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domenica 31 marzo 2019

LA PARABOLA DEL FRATELLO MAGGIORE / IV Domenica di Quaresima

Ritorno del Figliol Prodigo - Guercino.

La Parabola del Figliol prodigo ultimamente è chiamata anche Parabola del Padre Misericordioso. Nessuno la chiama Parabola del Fratello maggiore. Eppure se il Signore parla a tutti dell’amore del Padre e questa Parabola ha facilitato il ritorno a Dio di molti e consolato ancora molti altri sul perdono senza limiti del Padre, di fatto, Gesù parla direttamente ai fratelli maggiori, ai farisei che lo stanno criticando perché riceve i peccatori e mangia con loro, magari accettando molto più di rado inviti di farisei e gente a posto.
Perché siamo tutti, almeno potenzialmente, dei fratelli maggiori. Diciamo la verità: siamo tutti dei fratelli maggiori, non solo potenzialmente. Quello che riusciamo a fare di buono per carattere, educazione, anche per grazia, diventa la norma che tutti dovrebbero osservare e se non lo fanno è segno che non si sforzano, non vogliono cambiare, vogliono approfittare, ecc. Non significa che non bisogna educare al bene, ecc.
Il problema è che profondamente non c'è molta fratellanza. E non c'è molto rapporto vero con Dio. Da quella volta che Adamo accusò Eva nel giardino, abbiamo trasformato Dio stesso e gli altri in nemici. Per lo meno . Se questo non si chiama peccato …
Auguri, fratelli maggiori, entriamo alla festa che il Padre fa per i fratelli, per ogni peccatore pentito. Il capretto che aspettavamo si è trasformato nell'unico succulente vitello grasso accompagnato da musica e danze da degustare insieme. 

Prima Lettura  Gs 5,9-12
Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.

Dal libro di Giosuè
In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto».
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.  

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 33
Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

Seconda Lettura
  2 Cor 5,17-21
Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. 

Canto al Vangelo
  Lc 15,18
Gloria e lode a te, o Cristo!

Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Gloria e lode a te, o Cristo!

  
Vangelo  Lc 15,1-3.11-32
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».


sabato 30 marzo 2019

BALCONE FIORITO: ANCHE NOI FACCIAMO QUALCOSA

Concorso balcone fiorito: oltre la poca competenza, l'anno scorso il problema è stato anche l'esposizione della facciata della chiesa che offre poche ore di sole alle piante. Questo anno ritentiamo mettendo i vasi al balcone del primo piano, all'angolo dell'edificio. E' poco ma è quello che possiamo fare nella nostra situazione, aspettando che i membri della parrocchia facciano meraviglie nelle loro case.
Si lavora.

Da sotto, ecco l'effetto. Diventerà
tutto una macchia di colore?
Speriamo bene ...

venerdì 29 marzo 2019

ANELLO DEL PAPA: CI SONO CASCATO ANCH'IO!



Papa Francesco a Loreto schivava il baciamano. Si è mosso tutto il mondo a commentare. In parte il mondo Kattoliko si è emozionato vedendovi una ennesima subdola manovra del Papa per svendere le tradizioni plurisecolari del Cattolicesimo. Non possono dire plurimillenari perché al tempo di Gesù e degli Apostoli che dovrebbero (anzi, devono!) essere il punto di riferimento di ogni cattolico sincero, queste molte cose alle quali danno tanto importanza non esistevano. Come si faceva allora ad essere cristiano, testimone del Vangelo? mistero della fede … Oppure il Cristianesimo è fondato su altro che queste tradizioni.
C'è anche chi si è messo a fare grandi riflessioni sulla Storia di questi gesti tradizionali, cercando di interpretare le intenzioni del Papa. E ci sono cascato anch’io! Qualcuno ha detto cose molto interessanti sulla Storia e anche sul senso antropologico dei gesti simbolici.

giovedì 28 marzo 2019

BISOGNA ANCORA BACIARE L'ANELLO DEL PAPA?



Sta girando sui Social la notizia su papa Francesco che a Loreto ha cercato di sottrarsi al baciamano (al bacio dell’Anello). Per molti il Papa ha fatto male. Rinnega tradizioni cattoliche ancestrali. Sta distruggendo la Chiesa o il Cattolicesimo.
Si sa che l’uomo ama le tradizioni e i simboli, e che ogni personaggio pubblico, sopratutto se rivestito di sacralità, ha due corpi: quello reale e quello simbolico. Sembra che ne abbia fatto le spese il precedente Presidente della Repubblica francese, François Hollande, mostrandosi sulla spiaggia non in una forma fisica smagliante e con un costume da bagno sciatto, non confacente alla sacralità che riveste la carica del Presidente di una Repubblica, anche se laica.
Le tradizioni simboliche, in senso positivo, sono un linguaggio, un codice espressivo di valori e quindi una cosa buona. Si può dire che l’uomo è un “Essere Sacramentale”, simbolico. La cosa diventa cattiva quando l’esteriorità prende il sopravvento sulla realtà, diventa pura esteriorità, oppure quando il significato simbolico presenta valori non conformi alla natura della realtà che si vuole esprimere.

