Al funerale di Papa Giovanni Paolo II, si depone sulla bara il Vangelo aperto, che il vento poi sfoglierà fino alla fine. |
Senz’altro
siamo peccatori come riconosce la stupenda preghiera penitenziale tratta dal
Profeta Daniele (notare l’inizio della preghiera che “situa” Dio nella sua
potenza e nella sua fedeltà all’Alleanza avvenuta concretamente con i Padri di
cui si conoscono i nomi: Dio è il Dio della Storia).
A
maggior ragione se ci confrontiamo con il Vangelo di oggi. Dobbiamo dunque vivere
tutta una vita da vermi svergognati e colpevolizzati, confidando nella misericordia
divina? Non è bello e questo non è il progetto di Dio.
Il
progetto di Dio è nella grazia, ma una grazia trasformante, la grazia con la
quale l’uomo deve collaborare. Allora bisogna avere “il coraggio di aprire il Vangelo”
nel senso in cui Papa Benedetto diceva poco tempo fa che gli capitava di non
osare aprire il Vangelo perché nel raccoglimento del tramonto della sua vita comprendeva
sempre più la grandezza delle esigenze del Vangelo. Si tratta quindi di
assumere il Vangelo sulle proprie spalle, come fa il nuovo vescovo nel rito della sua Ordinazione. Si tratta di dire: ormai il Vangelo è mio, l'ho scelto liberamente nessuno me lo
impone, lo voglio realizzare, con la grazia di Cristo. Con la grazia di Cristo significa lasciarsi guidare in tutto, ma non come un peso morto, non facendo il minimo sindacale quasi che il Vangelo fosse il mio nemico e non la fonte della mia vita.
Prima Lettura Dn
9, 4-10
Abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi.
Abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi.
Dal libro del profeta Danièle
Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all’alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te.
Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 78
Signore, non trattarci secondo i nostri peccati.
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.
Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte.
E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode.
Canto al Vangelo Gv 6, 63.68
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Lc 6, 36-38
Perdonate e sarete perdonati.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
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