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venerdì 6 ottobre 2017

ESSERE UNO CON DIO! / venerdì XXVI° sett. T. O.

L’uomo in genere sente Dio distante.

Nella prima lettura c'è, attraverso una splendida preghiera penitenziale, il tentativo di ritornare a Dio che perdona. La distanza da Dio si spiega perché l’uomo ha peccato, ma può tornare a Lui.

Nel Vangelo, Corazìn, Betsàida e Cafàrnao sono distanti da Dio perché rifiutano la sua chiamata alla conversione, hanno indurito il cuore. Questa è la vera distanza.

Malgrado il pentimento l’uomo generalmente continua a sentire Dio distante. Ma ecco che nell’ultima frase del Vangelo di oggi, Gesù fa un’affermazione di vicinanza assolutamente stupefacente: “Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato”.


È vero, Dio rimane trascendente e quindi infinitamente Altro, ma nella fede c'è una reale comunione con Lui. È Dio che vuole essere Uno con l’uomo. Potessimo uscire dal nostro grigiore e dalla nostra solitudine che pesano giorno dopo giorno su di noi perché vogliamo sentire Dio, “comprenderlo” nella nostra esperienza sensibile! 

Oggi mi aprirò ad una vera vita di fede. Dio è uno con me! Fa, O Signore, che la mia voce sia la tua voce, che tutto il mio essere sia tuo strumento per agire in questa generazione!


Prima Lettura   Bar 1, 15-22
Abbiamo peccato contro il Signore, gli abbiamo disobbedito.

Dal libro del profeta Baruc
Al Signore, nostro Dio, la giustizia; a noi il disonore sul volto, come oggi avviene per l’uomo di Giuda e per gli abitanti di Gerusalemme, per i nostri re e per i nostri capi, per i nostri sacerdoti e i nostri profeti e per i nostri padri, perché abbiamo peccato contro il Signore, gli abbiamo disobbedito, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, che diceva di camminare secondo i decreti che il Signore ci aveva messo dinanzi. Dal giorno in cui il Signore fece uscire i nostri padri dall’Egitto fino ad oggi noi ci siamo ribellati al Signore, nostro Dio, e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce.
Così, come accade anche oggi, ci sono venuti addosso tanti mali, insieme con la maledizione che il Signore aveva minacciato per mezzo di Mosè, suo servo, quando fece uscire i nostri padri dall’Egitto per concederci una terra in cui scorrono latte e miele.
Non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, secondo tutte le parole dei profeti che egli ci ha mandato, ma ciascuno di noi ha seguito le perverse inclinazioni del suo cuore, ha servito dèi stranieri e ha fatto ciò che è male agli occhi del Signore, nostro Dio.  

Salmo Responsoriale  
  Dal Salmo 78 
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.

O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti:
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto Gerusalemme in macerie.
Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi
in pasto agli uccelli del cielo,
la carne dei tuoi fedeli agli animali selvatici.

Hanno versato il loro sangue come acqua
intorno a Gerusalemme
e nessuno seppelliva.
Siamo divenuti il disprezzo dei nostri vicini,
lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno.
Fino a quando sarai adirato, Signore: per sempre?
Arderà come fuoco la tua gelosia?

Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.      

Canto al Vangelo  
Sal 94.8
Alleluia, alleluia.

Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.


Vangelo
   Lc 10, 13-16
Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».  

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