mercoledì 27 marzo 2019

PERCHE' LA CHIESA CATTOLICA NON AMMETTE IL MATRIMONIO DI PRETI E FRATI? 2/2

Padre Afif Osseiran, prete maronita celibe: "Amore senza frontiere".
... (2/2; segue dal post del 26 marzo)


È vero che lo stesso san Paolo menziona la capacità di guidare bene la propria famiglia come un criterio per sapere se uno è capace di guidare la comunità cristiana. È vero che mio padre spirituale è diventato prete da vedovo e che ha attinto dalla sua esperienza del matrimonio per aiutare le coppie nelle loro difficoltà. Ma è vero anche che Giovanni Paolo II diceva che da prete celibe aveva più esperienza di molti uomini sposati perché ascoltava moltissime storie, conosceva moltissimi casi diversi. È vero che ho conosciuto personalmente sacerdoti cattolici di rito orientale sposati con moglie e figli (e suocera) che vivevano in armonia il rapporto tra la loro famiglia e il loro ministero. È vero che c'è un esempio luminoso di questo: il pastore Ulf e la sua moglie Birgitta Ekman, svedesi, che hanno vissuto in armonia il loro matrimonio, con figli e nipoti, e la loro vita di fede, fondando una Chiesa libera che raccoglie più di 100 000 fedeli! Il loro cammino spirituale vissuto insieme li ha portati di recente ad abbandonare tutto per entrare nella Chiesa cattolica, dove hanno scoperto una pienezza di verità che non esiste nelle altre Chiese. È vero che padre Afif Osseiran (1919 – 1988), figlio di una grande famiglia libanese, musulmana sciita, convertito al cattolicesimo riceve dal suo vescovo il suggerimento di sposarsi prima di diventare prete maronita, perché la sua conversione ha comportato la rottura totale con la sua famiglia. E lui risponde “non voglio dividere il mio amore per colui che mi ha dato tutto il suo amore sulla croce”. Chi comprende meglio i problemi della vita se non chi segue più da vicino Colui che è la Verità? Però ognuno porterà il suo contributo secondo i doni che ha ricevuto.

martedì 26 marzo 2019

SULL'ANNUNCIAZIONE, IN RITARDO



Mi hanno sollecitato a scrivere piuttosto sull’Annunciazione che sul celibato dei preti, ieri, 25 marzo. 

La Verginità di Maria, prima durante e dopo il parto, che accompagna il suo sì: “non conosco uomo”, era un “link” mica male con il “farsi eunuchi per il regno dei cieli” del post che era dunque in tema. Ma se non ho scritto ieri sul blog ciò che ho detto nelle due omelie del giorno è solo perché non aveva tempo e che voglio completare questo argomento del celibato sempre molto discusso.

Per l’Annunciazione mi sembra tanto bello il tweet di papa Francesco di oggi:
“la cultura del’apparenza che ci induce a vivere per le cose che passano, è un grande inganno. Perché è come una fiammata: una volta finita, resta solo la cenere.”

Maria non è vissuta per le apparenze ma per Dio che non si vede e per la Vita piena promessa.

Vangelo Lc 1,26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

lunedì 25 marzo 2019

PERCHE' LA CHIESA CATTOLICA NON AMMETTE IL MATRIMONIO DI PRETI E FRATI? 1 / 2


Un prete cattolico di rito greco con moglie e figlia.

(1/2)
Un mio carissimo amico dialoga con me ogni tanto su punti di dottrina e di prassi della Chiesa e lo ringraziamo doppiamente per la fiducia e anche perché mi sprona ad affrontare argomenti che interessano molti. L'argomento di oggi richiede una risposta ampia da dividere in due post. 
"oggi ho terminato di leggere il regno di Salomone nel Vecchio Testamento. All’epoca i profeti e i sacerdoti avevano regolarmente moglie, come i pastori della nostra Chiesa cristiana evangelica. Perché i sacerdoti, i frati e superiori non hanno moglie e figli? così capirebbero meglio le esigenze della vita matrimoniale e dei figli, e ciò è voluto da Dio. Perché la Chiesa cattolica non ammette il matrimonio di preti e frati? Ti saluto caramente. P.

