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martedì 4 maggio 2021

COME PUO' UNO CHE STA PER ESSERE SUPPLIZIATO DIRE: SONO IN PACE? / martedì V sett. Pasqua

 


Gesù sta per essere ucciso con il supplizio della croce e dice: “vivo una pace profonda e ve la do. Molto semplicemente vado al Padre e tutta la situazione sta nelle sue mani. Quindi non dovete preoccuparvi, né turbarvi. Non dovete avere paura, Dio mi protegge e protegge anche voi. Anzi, dovete rallegrarvi!”

Questo discorso fa una certa impressione, specialmente se pronunciato a un funerale con le parole esatte riportate dalla Scrittura. Anzi, a due funerali oggi. Certamente chi crede a queste parole esce dalla logica del mondo che fugge continuamente la croce e maledice Dio e la vita per causa della croce. E chi si apre a queste parole comprende quanta forza danno.

E non è un discorso isolato, riservato solo a Gesù o a circostanze particolari. Paolo e Barnaba esortano i fedeli comuni (che lasciano da soli per tornare a Antiochia) a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni».”. Se non fossero sicuri della risurrezione del Signore, della sua presenza continua attraverso lo Spirito Santo, tutto questo avrebbe il sapore di un abbandono, forse di una fuga, di un lavarsi le mani della sorte di questi nuovi fedeli.

Quando santa Teresa d’Avila espose a una sua cugina i suoi progetti di riforma del Carmelo e di fondazione di nuovi monasteri, questa comprese bene quante resistenze questo progetto avrebbe trovato ed esclamò: “ma tu, hai capito a quante difficoltà e sofferenze vai incontro?” Teresa d’Avila rispose con un semplice sorriso silenzioso e luminoso.

“Appena arrivati (ad Antiochia, Paolo e Barnaba) riunirono la Chiesa”. Qual è la tua Chiesa? Se si vuole “radunare la tua Chiesa”, chi, con certezza, si sentirà convocato? Hai una Chiesa? Oppure il concetto di comunità è molto vago?

 

Prima Lettura   At 14, 19-28
Riferirono alla Chiesa quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.
Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l’opera che avevano compiuto.
Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.
 
Salmo Responsoriale   Dal Salmo 144
I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre.

Canto al Vangelo 
  Lc 24,46.26
Alleluia, alleluia.

Il Cristo doveva patire e risorgere dai morti,
ed entrare così nella sua gloria.
Alleluia.


Vangelo   
Gv 14,27-31
Vi do la mia pace.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco». 

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