Ragazzi australiani protestano per l'ambiente. Nei cartelloni centrali: "Ascoltate il nostro avvertimento. Stop al riscaldamento globale". Nell'angolo a sinistra: "giù le mani dal nostro futuro". |
Oggi c'è lo sciopero dalla
scuola per difendere il Clima e la vivibilità della Terra. Le adesioni sono
state massicce, tra studenti, insegnanti, genitori e altri.
A primo impatto l’idea
dello sciopero dalla scuola non mi piace: è troppo facile aderire alla causa che
mi permette di marinare la scuola, come è più facile accettare lo sciopero il
venerdì o il lunedì, cadere ammalato all’orario della partita…
Ma molti dei partecipanti
sembrano seri e il problema è troppo reale e troppo grave per non augurare
pieno raggiungimento degli obiettivi agli organizzatori. Le loro iniziative portano speranza. È evidente che un
processo che ci porta alla catastrofe e che, superata una soglia, sarà
irreversibile, mentre, in ogni caso, la bonifica dei danni sarebbe estremamente
difficile e costosa, non può non creare preoccupazione e coinvolgimento in tutti
gli abitanti della Terra e in particolare nei giovani che subiranno queste conseguenze
negative di impoverimento e di disagio, di mortalità, per tutta la loro vita. Non abbiamo un'altra Terra, non abbiamo un'altra casa dove vivere.
Preoccupazione! Ma anche coinvolgimento?
I giovani che sfileranno oggi saranno impegnati in prima persona per il cambiamento
di stile di vita personale, facendo le rinunce necessarie, facendo la fatica di
inventare modi nuovi di interagire con l’ambiente attraverso l’economia? Saranno
poi responsabili della vita pubblica e lotteranno per impedire ai grandi poteri
economici senza scrupoli di continuare le loro politiche predatorie, magari nascondendosi
dietro campagne pubblicitarie o promozionali buoniste, “ecologiste” ma
ipocrite?
È importante comunque mobilitarsi
anche solo per sensibilizzare.
Ci sono delle verità di
base che se vengono dimenticate o ignorate producono effetti devastanti.
In particolare
all’inizio della scienza economica i fattori produttivi considerati erano la
terra, il capitale e il lavoro. La terra era considerata l’elemento principale.
Poi, con la rivoluzione industriale la terra è stata dimenticata. Ora, come ricorda la Laudato
sì’, se non vediamo la terra tendiamo inevitabilmente a oltraggiarla e a
distruggerla. Se l’attività economica che coinvolge la terra non è anche a
beneficio della terra, ma la regola economica di base del mutuo vantaggio
riguarda solo i rapporti datore di lavoro – lavoratore, oppure capitale – forza
lavoro, inevitabilmente si applica alla terra una relazione di tipo predatorio.
Direttamente questi predatori sono forse pochi ma il loro potere di
devastazione è immenso, dalla natura fino all’uccisione di chi si oppone a loro, e possono
agire così per la noncuranza generale della popolazione e la complicità
economica (compriamo i loro prodotti). E' indispensabile e urgente abbandonare l'economia lineare che assieme al prodotto desiderato crea tanti rifiuti che inquinano, per ritornare all'economia circolare che ha caratterizzata l'attività dell'uomo fino all'era industriale, reintroducendo nel ciclo economico come risorsa tutti gli scarti della produzione.
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