Sappiamo che questo argomento – celibato dei preti sì, celibato no – è molto serio e richiede attenzione, non solo perché fa parte delle domande ricorrenti della gente o di dibattiti dentro e fuori della Chiesa. Con la crisi della pedofilia torna alla ribalta. Sembra che in Germania alcuni vescovi vogliono riparlarne ufficialmente. Ma molte discussioni partono da un equivoco molto diffuso e, anche se non cambierà nulla alla prassi abituale è molto importante chiarire quello che fa veramente la Chiesa Cattolica e il perché lo fa, comprendere fino a che punto  questo modo di fare e di vedere le cose è conforme al Vangelo di Nostro Signore.

domenica 24 marzo 2019

PADRONE LASCIALO ANCORA QUEST'ANNO / III domenica di Quaresima



Dio, il tre volte santo, davanti al quale ci si tolgono i sandali, si fa vicino, scende in mezzo al suo popolo, è con lui nella sofferenza. Ma Gesù ci rivela che la vera sofferenza non proviene dal male esterno, che ci angoscia tanto ma che ha comunque un termine, ma dal male dentro che può portare alla morte e alla solitudine eterna.
Gesù certamente non ci minaccia di morire sotto la spada della violenza o sotto le pietre di una torre che crolla, ma ci supplica di guardare dentro di noi, di non illuderci che il vero male è quello che ci fanno gli altri, ma il male che ci separa da Dio.
Sei una vigna prediletta. Dentro di te, con il dono dello Spirito, Dio ha piantato l’albero della Sapienza (il Fico). Quali frutti ha dato? Cosa mi distingue da uno che non va a Messa o non crede in Cristo? Tu, battezzato, giovane o meno che tu sia, sei appassionato o appassito?
Meno male che Gesù ha questa pazienza del contadino che vuole dare ancora un tempo al fico senza frutto, senza indicare un termine, curandolo di più. Ma il tempo per convertirmi non è infinito, anzi è breve.

Prima Lettura  Es 3,1-8a.13-15
Io-Sono mi ha mandato a voi.

sabato 23 marzo 2019

MA IL FRATELLO MAGGIORE DELLA PARABOLA HA VERAMENTE SBAGLIATO TUTTO? / sabato II Quaresima



Ma il fratello maggiore della parabola del Figliol Prodigo ha sbagliato tutto? No e sì!
No!, non ha sbagliato tutto. Il Padre non gli rimprovera di aver osservato la legge, di aver obbedito ai comandamenti.
Sì!, il suo errore avvolge tutto il bene che ha fatto, e lo vanifica. Il Padre gli fa presente che ha dimenticato lo scopo della legge, di aver chiuso il suo orizzonte su delle pratiche, forse faticose e aride ma che gli permettevano di sentirsi giusto da sé. Ha chiuso l’orizzonte su di sé, ha messo al centro il suo ego oppure l’idolo della legge. Questo è un errore tragico che può capitare a tutti noi. Se dimentico lo scopo della vita cristiana, l’ideale della mia comunità, il suo carisma, la necessità di lasciarsi guidare dallo Spirito, se metto al primo posto le cose e non le persone, viene sfigurata completamente e resa sterile l’opera di Dio.
C'è l’errore speculare che non è meno grave. È quello dell’ “amore” sentimento, senza contenuti: “Dio mi ama come sono”, “Dio mi conosce e mi accetta”, “Dio è misericordioso”. Ora, senza conversione non c'è comunione con Dio. Anzi, ci può essere perversione totale. Leggere l’intervento del Delegato della Santa Sede all’ONU sul Gender pericolo per l’Umanità ( https://www.lastampa.it/2019/03/22/vaticaninsider/la-santa-sede-contro-il-gender-pericoloperlumanit-il-sesso-non-una-scelta-soggettiva-NLfcIIjQY9qfthHwe0LfFN/pagina.html ) e anche il rapporto dell’Associazione Meter che fa vedere come la pedopornografia e derivati pedofili è un’industria fiorente e organizzata, in piena espansione, con gruppi e siti che la giustificano in nome del “se c'è amore, che male c'è?” ( https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2019-03/report-meter-don-fortunato-di-noto-pedofilia-minori-abusi.html ). Questo ultimo rapporto mi ha impressionato! Si parla giustamente dei preti che sbagliano, ma perché non si parla mai di ciò che succede nel mondo?

venerdì 22 marzo 2019

AVRANNO RISPETTO? / venerdì II Quaresima

J. Tissot - Brooklyn Museum.


“Avranno rispetto di mio figlio!” Che grido di amore di Dio! Grido di amore che abbiamo calpestato. Eppure era un grido di amore anche per noi perché ci mandava il suo Figlio.
Vi invito ad ascoltare il grido di amore di Jesùs Vidal, un attore down spagnolo, quando ha ricevuto il premio Goya 2019 come “migliore attore rivelazione” per il film “Campeones”. Il suo discorso ha commosso tutta l’assemblea. Dal minuto 3, ringrazia la sua famiglia e in particolare i suoi genitori perché gli hanno dato la vita e l’amore, il gusto della vita. E conclude in modo straordinario: “mi piacerebbe avere un figlio come sono io (cioè handicappato)? Certo! Perché ho avuto genitori come voi! Tantissime grazie!” (https://www.youtube.com/watch?v=74Y7OnJqrnI. Purtroppo in spagnolo ma si riesce a capire molto).
Ora ti dico un segreto a te che forse pensi che la tua vita sia senza valore, fallita: la tua vita vale perché hai un Padre nei Cieli che ti guarda e ti accompagna meglio di quanto i genitori di Jesùs Vidal hanno guardato il loro figlio, anche se eccezionali. Sei figlio di Dio.


