 2017

ALLA FINE GIONA SCEGLIE LA PARTE MIGLIORE / martedì XXVII° sett. T. O.

Il Profeta Giona predica a Nìnive.
In modi diversi Giona e Maria, la sorella di Marta e Lazzaro, hanno scelto la parte migliore. Maria per attrazione e amore, Giona con più difficoltà. Il suo dubbio profondo è che Dio non sia credibile, che sia contraddittorio nel essere  giusto e questo lo ha esposto alla tentazione di non consegnarsi totalmente alla sua missione. Se fosse andato a Ninive fin dal primo appello di Dio, penso che non avrebbe annunciato con chiarezza e franchezza il messaggio, come quando non si è sicuri di una notizia o quando non ci sembra giusta la disposizione da applicare. Invece, dopo l’avventura vissuta (Dio gli sbarra la via della fuga e lo riporta indietro con potenza), Giona è ben convinto della assoluta superiorità di Dio e gli obbedisce in tutto. Non è entrato ancora in piena comunione di spirito con Lui ma si fa pienamente suo ambasciatore. E la sua predicazione ottiene un risultato strepitoso.

Dobbiamo annunciare integralmente il messaggio ai destinatari con gli stessi modi che usa il Signore. Nel Vangelo Gesù proclama la Verità tutta intera, ma subito dopo propone un modo per camminare giorno dopo giorno anche se così si realizza solo parzialmente e  progressivamente la pienezza che era stata annunciata. Gesù accoglie cordialmente tutti coloro che vogliono mettersi in cammino anche se molto imperfetti.

Per questo però, come testimoni di Cristo dobbiamo fare un lavoro di purificazione continuo su noi

PAPA FRANCESCO TIFA PER GLI IMPRENDITORI

Siamo ancora molto condizionati dalle letture politiche, perfino quelle antiquate. Un amico è stato molto sorpreso di sentirmi dire che papa Francesco elogia gli imprenditori e li giudica necessari per l’economia e la società. Ma da parte di un cristiano e a maggior ragione un educatore come papa Bergoglio, non sorprende questo elogio e questa stima. Imprenditore non significa capitalista nel senso che ci hanno descritto le ideologie, ma libera iniziativa. Non significa sopratutto, e il papa lo specifica, “mercenario” e ancora meno “speculatore”. Ma persona capace di intraprendere, di produrre, organizzare, fare squadra con i dipendenti, tenere in ordine i conti, assumersi le responsabilità.

Credo che in un paese come il nostro, soffocato dalla burocrazia e dal malaffare e dalla malapolitica, queste parole di papa Francesco potranno incoraggiare e illuminare chi sogna ancora di diventare o continuare ad essere imprenditore.
Credo che sia molto interessante notare che quando papa Francesco incontra il mondo del lavoro, egli parla insieme non solo agli imprenditori e ai rappresentanti sindacali ma anche vuole la presenza di disoccupati, quelli che dovrebbero lavorare e non possono farlo più. Un gesto inclusivo da parte di papa Francesco ricco di significati.

INCONTRO CON IL MONDO DEL LAVORO A GENOVA
DISCORSO DEL SANTO PADRE
Stabilimento Ilva Sabato, 27 maggio 2017

1) L'imprenditore Ferdinando Garré del distretto Riparazioni Navali
Nel nostro lavoro ci troviamo a lottare contro tanti ostacoli - l'eccessiva burocrazia, la lentezza delle decisioni pubbliche, la mancanza di servizi e infrastrutture adeguate - che spesso non consentono di liberare le migliori energie di questa città. Condividiamo questo impegnativo cammino con il nostro cappellano e siamo incoraggiati dal nostro Arcivescovo, Cardinal Angelo Bagnasco. Ci rivolgiamo a Lei, Santità, per chiedere una parola di vicinanza. Una parola che ci conforti e ci incoraggi di fronte agli ostacoli in cui ogni giorno noi imprenditori ci imbattiamo.

Papa Francesco
Buongiorno a tutti!
E’ la prima volta che vengo a Genova, e essere così vicino al porto mi ricorda da dove è uscito il mio papà… Questo mi dà una grande emozione. E grazie dell’accoglienza vostra. Il signor Ferdinando Garré: io conoscevo le domande, e per alcune ho scritto idee per rispondere; e tengo anche la penna in mano per riprendere qualcosa che mi venga in mente al momento, per rispondere. Ma a queste domande sul mondo del lavoro ho voluto pensare bene per rispondere bene, perché oggi il lavoro è a rischio. E’ un mondo dove il lavoro non si considera con la dignità che ha e che dà. Per questo risponderò con le cose che ho pensato e alcune che dirò al momento.

lunedì 9 ottobre 2017

STRETTA NECESSITA', LA CONVERSIONE DEL CARDINALE NEWMAN / 9 ottobre

John H. Newman giovane.
Durante la sua visita nel Regno Unito, papa Benedetto XVI ha proclamato Beato il Cardinale John Henry Newman e si è voluto collocare la sua memoria liturgica  il 9 ottobre nello stesso giorno in cui, nell'anno 1845, è stato accolto nella Chiesa cattolica che egli chiamava “l’unico ovile di Cristo”. 

