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lunedì 23 ottobre 2017

UN CANTICO PER LIDIA AL SIGNORE

Oggi Lidia, così piccolina, ha vinto il diavolo perché il Signore ha combattuto per lei. Salvata per grazia! Allora i suoi genitori la madrina e i membri della sua comunità, anche loro un giorno tutti battezzati nel mare e sotto la nube, cantarono questo canto – nel loro cuore – al Signore e dissero:


«Voglio cantare in onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato, ha gettato in mare cavallo e cavaliere. Mia forza e mio canto è il Signore, egli mi ha salvato. È il mio Dio e lo voglio lodare, è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!
Il Signore è prode in guerra, si chiama Signore. I carri del faraone e il suo esercito ha gettato nel mare e i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mare Rosso. Gli abissi li ricoprirono, sprofondarono come pietra. La tua destra, Signore, terribile per la potenza, la tua destra, Signore, annienta il nemico; con sublime grandezza abbatti i tuoi avversari, scateni il tuo furore che li divora come paglia. Al soffio della tua ira si accumularono le acque, si alzarono le onde come un argine, si rappresero gli abissi in fondo al mare.
Il nemico aveva detto: Inseguirò, raggiungerò, spartirò il bottino, se ne sazierà la mia brama; sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano! Soffiasti con il tuo alito: il mare li coprì, sprofondarono come piombo in acque profonde.
Chi è come te fra gli dèi, Signore? Chi è come te, maestoso in santità, tremendo nelle imprese, operatore di prodigi? Stendesti la destra: la terra li inghiottì. Guidasti con il tuo favore questo popolo che hai riscattato, lo conducesti con forza alla tua santa dimora.
Hanno udito i popoli e tremano; dolore incolse gli abitanti della Filistea.
Già si spaventano i capi di Edom, i potenti di Moab li prende il timore; tremano tutti gli abitanti di Canaan. Piombano sopra di loro la paura e il terrore; per la potenza del tuo braccio restano immobili come pietra, finché sia passato il tuo popolo, Signore, finché sia passato questo tuo popolo che ti sei acquistato.
Lo fai entrare e lo pianti sul monte della tua eredità, luogo che per tua sede, Signore, hai preparato, santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato. Il Signore regna in eterno e per sempre!».
(Esodo 15,1-18)

La Chiesa che è così brava a dire “sante balle” tipo alla Messa quando parla dell’unico pane  e dell’unico calice e si continua a dare la comunione ai “fedeli” dal tabernacolo mentre il pane consacrato in quella celebrazione è riservato al solo presidente, massimo ai ministri accanto a lui all’altare, e il calice è proprio tabù (prendete e bevetene tutti), questa Chiesa, nostra magnifica Madre, dice ad ogni battesimo: “Caro bambino con grande gioia la nostra comunità cristiana ti accoglie” mentre il più delle volte sono presenti in fatto di comunità cristiana solo il celebrante e forse qualche ministrante, mentre attorno al bambino ci sono la famiglia e qualche invitato tutti vestiti come per andare in discoteca e non in un luogo di preghiera.

Oggi attorno a Lidia c'era la sua comunità cristiana e, senza presunzione, possiamo dire che comprendevano il senso del sacramento e dei segni. Certo non basta questo perché un bambino diventi santo, ma possiamo pensare che, crescendo, comprenderà cosa significa il battesimo, saprà chi è Gesù Cristo e che il Signore è il Dio del suo padre!

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