“Un uomo piantò una vigna … e l’affidò a dei vignaioli”

giovedì 21 marzo 2019

L'IMMAGINE DEL TAMARISCO NEL DESERTO / giovedì II Quaresima

Tamarisco nel deserto.


L’immagine del tamarisco nel deserto e dell’albero piantato lungo un corso d’acqua parlano da sé. Una vita sterile e raggrinzita, e una vita fiorente e generosa di frutti. È chiaro che nel Vangelo il tamarisco che non vede venire il bene è il ricco che banchetta lautamente e l’albero che porta frutto è il povero “che Dio aiuta” (Lazzaro). Come dire che le apparenze possono ingannare. Non aspettiamo di trovarci dall’altra parte per chiederci qual è la vera realtà, qual è il vero senso della vita, qual è il Cammino che porta alla vita eterna. Potrebbe essere troppo tardi, senza possibilità di ritorno.
Posso scocciare un po’? Quante volte si dovrà ripetere a coloro che cercano apparizioni, visioni, diffondono rivelazioni dubbie, che abbiamo già Mosè e i Profeti e che bastano ampiamente alle persone semplici?

Prima Lettura  Ger 17, 5-10
Maledetto chi confida nell'uomo; benedetto chi confida nel Signore.

TORNA LA PRIMAVERA, RIPARTE "BALCONE FIORITO" / 21 MARZO 2019



Torna la primavera e la campagna di Marano fiorisce ma i balconi e gli spazi pubblici della città rimangono per lo più tristi.
È tempo di metterci all’opera. Anche se il vivaista mi ha detto di aspettare qualche settimana che la stagione si stabilizzi. Ma faremo qualcosa anche per la Chiesa, trovando una collocazione più esposta al sole dell’anno scorso.
Ritorna dunque il concorso “Balcone fiorito” o secondo la dicitura scientifica”: “Amo la mia città (e i miei concittadini), lo dico con i fiori”.



AMO LA MIA CITTA’, LO DICO CON I FIORI!
abbellire gli spazi che sono sotto gli sguardi di tutti.
REGOLAMENTO:

mercoledì 20 marzo 2019

BERE IL CALICE: IL PAPA NON ACCETTA LE DIMISSIONI DEL CARDINALE BARBARIN / mercoledì II° sett. Quarsima



Papa Francesco non ha accettato le dimissioni del Cardinal Barbarin, vescovo di Lione, che questi ha presentato lunedì dopo essere stato condannato a sei mesi di carcere con pena sospesa per non aver denunciato alla polizia un prete pedofilo. È la seconda volta che papa Francesco rifiuta le sue dimissioni. Come mai, mentre ha accettato quelle del Cardinal Pell e ha iniziato su di lui (tardi dicono i suoi critici) un’inchiesta interna alla Chiesa conforme al Diritto canonico?
Notiamo innanzitutto che fare il Papa non è semplice né facile.
Però sopratutto il comportamento di papa Francesco si comprende solo se si considera che egli vuole seguire il Vangelo e il Diritto, al di là di ogni simpatia o antipatia eventuale, e di ogni calcolo politico. Ora il Diritto deve garantire ad ogni imputato un Giusto Processo che porti a condanne o assoluzioni fondate su fatti e non su movimenti di opinione e pressioni varie, mediatiche, politiche, ecc.

martedì 19 marzo 2019

SAN GIUSEPPE ICONA DELLA CHIESA? / 19 marzo

San Giuseppe - Notre Dame, Amiens, Francia.

La Chiesa come san Giuseppe? Non sono abituato a questo. Tradizionalmente si presenta Maria come icona della Chiesa. “Nessuno può nascere senza un padre e una madre (un’evidenza che dice tutto l’orrore e la presunzione di coloro che vogliono cancellare la natura), nessuno può diventare cristiano senza Dio per Padre e la Chiesa per Madre” dice sant’Agostino. Ma san Giuseppe, anche lui icona della Chiesa? Sì, come protettore e servo del Mistero della Salvezza. Un bellissimo incoraggiamento a prenderci la responsabilità del Vangelo. Anche san Giuseppe va a tastoni, lasciandosi dipendere da Dio.
Auguri a tutti i padri, papà di figli e padri di comunità.

Colletta: Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza. Per il nostro Signore...

Prima Lettura  2 Sam 7,4-5.12-14.16
Il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre.
 

lunedì 18 marzo 2019

OSARE APRIRE IL VANGELO / Lunedì II° sett. Quaresima

Al funerale di Papa Giovanni Paolo II, si depone sulla bara il Vangelo aperto,
 che il vento poi sfoglierà fino alla fine.

