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domenica 29 ottobre 2017

AMARE COME UN "NOBILE SACCO" / XXX° domenica del T. O.

Ancora una volta ad una domanda fatta per metterlo in difficoltà, Gesù non risponde con la polemica ma con semplicità. Non si difende, educa. Seguiamo questo modo di fare di Gesù, noi (io) che siamo così permalosi …

Gesù ricorda il primo comandamento e il secondo che gli è simile. Nulla di nuovo per gli ebrei che lo ascoltano. Nemmeno per noi. Tanto che rischiamo di non farci più caso. 
Saremmo giustificati se potessimo dire di “amare Dio con tutto il cuore, tutta la mente … e il prossimo nostro come noi stessi!”. Ma è veramente così?


La novità inesauribile di questi comandamenti - è un dono grandissimo che ci ha fatto il Signore di farceli conoscere - sta nello scoprire continuamente nuovi aspetti in cui possiamo applicarli, e applicarli meglio. Queste scoperte hanno il sapore della conquista, della meraviglia, della Vita che danno. Per esempio gli ebrei avevano già capito che amare con tutte le tue forze significa amare con tutti i tuoi soldi: molto interessante.

Gesù ha amato il Padre e noi con tutto il cuore, tutta la vita, fino alla morte di servo, di schiavo, in croce. Cioè ci ha salvati. Quando amo, non obbedisco ad un comandamento che  mi è stato imposto dall’alto, ma salvo la o le persone che amo, le salvo in Cristo, assieme a Lui. 
Un amico missionario mi raccontò un giorno che il senso etimologico di "mamma" in giapponese era “nobile sacco” (perché porta nel grembo la vita che deve nascere!). Una mamma cristiana giapponese gli disse che per lei essere mamma, cioè “nobile sacco” significava prendere dentro di se tutto ciò che poteva rendere sporca o meno bella la sua casa, la sua famiglia. Sono Nobile in quanto mi prendo lo sporco! Non conosco nulla di giapponese, ma il concetto è veramente molto bello. Amare = salvare.


Prima Lettura  Es 22,20-26
Se maltratterete la vedova e l'orfano, la mia collera si accenderà contro di voi.

Dal libro dell’Èsodo
Così dice il Signore:
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso». 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 17
Ti amo, Signore, mia forza.

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato. 

Seconda Lettura
  1 Ts 1,5c-10
Vi siete convertiti dagli idoli, per servire Dio e attendere il suo Figlio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene.
E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedònia e dell’Acàia.
Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedònia e in Acàia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne.
Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.

Canto al Vangelo  Gv 14,23
Alleluia, alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

   
Vangelo  Mt 22,34-40
Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».


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