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venerdì 7 maggio 2021

LA LETTERA DEL CONCILIO DI GERUSALEMME / venerdì V sett. Pasqua

 


A conclusione del Concilio, gli apostoli scrivono una lettera che porteranno alcuni fratelli. In pochi righi questo testo segna la svolta fondamentale della Chiesa primitiva.

Questo lettera è rivolta ai fratelli da parte di chi si proclama “vostri fratelli”, mettendosi sullo stesso piano dei pagani convertiti in Cristo. “Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù”. (Gal 3:28). È stato abbattuto il muro di separazione, cioè l’inimicizia. Come ogni rivoluzione portata da Cristo, deve penetrare di nuovo negli animi ad ogni generazione. Si vedranno lungo i secoli nazionalismi o anche particolarismi “paesani” da paese a paese. Ma il principio è stato posto e non si torna indietro: la fede in quello che crede la Chiesa è ciò che unisce e mette sullo stesso piano chiunque, da qualsiasi ceto sociale, luogo o nazione appartenga.

“È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi” : c'è la coscienza impressionante della Chiesa di poter conoscere la volontà di Dio, di essere suoi strumenti e di essere uno con Lui.

“di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie:” Se credi in Cristo, ti lasci guidare da Cristo nel cammino. Per cose particolari che non avresti nemmeno pensato oppure ritenute importanti, ecco che si fa una precisazione vincolante. Ma sono così poche!...

“astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime”. Le carni offerte agli idoli erano rivendute sul mercato. Anche se era ormai semplicemente carne, qualcuno vedendoti comprarla, poteva pensare che stavi con un piede di qua e uno di là. Il tuo gesto poteva essere interpretato come una cattiva testimonianza di fede a Cristo e alla salvezza per grazia (Non ho mai capito perché i cattolici hanno spesso abbandonato la lotta contro la superstizione, tollerando l’uso di porta fortuna e talismani vari). Il sangue e gli animali soffocati sono importanti, perché potendo ormai entrare nelle case degli uni e degli altri e condividere il pranzo, potevi mettere fortemente a disagio i fratelli di origine ebraica. Le unioni illegittime (porneia) toccano invece l’essenza dell’uomo creato da Dio. Se molte cose devono cambiare nella vita di chi si converte a Cristo, l’importanza del matrimonio e della famiglia, cellula naturale base della società e della Chiesa va subito chiarita. Infatti, di queste indicazioni che Paolo e Barnaba chiederanno alle comunità di osservare con sincera obbedienza (“Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando”, l’obbedienza è amore!), le tre prime che riguardano aspetti culturali cadranno progressivamente nell’oblio. Per la quarta, Paolo e la Chiesa tutta continueranno per sempre a educare all’amore autentico.

 

Prima Lettura    At 15, 22-31
E’ parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli.
E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Quelli allora si congedarono e scesero ad Antiòchia; riunita l’assemblea, consegnarono la lettera. Quando l’ebbero letta, si rallegrarono per l’incoraggiamento che infondeva. 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 56
Ti loderò fra i popoli, Signore.

Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, voglio inneggiare:
svégliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l’aurora.

Ti loderò fra i popoli, Signore,
a te canterò inni fra le nazioni:
grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà.
Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria. 

Canto al Vangelo 
  Gv 15,15
Alleluia, alleluia.

Vi ho chiamati amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre
l'ho fatto conoscere.
Alleluia.


Vangelo
   Gv 15, 12-17 
Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». 

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