Senz’altro siamo peccatori come riconosce la stupenda preghiera penitenziale tratta dal Profeta Daniele (notare l’inizio della preghiera che “situa” Dio nella sua potenza e nella sua fedeltà all’Alleanza avvenuta concretamente con i Padri di cui si conoscono i nomi: Dio è il Dio della Storia).
A maggior ragione se ci confrontiamo con il Vangelo di oggi. Dobbiamo dunque vivere tutta una vita da vermi svergognati e colpevolizzati, confidando nella misericordia divina? Non è bello e questo non è il progetto di Dio.
Il progetto di Dio è nella grazia, ma una grazia trasformante, la grazia con la quale l’uomo deve collaborare. Allora bisogna avere “il coraggio di aprire il Vangelo” nel senso in cui Papa Benedetto diceva poco tempo fa che gli capitava di non osare aprire il Vangelo perché nel raccoglimento del tramonto della sua vita comprendeva sempre più la grandezza delle esigenze del Vangelo. Si tratta quindi di assumere il Vangelo sulle proprie spalle, come fa il nuovo vescovo nel rito della sua Ordinazione. Si tratta di dire: ormai il Vangelo è mio, l'ho scelto liberamente nessuno me lo impone, lo voglio realizzare, con la grazia di Cristo. Con la grazia di Cristo significa lasciarsi guidare in tutto, ma non come un peso morto, non facendo il minimo sindacale quasi che il Vangelo fosse il mio nemico e non la fonte della mia vita.

Prima Lettura  Dn 9, 4-10
Abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi.

domenica 17 marzo 2019

CERCARE LE COSE DELLA TERRA, CERCARE IL SUO VOLTO / II° domenica di Quaresima

Trasfigurazione, particolare - Raffaello.

Cercare il Suo Volto. Perché? Perché è solo questo che ci salva. Pietro scopre la Gloria del Signore e, tutto imperfetto come sappiamo che è, nel suo carattere e le sue fragilità, si sente straordinariamente bene, fino a dimenticarsi di sé. Magari tutte le persone che dicono di credere in Dio arrivassero a dimenticarsi di sé, anche per poco. Eppure il Signore come dice: “smettete di pensare a voi stessi”.
Cercare il Suo Volto. Come si fa? Le letture di oggi ci danno indicazioni: guardare al cielo, non solo quello spirituale ma quello materiale, conta le stelle, contempla la Natura e benedici Dio. Lascia che Dio stringa un’Alleanza con te, preparandone le condizioni. Dio lo farà. Dedica tempo per la preghiera come Gesù e i suoi apostoli, salendo sul monte. Leggi la Scrittura per avere il conforto della Testimonianza di Mosè e di Elia che confermano la Testimonianza di Gesù. Ascolta la sua Voce, nel tuo intimo e nella tua Storia. Esci da te stesso come Pietro che vuole mettersi al servizio e non servire se stesso né servirsi della Chiesa, della fede, di Gesù.

sabato 16 marzo 2019

IL VANGELO E' PROFEZIA MA ANCHE EVIDENZA / sabato 1a sett. Quaresima

"Tutti pensano che sia impossibile, finché è fatto"
(Nelson Mandela). In Gesù è già stato fatto.

Avete inteso che fu detto, aprite le virgolette, amerai il tuo prossimo, chiudete le virgolette, e odierai il tuo nemico. La parte tra virgolette è una citazione della Scrittura, l’altra parte è entrata nell’insegnamento dei rabbini, delle comunità, delle famiglie, fino a formare una discorso unico, completo, sacro, più facilmente accettabile dalla mente e dai cuori umani, più capace di difendere i valori e i beni della gente onesta, più logico insomma: ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico..
Se, correggendo il discorso divino, l’uomo rende lo più efficace e più logico, questo significa che Dio non è efficace, né logico, non ha il senso del concreto, NON PUO’ SALVARE L’UOMO! almeno in modo INCARNATO. Lo potrebbe fare solo in modo magico, distaccato dalla vera condizione umana. Facciamo fatica ad accettare apertamente una tale conclusione perché di fatto squalifica completamente Dio come Creatore Buono e Onnipotente, come fonte della Vera Sapienza. Però il nostro cuore ci dice spesso che “il braccio del Signore è troppo corto”, che è impotente di fronte a certe situazioni, che non può pensare a tutti, che a molti li abbandona, ecc., e il nostro comportamento conferma questo nostro pensiero.
E invece la verità è il contrario. Non solo con lo sguardo di Dio ma anche con uno sguardo purificato dalla fede, la Parola di Dio, le sue indicazioni, sono l’unica soluzione, sono l’EVIDENZA.

venerdì 15 marzo 2019

STRIKE FOR CLIMATE, SCIOPERO PER IL CLIMA / 15 marzo 2019

Ragazzi australiani protestano per l'ambiente. Nei cartelloni centrali:
"Ascoltate il nostro avvertimento. Stop al riscaldamento globale".
Nell'angolo a sinistra: "giù le mani dal nostro futuro".


