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mercoledì 18 ottobre 2017

AFFINCHE' TUTTE LE ETNIE ASCOLTASSERO IL GRIDO DI DIO / San Luca 18 ottobre

San Paolo all'areopago - T. Shilipoteaux, incisione, XIX° secolo.
San Luca, grande festa! Le letture scelte dalla Chiesa vogliono mettere in evidenza il profondo carattere di evangelizzatore di san Luca e dei suoi scritti. Nel Vangelo di oggi, Gesù manda i settantadue (dei laici!) con un messaggio semplice: il Signore ti è vicino, vuole cambiare la tua vita, apriti al suo amore, alla sua amicizia. La condizione per evangelizzare, poi, è di non appoggiarsi alle cose, o alle strutture rigide e perfette, ma al Signore e alla sua provvidenza. È lui che evangelizza assieme e attraverso gli evangelizzatori. Anche se questo comprende la formazione ulteriore dei credenti per cui san Paolo si preoccupa che Timoteo gli porti i libri per approfondire il suo insegnamento dottrinale. Paolo vive le indicazioni di povertà e precarietà date da Gesù agli evangelizzatori, ma il Vangelo è uno spirito, non una legge.

Questa situazione di precarietà provoca per Paolo e per tutti gli evangelizzatori una certa solitudine
umana, tra abbandoni (Dema) e invii in missione lontano (Crescente, Tito e Tìchico). Ma c'è una comunione spirituale che supera tutte le distanze e sopratutto  il Signore si manifesta a chi confida in lui, elargendo tutti i doni necessari. L’evangelizzazione suscita anche resistenza, fino all’odio alla fede (Alessandro il ramaio).

Un altro particolare è che san Paolo è rivestito di forza per poter portare a compimento l’annuncio del Vangelo finalizzato a che nessuna etnia ne rimanga priva. Il testo greco dice: “il Signore mi ha dato la forza della franchezza affinché per mezzo mio il kérygma si adempisse…”. Si è preferito tradurre “annuncio del Vangelo” perché ancora tra i fedeli delle nostre chiese la parola kerigma è poco capita. 

Ed è un peccato. Nell’uso comune della lingua greca di allora, kérygma significa la proclamazione pubblica, ufficiale di un editto, a gran voce, sulla piazza. Paolo annuncia pubblicamente con paressia-franchezza, senza riguardo e senza garanzie, a popoli di cui non fa parte, a degli sconosciuti, sia l’evento della Risurrezione sia la volontà di Dio di cambiare il cammino dell'Umanità che la Risurrezione e la persona di Gesù Cristo significano. Questo modo di annunciare è talmente essenziale per Paolo che chiamerà “kérygma” ciò che la traduzione italiana renderà a volte con “predicazione”. Kérygma è il modo, Vangelo è il contenuto. Paolo preferisce spesso usare la parola Kérygma per indicare l'insieme. Dovremmo tenerne conto nella nostra evangelizzazione.

Prima Lettura  2 Tm 4, 10-17
Solo Luca è con me.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo Timòteo
Figlio mio, Dema mi ha abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo, ed è partito per Tessalònica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me.
Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero. Ho inviato Tìchico a Èfeso. Venendo, portami il mantello che ho lasciato a Tròade in casa di Carpo, e i libri, soprattutto le pergamene.
Alessandro, il fabbro, mi ha procurato molti danni: il Signore gli renderà secondo le sue opere. Anche tu guàrdati da lui, perché si è accanito contro la nostra predicazione.
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero.

Salmo Responsoriale   
Dal Salmo 144
I tuoi santi, Signore, dicano la gloria del tuo regno.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità. 

Canto al Vangelo  
 Gv 15,16
Alleluia, alleluia.

Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga.
Alleluia.

  
Vangelo  Lc 10, 1-9
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
 
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». 


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