Il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino (originario di
Boscoreale-NA!) e l’Imam di Perugia, Abdel Qader Moh’d, hanno firmato una dichiarazione di piena accoglienza del Documento sulla Fratellanza Umana sottoscritto ad Abu
Dhabi da papa Francesco e dal Grande Imam di Al Azhar, Al-Tayyeb. Questo sembra
una via ottima da seguire, che al più presto quelli che non vogliono più che il
Nome di Dio sia usato per terrorizzare la gente, prendano posizione insieme di fronte
al mondo e sopratutto alle proprie comunità. Il Documento di Abu Dhabi non si
limita alla “non belligerenza” ma apre delle vie affinché i credenti in Cristo Messia
e nell’Islam, senza rinunciare alla propria identità, possano collaborare in modo
pratico alla pace e alla dignità delle persone.
Ricordo a coloro che si sono preoccupati che il Papa avesse
firmato un "documento musulmano" che questo testo non vuole essere una professione di fede. Esprime
invece la comune “scelta operativa” del dialogo e del rispetto dell’altro, della
libertà religiosa e del rifiuto del proselitismo, per instaurare i rapporti
reciproci. La fede dei firmatari interviene in quanto offre ad ognuno una
visione del mondo e della volontà di Dio che coincidono su questi valori. Ci sono coincidenze importanti anche sul diritto all’educazione, alla condizione
della donna, ecc.
Se ogni comunità cattolica potesse firmare una dichiarazione simile con la comunità islamica locale, si aprirebbe un cammino di pace molto serio.
Dopo questa notizia bellissima, bisogna riportarne altre molto
più tristi e preoccupanti: gli atti di violenza anti semiti che si verificano nella
nostra Europa. Ci ricordiamo le recenti profanazioni di cimiteri ebraici in Francia
e gli attacchi a uno scrittore ebreo francese nello stesso periodo. Sappiamo
che gli ebrei, nella nostra Europa e altrove come in molti paesi musulmani sono
spesso indicati come capro espiatorio. E se ci sono musulmani tra coloro che offendono
gli ebrei ricordiamoci che ci sono anche molti cristiani, spesso accaniti “difensori
delle tradizioni cristiane”, cattoliche.
In un periodo difficile per gli ebrei in Spagna chiesero a
Ignazio di Loyola, poi santo, cosa pensasse degli Ebrei. Rispose: “I miei
migliori amici sono tutti Ebrei!” Di fronte allo stupore dei presenti cominciò
ad elencarli: “Gesù nostro Signore, Maria sua Madre Santa, i Dodici Apostoli che
ci hanno portato il Vangelo, san Paolo e tanti altri”.
Se sei antisemita, sei contro te stesso, perché da cristiano
sei spiritualmente un semita, il Popolo Ebraico è davvero la tua radice santa
(Romani 11). Ma gli Ebrei non dovrebbero convertirsi a Cristo? È vero, Gesù è
venuto innanzitutto per loro e di fatto molti Ebrei hanno creduto in lui. Infatti
non solo l’Antico Testamento che riconosciamo come Parola di Dio, pane di cui
viviamo, ma anche il Nuovo Testamento, scritto da cristiani è sostanzialmente
un testo ebraico perché coloro che l'hanno scritto erano cristiani di origine e di formazione ebraica. San
Paolo stesso dice che la non conversione di un piccolo resto è un mistero e che
l’indurimento di una parte dei discendenti di Abramo è servito a spingere la Chiesa
ad aprirsi ai pagani, cioè a te. Storicamente se sei Cristiano è quindi grazie
agli Ebrei. Perché Abramo e tutta la sua discendenza fino a Gesù e agli Apostoli
sono Ebrei, perché la Bibbia è fondamentalmente ebraica, perché il rifiuto di
una parte degli Ebrei dell’Annuncio della Risurrezione di Gesù e che lui fosse
il Messia atteso e costituito Signore, ha spinto la Chiesa ad evangelizzare te e perché
la permanenza, lungo i secoli, del Popolo Ebraico è un punto di riferimento
sicuro per i cristiani per non perdere la loro radice.
A proposito, sei cristiano ma credi veramente che Cristo è
Risorto nel suo Vero Corpo? Dicono che solo 10 % dei cattolici in Italia lo
crede. Ora questo è il punto fondamentale della nostra fede. Se uno non crede che
Gesù è morto sulla croce sotto Ponzio Pilato ed è risuscitato il terzo giorno, secondo
le Scritture, con tutte le conseguenze positive che ne derivano, non è cristiano, con tutte le conseguenze negative che ne derivano.
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