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martedì 10 ottobre 2017

ALLA FINE GIONA SCEGLIE LA PARTE MIGLIORE / martedì XXVII° sett. T. O.

Il Profeta Giona predica a Nìnive.
In modi diversi Giona e Maria, la sorella di Marta e Lazzaro, hanno scelto la parte migliore. Maria per attrazione e amore, Giona con più difficoltà. Il suo dubbio profondo è che Dio non sia credibile, che sia contraddittorio nel essere  giusto e questo lo ha esposto alla tentazione di non consegnarsi totalmente alla sua missione. Se fosse andato a Ninive fin dal primo appello di Dio, penso che non avrebbe annunciato con chiarezza e franchezza il messaggio, come quando non si è sicuri di una notizia o quando non ci sembra giusta la disposizione da applicare. Invece, dopo l’avventura vissuta (Dio gli sbarra la via della fuga e lo riporta indietro con potenza), Giona è ben convinto della assoluta superiorità di Dio e gli obbedisce in tutto. Non è entrato ancora in piena comunione di spirito con Lui ma si fa pienamente suo ambasciatore. E la sua predicazione ottiene un risultato strepitoso.

Dobbiamo annunciare integralmente il messaggio ai destinatari con gli stessi modi che usa il Signore. Nel Vangelo Gesù proclama la Verità tutta intera, ma subito dopo propone un modo per camminare giorno dopo giorno anche se così si realizza solo parzialmente e  progressivamente la pienezza che era stata annunciata. Gesù accoglie cordialmente tutti coloro che vogliono mettersi in cammino anche se molto imperfetti.

Per questo però, come testimoni di Cristo dobbiamo fare un lavoro di purificazione continuo su noi
stessi. Voglio annunciare in modo pieno ed esclusivo la Parola di Dio e le parole che lo Spirito Santo mi suggerirà al momento, oppure ho altri fini? Conosco il mio rapporto con Dio e le remore interiori che potrebbero condizionare il mio servizio a Lui? Sono cosciente dei pregiudizi, timori o attese che ho nei confronti dei destinatari del messaggio? Presento a Dio tutte queste difficoltà affinché mi purifichi e non permetta che io sia condizionato da esse?

C'è il pericolo molto grande di scambiare per misericordia ciò che è solo debolezza. L’episodio della donna cananea che chiede a Gesù la liberazione della sua figlia tormentata da un demonio è esemplare (Matteo 15,22 ss.): gli apostoli supplicano Gesù di esaudirla perché viene loro dietro gridando e da fastidio. Non hanno misericordia di lei ma di se stessi. Stanno svendendo la misericordia di Dio. È quello che, i modo tragico, può succedere svendendo i sacramenti, in particolare quello del matrimonio e le famiglie, coprendo questo sotto i panni della Chiesa di papa Francesco. Gesù invece sopporta le grida di questa donna fin quando incontra la sua fede profonda e, allora, la esaudisce. Gesù fa discernimento – in un modo severo, che non giustifica la nostra durezza con le persone – e ci invita a fare discernimento e sopratutto ad evangelizzare.


Prima Lettura  Gn 3, 1-10
I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro.

Dal libro del profeta Giona
In quei giorni, fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore.
Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».
I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.
Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Nìnive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!».
Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece. 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 129
Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere?


Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.

Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.    

Canto al Vangelo 
 Lc 11,28  
Alleluia, alleluia.

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la osservano.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 10, 38-42
Marta lo ospitò. Maria si è scelta la parte migliore.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». 

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