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sabato 22 maggio 2021

PENSA ALLA TUA CONVERSIONE E NON AD ALTRO / sabato dopo Pentecoste

 

"Pietro, fratello mio, stammi a sentire ... "

(*Si è rotto il mio computer e non ho potuto pubblicare nulla in questi giorni. E adesso scrivo da un altro, senza il programma Word...)

«Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Negli ultimi versetti del Vangelo di san Giovanni troviamo questa riflessione che può sembrarci superflua. Invece è Parola di Dio per noi. Cosa ci insegna?
Gesù dice a Pietro: a te che importa del cammino dell'altro discepolo? l'importante è che tu ti converta, che tu mi segua, non ti preoccupare dell'altro nelle sue vicende personali che non toccano direttamente te o la tua missione di "Roccia" in mezzo ai tuoi fratelli. 
E invece cosa è successo? Nelle prime comunità cristiane se ne importarono, eccome, commentando, ragionando: sai, ha detto questo..., no! ha detto questo..., ma cosa voleva dire?, ma secondo me..., Oh, davvero..., ma io ho sentito la signora tal dei tal che è una mistica e lei dice... 
Tutte queste chiacchiere invece di pensare alla propria conversione.

Mi potresti dire: certo è una perdita di tempo, ma in fondo, non crea danno... 
Proprio sicuro che non crea danno, oltre alle energie distratte dalla propria conversione?

Con questa curiosità vana un po' maliziosa si sono creati miti come quello dell'Ebreo errante, e tanti altri che hanno oscurato il Mistero della Salvezza, fino a sostituirlo, nei casi più estremi: la gente sa dell'Ebreo errante ma non conosce la Parola di Gesù. Nel caso degli ebrei, questi ragionamenti hanno purtroppo contribuito a radicare la mentalità che ha favorito tutte le persecuzioni contro di loro fino allo stermino nazista. Lo stesso si deve dire per la caccia alle streghe e tutte le cose simili.

Si finisce per sapere tutto tranne che conoscere la Scrittura, a leggere montagne di articoli e libri, racconti di apparizioni, rivelazioni, e non a nutrirsi della Scrittura.
La stessa curiosità vana e un po' maliziosa crea tanti dissensi nelle comunità e nelle famiglie, impegna tante, troppe energie, che potrebbero cambiare il mondo se fossero impegnate da ciascuno nella propria conversione.

Ha fatto quindi proprio bene l'Apostolo Giovanni a raccontarci questo episodio! Ci ha dato una grandissima lezione, rivolgendo il nostro cuore e la nostra mente all'essenziale. 
Infatti subito dopo egli dice che anche se non si può scrivere tutto perché la ricchezza di Gesù è infinita, quello che ci consegna nel suo Vangelo è proprio vero. Alla fine del capitolo precedente aveva detto che ha scritto quel libro non per la nostra curiosità di sapere ma affinché crediamo che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiamo la vita nel suo nome (vedi Giovanni 20,31).
Pensa alla tua conversione e non ad altro. Quale migliore incoraggiamento per aprirci al Dono dello Spirito Santo celebrando con tutta la Chiesa il Mistero della Pentecoste!



Prima Lettura   At 28,16-20.30-31
Paolo rimase a Roma, annunciando il regno di Dio.
Dagli Atti degli Apostoli
Arrivati a Roma, fu concesso a Paolo di abitare per conto suo con un soldato di guardia.
Dopo tre giorni, egli fece chiamare i notabili dei Giudei e, quando giunsero, disse loro: «Fratelli, senza aver fatto nulla contro il mio popolo o contro le usanze dei padri, sono stato arrestato a Gerusalemme e consegnato nelle mani dei Romani. Questi, dopo avermi interrogato, volevano rimettermi in libertà, non avendo trovato in me alcuna colpa degna di morte. Ma poiché i Giudei si opponevano, sono stato costretto ad appellarmi a Cesare, senza intendere, con questo, muovere accuse contro la mia gente. Ecco perché vi ho chiamati: per vedervi e parlarvi, poiché è a causa della speranza d’Israele che io sono legato da questa catena».
Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, annunciando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento. 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 10
Gli uomini retti, Signore, contempleranno il tuo volto.
Il Signore sta nel suo tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi osservano attenti,
le sue pupille scrutano l’uomo.

Il Signore scruta giusti e malvagi,
egli odia chi ama la violenza.
Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti contempleranno il suo volto. 

Canto al Vangelo   Gv 16,7.13
Alleluia, alleluia.
Manderò a voi lo Spirito di verità, dice il Signore;
egli vi guiderà a tutta la verità.
Alleluia.

Vangelo   Gv 21,20-25
Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

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