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sabato 21 ottobre 2017

IL LETTORE NELL'ASSEMBLEA LITURGICA E' UN TESTIMONE E UN CATECHISTA

In questi giorni stiamo svolgendo in parrocchia alcuni incontri di formazione per i lettori delle nostre assemblee liturgiche. Ci sono ancora troppe improvvisazioni in questo servizio.

Il lettorato è uno dei ministeri più importanti nella comunità ecclesiale. Una comunità cristiana  non può stare senza lettori. Sarebbe un grande impoverimento affidare tutto al presbitero. Ma sopratutto è importante che tutti, in particolare i lettori, si rendano conto dell’importanza della Parola di Dio in mezzo a noi. E quindi, i lettori sentano la spinta a condurre una vita sempre più santa per corrispondere alla dignità del loro compito e diventare sempre più voce di Dio. Inoltre, come lo implica il loro servizio, devono sviluppare una amore particolare per la Bibbia e la sua meditazione, una comprensione profonda della dinamica della liturgia nel suo insieme, e migliorare costantemente nella tecnica della proclamazione. Ma tra i vari aspetti, innanzitutto serve la conversione personale. Il lettore è un testimone e un catechista.

Un tufo nel passato ce lo conferma:

A Cartagine al tempo del santo vescovo e martire Cipriano (210 ca – 258) i lettori erano di norma sempre e solo ministri istituiti. Era il vescovo a designare questi lettori e ciò dice l'importanza che si attribuiva a tale ministero. Nella Lettera 38 san Cipriano si scusa di aver dovuto procedere all'istituzione di Aurelio (un laico arrestato durante la persecuzione, che ha avuto il coraggio di professare la sua fede, chiamato confessore) senza previa consultazione della comunità e spiega il motivo della decisione:
Istituzione 
«Nel conferimento degli uffici ecclesiastici, fratelli carissimi, siamo soliti sentire in anticipo il vostro parere e soppesare con comune deliberazione la condotta e i meriti dei singoli. Ma non è necessario richiedere umane testimonianze quando ci sono già stati tanti segni dell'approvazione divina. Il nostro fratello Aurelio, giovane nobile, è stato già provato dal Signore ed è caro a Dio; ancora fresco negli anni è già avanzato nella considerazione del coraggio e della fede; è tra gli inferiori, se si considera la sua età, ma tra i superiori per l'onore: qui ha sostenuto un duplice combattimento, per due volte chiamato a confessare la fede e per due volte gloriosamente vittorioso con la sua confessione. [...] Un tale uomo avrebbe meritato un grado più avanzato e una maggiore promozione nell'ordinamento ecclesiastico, a stimarlo, non dagli anni, ma dai meriti. Per il momento tuttavia abbiamo deciso farlo iniziare dall'ufficio del lettorato. Niente infatti è più consono alla voce che ha confessato Dio con gloriosa testimonianza che risuonare nella proclamazione delle divine letture; e dopo le parole sublimi che hanno professato la testimonianza di Cristo su cui si formarono i martiri; e dopo il palco del tribunale, salire sull'ambone, là esposto allo sguardo di una turba di pagani, qui allo sguardo dei fratelli, là ascoltato con diffidenza dalla folla che lo circondava, qui ascoltato con gioia dalla comunità dei fratelli. Sappiate pertanto, fratelli amatissimi, che costui è stato istituito lettore da me e dai colleghi che erano presenti. So che voi volentieri accoglierete questo evento, perché il vostro desiderio è che di persone così ne vengano istituite il più possibile nella nostra Chiesa. E poiché sempre la gioia affretta le cose e la letizia non può sopportare gli indugi, frattanto, nel giorno del Signore egli ha iniziato a leggere per noi, e così l'inaugurazione del suo ufficio di lettore è una buona promessa di pace». [...]


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