Aveva 44 anni ed era un brillante prete anglicano, molto stimato. Entrando nella Chiesa cattolica sapeva benissimo di sacrificare la sua carriera e le amicizie di tutta una vita. Sapeva anche che nella sua nuova casa non era tutto oro. Alcune cose ripugnavano perfino alla sua sensibilità. Sapeva pure che molti cattolici lo avrebbero accolto con diffidenza anche per i suoi lavori sulla libertà di coscienza. Scrisse alla sua sorella: “mi seppellisco io stesso, e alla mia età … cosa può essere se non una stretta necessità ciò che mi spinge a fare questo?”

Dopo un lungo percorso Newman era giunto alla convinzione piena e tranquilla che la Chiesa istituita da Gesù Cristo, la Chiesa dei Padri ( che amava tanto e conosceva così bene) la vera Chiesa, egli la poteva incontrare solo nella Chiesa cattolica presieduta dal Papa. La stretta necessità di cui parlava era un obbligo di coscienza, un imperativo di obbedire alla verità per ottenere la salvezza, intesa non solo come premio eterno ma anche come la

PURE GESU' CRITICA I SACERDOTI! / lunedì XXVII° sett. T.O.

Il Buon Samaritano - P. Rupnik, cappella del Santissimo,
Cattedrale di Madrid "Almuneda".
Inizia la lettura del libro di Giona. La chiave è la lamentela di Giona nei confronti di Dio perché, a suo dire, Egli è troppo misericordioso, non capisce che il manganello serve: ne colpisce uno per educarne 100!

Il Vangelo di oggi riporta la parabola del Buon Samaritano. Gesù, sulla base della legge critica i sacerdoti e i leviti e loda un samaritano. La gente critica i preti, gli evangelisti e i testimoni di Geova criticano i preti, papa Francesco critica i preti. Non se ne può più. Ecco che pure Gesù si accoda! Veramente Gesù ha preceduto tutti questi ultimi, benché non abbia inventato nulla: prima di lui i profeti avevano criticati i sacerdoti del tempio e i cattivi pastori, e dopo di lui, sant’Agostino per citare solo un nome ha scritto un commento molto forte sul “discorso contro i pastori” di Isaia.
Gesù non critica i sacerdoti come tali, né loda i samaritani come tali. È quello che vogliono far credere i conservatori. Gesù dice che nulla conta se non hai carità, se non sei una Chiesa in uscita a 360 gradi (in modo cattolico, cioè senza barriere, universale). San Paolo (beh da lui ci si può aspettare di tutto!) fa la stessa cosa, arrivando a dire: anche se avessi un bagaglio di scienza maggiore di tutti, conoscendo tutti i misteri e tutta la conoscenza, se non ho carità non sono nulla (vd. 1 Corinti 13).

domenica 8 ottobre 2017

UNA VIGNA DELUDENTE E CONDANNATA? / XXVII° domenica T.O.

La prima lettura e il Vangelo ci presentano situazioni molto deludenti: la vigna prediletta e curata in ogni particolare non produce i frutti attesi. Questo provoca la sua rovina.

Ma Dio non c’invita al pessimismo. Il salmo, penitenziale, spera nel ritorno di Dio che ristabilirà la vigna nell’antico splendore vedendo il Pentimento sincero dei suoi figli. Il Regno di Dio non finisce con il cattivo comportamento dei vignaioli del Vangelo ma passerà ad “un popolo che ne produca i frutti”. E sappiamo che questo popolo è quello della fede: chiunque si converte ne farà parte. Le

sabato 7 ottobre 2017

BEATA VERGINE MARIA DEL ROSARIO / 7 ottobre

Pentecoste - El Greco.
Prima di salire al cielo e “stando insieme a tavola” (non è casuale questa osservazione), Gesù aveva ordinato ai discepoli di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di aspettare la promessa del Padre: sarebbero stati battezzati fra non molti giorni in Spirito Santo (vd. Atti 1,4-5).
Ecco quindi che troviamo gli apostoli assidui e concordi nella preghiera, con altri discepoli vari ma è nominata solo Maria, la madre di Gesù. La tradizione cristiana mette in risalto la presenza di Maria, non solo perché viene menzionata esplicitamente, ma perché vede in lei il perno di questo periodo di attesa. Infatti in quei dieci giorni, come crediamo comunemente, rimanere assidui e concordi nella preghiera è quasi un miracolo, sicuramente una grazia non comune.

