Il re Ezechia fece ciò che è retto davanti al Signore.
Non solo distrusse i luoghi di culto agli dèi pagani, ma perfino il serpente di
bronzo fatto da Mosè nel deserto, perché gli israeliti gli prestavano culto come
a un dio, contrariamente allo scopo per il quale era stato creato (2 re 18,4). Accadde
che si trovò confrontato col re d’Assiria che minacciava Gerusalemme dopo aver espugnato
Samaria e deportato i suoi abitanti come tutti gli altri popoli circostanti di
cui aveva distrutto idoli e templi. Ezechia accettò di pagare un tributo in
cambio della pace, spogliando il Tempio e i tesori della reggia. Ma il re d’Assiria
non rispettò le sue promesse e assediò Gerusalemme, insultando il Dio degli ebrei,
come incapace di salvare, invitando il popolo ad arrendersi e a non ascoltare
il re che diceva di confidare nel Signore (non so perché, ma mi ricorda una
nazione che consegnò le sue testate nucleari in cambio della promessa di pace e
del rispetto della sua integrità territoriale, poi, però, fu attaccato in vari modi,
subì intense campagne di propaganda che negavano la sua identità, e finalmente fu
invaso lo stesso. L’invasore invitò il popolo ad arrendersi e a non ascoltare
il proprio governo).
Ezechia sale al Tempio e prega. È una preghiera nell’angoscia
eppure anche una preghiera missionaria: “Signore dimostra che sei l’unico vero Dio!
Che non sei come gli dèi degli altri popoli che sono solo legno e argento!” Dio
risponde: “Proteggerò questa città per salvarla, per
amore di me e di Davide mio servo”. I meriti dei padri e di ogni
generazione contano nel piano di salvezza di Dio.
È tempo che facciamo anche noi questa preghiera nel tempo
di angoscia in cui ci troviamo. Una preghiera per tutti noi, per tutto il popolo.
Però non è più tempo di accontentarci, di svendere i sacramenti (“Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle
davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino
per sbranarvi”). Papa Francesco propone di rendere l’
Iniziazione cristiana una vera Iniziazione, cioè una scuola di formazione cristiana,
un catecumenato (La
Gioia del Vangelo: SVOLTA DI PAPA FRANCESCO? COSA C'E' IN QUEL NUOVO DOCUMENTO
VATICANO?). Non si tratta di respingere
nessuno, ma di offrire a chi lo desidera itinerari che permettano di conoscere
realmente la fede e il Vangelo, e di poter discernere ciò che nella mentalità
odierna va contro la fede autentica. Si tratta anche di dire chiaramente che se
non esiste una Chiesa di puri, se appartenere a un gruppo più impegnato non dà
nessun certificato di santità, c'è però chi vuole accogliere il Vangelo nella sua
integralità e chi si accontenta di
alcuni elementi, spesso annacquati.
Prima
Lettura 2 Re 19, 9-11. 14-21. 31-35. 36
Proteggerò questa città per salvarla, per amore di me e di Davide
mio servo.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, Sennàcherib, re d’Assiria, inviò di nuovo messaggeri a Ezechìa dicendo: «Così direte a Ezechìa, re di Giuda: “Non ti illuda il tuo Dio in cui confidi, dicendo: Gerusalemme non sarà consegnata in mano al re d’Assiria. Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re d’Assiria a tutti i territori, votandoli allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti?”».
Ezechìa prese la lettera dalla mano dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio del Signore, l’aprì davanti al Signore e pregò davanti al Signore: «Signore, Dio d’Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. Porgi, Signore, il tuo orecchio e ascolta; apri, Signore, i tuoi occhi e guarda. Ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente. È vero, Signore, i re d’Assiria hanno devastato le nazioni e la loro terra, hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non erano dèi, ma solo opera di mani d’uomo, legno e pietra: perciò li hanno distrutti. Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu solo, o Signore, sei Dio».
Allora Isaìa, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechìa: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib, re d’Assiria. Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme”.
Poiché da Gerusalemme uscirà un resto,
dal monte Sion un residuo.
Lo zelo del Signore farà questo.
Perciò così dice il Signore riguardo al re d’Assiria:
“Non entrerà in questa città
né vi lancerà una freccia,
non l’affronterà con scudi
e contro essa non costruirà terrapieno.
Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore.
Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo”».
Ora in quella notte l’angelo del Signore uscì e colpì nell’accampamento degli Assiri centoottantacinquemila uomini. Sennàcherib, re d’Assiria, levò le tende, partì e fece ritorno a Nìnive, dove rimase.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 47
Dio ha fondato la sua città per sempre.
Grande
è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il
monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato.
O Dio,
meditiamo il tuo amore
dentro il tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all’estremità della terra;
di giustizia è piena la tua destra.
Canto al Vangelo Gv 8,12
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.
Vangelo Mt 7, 6. 12-14
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo
a loro.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci,
perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa
infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che
conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è
la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la
trovano!».
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