Oggi c'è lo sciopero dalla scuola per difendere il Clima e la vivibilità della Terra. Le adesioni sono state massicce, tra studenti, insegnanti, genitori e altri.
A primo impatto l’idea dello sciopero dalla scuola non mi piace: è troppo facile aderire alla causa che mi permette di marinare la scuola, come è più facile accettare lo sciopero il venerdì o il lunedì, cadere ammalato all’orario della partita…
Ma molti dei partecipanti sembrano seri e il problema è troppo reale e troppo grave per non augurare pieno raggiungimento degli obiettivi agli organizzatori. Le loro iniziative portano speranza. È evidente che un processo che ci porta alla catastrofe e che, superata una soglia, sarà irreversibile, mentre, in ogni caso, la bonifica dei danni sarebbe estremamente difficile e costosa, non può non creare preoccupazione e coinvolgimento in tutti gli abitanti della Terra e in particolare nei giovani che subiranno queste conseguenze negative di impoverimento e di disagio, di mortalità, per tutta la loro vita. Non abbiamo un'altra Terra, non abbiamo un'altra casa dove vivere.
Preoccupazione! Ma anche coinvolgimento? I giovani che sfileranno oggi saranno impegnati in prima persona per il cambiamento di stile di vita personale, facendo le rinunce necessarie, facendo la fatica di inventare modi nuovi di interagire con l’ambiente attraverso l’economia? Saranno poi responsabili della vita pubblica e lotteranno per impedire ai grandi poteri economici senza scrupoli di continuare le loro politiche predatorie, magari nascondendosi dietro campagne pubblicitarie o promozionali buoniste, “ecologiste” ma ipocrite?

giovedì 14 marzo 2019

NOI CHE SIAMO CATTIVI, COME PREGHIAMO?

Ester e Assuero - Mosaico, Missionarie della Consolata.

Può colpire la benedizione a Dio con la quale Ester inizia la sua preghiera in una circostanza di particolare angoscia (tutti gli ebrei presenti nel Regno di Assuero dovevano essere sterminati). Ma invece dobbiamo imparare da questo modo di pregare perché è quello giusto. Dio ha preso l’iniziativa di crearti, donarti una vita con delle condizioni favorevoli e sopratutto una promessa di pienezza che asciugherà ogni lacrima e ristabilirà ogni giustizia. Egli è il Dio dell’Alleanza che rimane fedele per sua scelta e, quindi, mettermi fin dall’inizio della mia preghiera in questa prospettiva storica dell’Alleanza mi aiuta a chiedere in modo giusto, con più fiducia, a chiedere le cose giuste.
Le cose giuste! Noi che siamo cattivi – dice Gesù – chiediamo le cose giuste? Colpisce che l’evangelista, dopo aver riportato le parole di Gesù che ci incoraggiano a pregare e ci ricordano che Dio ascolta sempre la nostra preghiera, inserisca una riflessione sul fare agli altri quello che vogliamo che facciano a noi: Chiedete nella preghiera per gli altri quello che volete ricevere voi! A questo punto Ester non è arrivata ancora.
Possiamo aggiungere anche i paragrafi successivi in questa prospettiva: chiedete di rimanere sulla via stretta e non pregate “per soddisfare le vostre passioni” (Giacomo 4,3), cioè non pregate per camminare sulla via larga e comoda, non ascoltate i falsi profeti che promettono ciò che non promette il Vangelo, non accontentavi di pregare (di dire Signore! Signore!) ma mettete in pratica….
Matteo non è l’unico ad avere questa attenzione. Dopo il brano simile sulla fiducia nella preghiera, san Luca suggerisce di chiedere sopratutto lo Spirito Santo per avere la vita e la salvezza, da cui verranno fuori tutte le altre cose necessarie.

Prima Lettura    Est 4,17k-u
Non ho altro soccorso fuori di te, o Signore.

Dal libro di Ester
In quei giorni, la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un’angoscia mortale. Si prostrò a terra con le sue ancelle da mattina a sera e disse: «Tu sei benedetto, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, o Signore, perché un grande pericolo mi sovrasta.
Io ho sentito dai libri dei miei antenati, Signore, che tu liberi fino all’ultimo tutti coloro che compiono la tua volontà. Ora, Signore, mio Dio, aiuta me che sono sola e non ho nessuno all’infuori di te.
Vieni in soccorso a me, che sono orfana, e poni sulle mie labbra una parola opportuna davanti al leone, e rendimi gradita a lui. Volgi il suo cuore all’odio contro chi ci combatte, a rovina sua e di quanti sono d’accordo con lui. Quanto a noi, liberaci dalla mano dei nostri nemici, volgi il nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in salvezza».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 137
Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani. 

Canto al Vangelo
   Sal 50,12 
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Crea in me, o Dio un cuore puro;
rendimi la gioia della tua salvezza.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo  
 Mt 7, 7-12

Chiunque chiede, riceve.


Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

mercoledì 13 marzo 2019

COSA NASCE VENERDI' IN PARROCCHIA?

Il disegno originale, diventato poi il simbolo di Fede e Luce, ha una storia meravigliosa.
Il motto di Fede e Luce, con il sole che attraversa le nuvole nere è:
"Meglio accendere una luce che maledire l'oscurità".

L’esperienza di Jean Vanier e delle sue comunità è stata fondamentale, credo, per iniziarmi alla vita comunitaria. Da prete novello ho incontrato le Comunità di Fede e Luce in Sicilia, poi a Napoli e a Roma. Il Signore ha ispirato alcuni giovani di Corleone ad andare verso le persone con maggiori fragilità intellettive e questa bellissima Comunità esiste ancora. Parlando di Jean Vanier, il desiderio di fare questa esperienza è venuto nel cuore di alcune mamme e facciamo un tentativo in parrocchia, sapendo che se viene dal Signore germoglierà malgrado i nostri limiti, e che se non viene da lui, tutto tranquillo, obedientia et pax! Ci riferiamo da subito al Carisma di Fede e Luce e di Jean Vanier perché siamo consapevoli che questa è la nostra ispirazione, anche se non saremo una comunità Fede e Luce fin quando Fede e Luce stessa non ci accetterà, riconoscendo che siamo fedeli al Carisma.

 


martedì 12 marzo 2019

DIVENTARE PANE NELLA COMUNITA'

Campo estivo Fede e Luce, comunità di Palermo (!?).


Aspettiamo una nascita in parrocchia. Appuntamento venerdì prossimo alle ore 17, nel Salone parrocchiale. 
Intanto leggiamo questo brano tratto dal grande libro di Jean Vanier "La Comunità, luogo del perdono e della festa", un libro di molti anni, visto che era appena uscito in Francia nel 1980  e che me lo sono portato in Italia per guidare i miei primi passi nella vita comunitaria, sul consiglio ispirato del mio fratello, ora anche lui sacerdote. Un libro che mi ha fatto tanto bene come mi ha fatto bene conoscere Jean Vanier e collaborare con le Comunità di Fede e Luce. Un libro che può fare ancora tanto bene a molti.

Diventare pane
Alcuni non vedono quale cibo potrebbero dare; non si rendono conto che essi stessi possono diventare pane per gli altri. Non credono che la loro parola, il loro sorriso, il loro essere, la loro preghiera possono nutrire gli altri e dar loro fiducia. Gesù ci chiama a dare la nostra vita per quelli che amiamo. È mangiando il pane cambiato nel Suo Corpo che diventiamo pane per gli altri. Altri invece, scoprono che il loro cibo è dare a partire da una cesta vuota! È il miracolo della moltiplicazione dei pani. «Signore, che io non cerchi tanto d'essere consolato quanto di consolare».  Sono sempre stupito di scoprire che quando mi sento molto vuoto interiormente, sono capace di dare una parola nutriente, o che essendo angosciato posso trasmettere la pace. Solo Dio può fare miracoli simili.
A volte incontro persone aggressive nei confronti della loro comunità. La criticano per la sua mediocrità. «La comunità non è sufficientemente nutriente: non mi dà ciò di cui ho bisogno.» Sono come bambini che criticano i loro genitori per tutto. Mancano di maturità, di libertà interiore e soprattutto di fiducia in se stessi, in Gesù e nei loro fratelli e sorelle. Vorrebbero un banchetto con un menù preciso e rifiutano le briciole date ad ogni istante. Il loro ideale, le loro idee riguardo al cibo spirituale di cui dicono di aver bisogno, impediscono loro di vedere e di mangiare il cibo che Dio dà loro attraverso il quotidiano. Non riescono ad accettare il pane che il povero, il loro fratello o la loro sorella, offre loro, attraverso il suo sguardo, la sua amicizia, la sua parola. All'inizio la «comunità» può essere una madre che nutre. Ma col tempo, ognuno deve scoprire il suo proprio cibo attraverso le mille attività della comunità. Può essere una forza data da Dio, che viene in aiuto alla sua debolezza e alla sua insicurezza per aiutarlo ad accettare la ferita della sua solitudine, del suo grido di sconforto. La comunità non può mai colmare questo sconforto che è inerente alla condizione umana. Ma può aiutarci ad accettarlo, può ricordarci che Dio risponde al nostro grido e che non siamo soli. «Il Verbo si è fatto carne ed ha abitato in mezzo a noi» (Gv 1,4). - «Non temere, io sono con te» (Is 43,5). Vivere in comunità è anche imparare a camminare da soli nel deserto, nella notte e nel pianto, mettendo la nostra fiducia in Dio nostro Padre.
Quando si è perduta la visione iniziale della comunità, quando ci si è allontanati dal punto di fedeltà, si può mangiare, mangiare cose spirituali, avere una spaventosa fame di spiritualità, senza essere nutriti. Bisogna convertirsi, ridiventare come bambini, ritrovare la nostra chiamata iniziale e quella della comunità. Quando si comincia a dubitare di questa chiamata, questo dubbio si diffonde come un cancro capace di corrodere l'intero corpo. Occorre saper alimentare la nostra fiducia in questa chiamata.
Jean Vanier.
Dal libro “La Comunità luogo del perdono e della festa”

lunedì 11 marzo 2019

TENTAZIONI SEMPRE PIU' FORTI / 1a domenica di Quaresima

Padre Pio, umile frate che prega e ... ha sempre vinto il demonio.