Si racconta che un giorno san Bernardo da Chiaravalle si ferma presso un contadino che zappa il suo campo per chiedergli la strada. Il contadino gli chiede: Chi sei? – Sono un monaco – Qual è il mestiere del monaco? – Pregare – E' un mestiere molto facile e non faticoso come il mio. Hai pure un bel cavallo! – Se dici un Padre Nostro senza distrazioni ti do il mio cavallo! Il contadino tutto felice si raccoglie e comincia: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, eh!, mi dai anche la sella?" ... Non so se  l'aneddoto è vero, né qual è stata la reazione di san Bernardo: sicuramente umile e generosa per quel contadino che scopriva che il cammino della preghiera esige purificazione.

Pregare assieme a Maria rende più facile la preghiera, più facilmente è vissuta con fede, perché Lei ha sempre detto sì alle richieste di Dio e la sua presenza irradia fede, raccoglimento, amore per Dio.
Prega Maria per ottenere la perseveranza, per imparare a pregare alla sua scuola. La preghiera di Maria è essenzialmente un ascolto della Parola di Dio e la sua risposta chiede la grazia di fare la Sua volontà. 

venerdì 6 ottobre 2017

ESSERE UNO CON DIO! / venerdì XXVI° sett. T. O.

L’uomo in genere sente Dio distante.

Nella prima lettura c'è, attraverso una splendida preghiera penitenziale, il tentativo di ritornare a Dio che perdona. La distanza da Dio si spiega perché l’uomo ha peccato, ma può tornare a Lui.

Nel Vangelo, Corazìn, Betsàida e Cafàrnao sono distanti da Dio perché rifiutano la sua chiamata alla conversione, hanno indurito il cuore. Questa è la vera distanza.

Malgrado il pentimento l’uomo generalmente continua a sentire Dio distante. Ma ecco che nell’ultima frase del Vangelo di oggi, Gesù fa un’affermazione di vicinanza assolutamente stupefacente: “Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato”.

giovedì 5 ottobre 2017

SAN FRANCESCO D'ASSISI, STIMMATE / 4 ottobre

Francesco riceve le Stimmate
Gentile da Fabriano - tempera su tavola.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo. Paolo dice a chi avanza teorie diverse dal Vangelo o vuole discutere il suo insegnamento che il suo corpo, visibilmente, porta i segni della sua appartenenza a Cristo e quindi della sua conoscenza esperienziale di Lui e della autorevolezza della sua dottrina.

Stigmata è una parola forte: è un marchio. Quel marchio che si faceva con un bulino sopra la fronte di uno schiavo convinto di reato, oppure sopra il braccio dei coscritti dopo averli riconosciuti idonei al servizio militare, ecc.

Gesù è un condannato che si è caricato dei nostri peccati e, assieme, ci arruola nel suo combattimento per il Regno della Luce contro il Regno del male. Quindi le stimmate di Paolo, che sono sicuramente le cicatrici che hanno lasciato le varie flagellazioni e maltrattamenti che ha subito perché annunciava il Vangelo hanno valore di infamia per il mondo, ma di idoneità al Regno di Dio per gli eletti.

Nella prima metà del XX° secolo, durante il protettorato francese, un prete andò a vivere in totale povertà in mezzo ai berberi metà animisti e metà musulmani nelle montagne del Marocco. Ognuno che veniva gli dava consigli e poi … scappava. E lui rispondeva: “Io sono qui da trent’anni. Questo è un fatto!”

mercoledì 4 ottobre 2017

PERCHE' DIO NON VUOLE I SEGNI DI SUPERSTIZIONE, COSA DICE LA BIBBIA?

Senza parole!
Benedicendo le famiglie trovo segni di superstizione in molte case. A qualcuno i richiami su questo punto sembrano esagerati o vengono fraintesi come una violazione della privacy. Allora, quando vedo gobbetti, cornicielli, scope, forbici, porta fortuna vari o quant’altro, dico: “Vedo che la vostra casa è già benedetta, non avete bisogno di altro”. In genere, mi si risponde: “Guardi Padre quanti santi ho!”

Perché santi e porta fortuna non  possono andare insieme? Cerchiamo di spiegare perché i segni di superstizione sono negativi. Sappiamo tutti che il Signore dice: “Non avrai altri dèi all’infuori di me”, ma leggiamo piuttosto le parole esatte nella Bibbia, e notiamo le ricchezze del Testo Sacro:
Esodo 20,1- 17 Dio allora pronunciò tutte queste parole:
1-Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.  Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
2- Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
3- Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
4-Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
5-Non uccidere.
6-Non commettere adulterio.
7-Non rubare.
8-Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
9-Non desiderare la casa del tuo prossimo. 
10-Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».