Sono evidentemente in ritardo ma le letture di questa domenica sono fondamentali.
Nella prima lettura Dio “vuole il pane”, vuole l’offerta delle primizie. Nel Vangelo Gesù “non vuole il pane”. Eppure è la stessa logica. L’ebreo che va al Tempio ricorda che Dio, lui solo, ha fatto di lui un uomo libero dalla schiavitù, gli ha dato una terra, ricca e spaziosa, gratuitamente, oltre alla vita stessa. E quindi lavora, certo, ma non vive solo di pane, solo delle sue ricchezze o del suo lavoro, ma dalla Parola di Dio che si è concretizzata in Salvezza. Così anche Gesù sa che la sua vita sta nelle mani di Dio e confida in lui, nella sua provvidenza, non accetta di barare per sopravvivere. Di fatto non è morto di fame, pur trovandosi in grande difficoltà quel giorno nel deserto.
Il demonio colpisce a livelli sempre più alti malgrado le sue ripetute sconfitte. Prima a livello del pane, dei bisogni materiali. Poi visto che Gesù è distaccato da questo livello, che non è uno che ha timore, gli propone una riuscita di vita eclatante: grande potere, grande ricchezza, grande successo. Infine gli propone di sfidare Dio, quello che lui, il demonio, ha fatto. C'è un crescendo nelle tentazioni. E per sfidare Dio, usa la Sua Parola. Ora Gesù, Gesù stesso, si difende dalle tentazioni rispondendo sempre con la Parola di Dio. Impariamo questo: rispondere sempre con la Parola di Dio. Ma Gesù lo fa con discernimento. Chi si nutre giorno dopo giorno della Parola di Dio e ha un cuore semplice, chi sa che tutta la Scrittura è Una e che tutta la Scrittura è Cristo, sa di dover andare con prudenza, che deve chiedere umilmente e in continuazione il dono della intelligenza della Scrittura. Il Vangelo è fatto per i semplici e i piccoli, non per i saputelli ignoranti o gli imprudenti che pensano di sapere tutto.

Prima Lettura  Dt 26,4-10
Professione di fede del popolo eletto.

sabato 9 marzo 2019

NOTIZIE: CAMMINO DI PACE CON I MUSULMANI, ATTACCHI AGLI EBREI



Il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino (originario di Boscoreale-NA!) e l’Imam di Perugia, Abdel Qader Moh’d, hanno firmato una dichiarazione di piena accoglienza del Documento sulla Fratellanza Umana sottoscritto ad Abu Dhabi da papa Francesco e dal Grande Imam di Al Azhar, Al-Tayyeb. Questo sembra una via ottima da seguire, che al più presto quelli che non vogliono più che il Nome di Dio sia usato per terrorizzare la gente, prendano posizione insieme di fronte al mondo e sopratutto alle proprie comunità. Il Documento di Abu Dhabi non si limita alla “non belligerenza” ma apre delle vie affinché i credenti in Cristo Messia e nell’Islam, senza rinunciare alla propria identità, possano collaborare in modo pratico alla pace e alla dignità delle persone.
Ricordo a coloro che si sono preoccupati che il Papa avesse firmato un "documento musulmano" che questo testo non vuole essere una professione di fede. Esprime invece la comune “scelta operativa” del dialogo e del rispetto dell’altro, della libertà religiosa e del rifiuto del proselitismo, per instaurare i rapporti reciproci. La fede dei firmatari interviene in quanto offre ad ognuno una visione del mondo e della volontà di Dio che coincidono su questi valori. Ci sono coincidenze importanti anche sul diritto all’educazione, alla condizione della donna, ecc.

Se ogni comunità cattolica potesse firmare una dichiarazione simile con la comunità islamica locale, si aprirebbe un cammino di pace molto serio.

Dopo questa notizia bellissima, bisogna riportarne altre molto più tristi e preoccupanti: gli atti di violenza anti semiti che si verificano nella nostra Europa. Ci ricordiamo le recenti profanazioni di cimiteri ebraici in Francia e gli attacchi a uno scrittore ebreo francese nello stesso periodo. Sappiamo che gli ebrei, nella nostra Europa e altrove come in molti paesi musulmani sono spesso indicati come capro espiatorio. E se ci sono musulmani tra coloro che offendono gli ebrei ricordiamoci che ci sono anche molti cristiani, spesso accaniti “difensori delle tradizioni cristiane”, cattoliche.