""Ti darò acqua viva che zampilla per la vita eterna". |
Gesù dice: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di
venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre
vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate».
Se un bambino
chiede la bicicletta al papà, ma non studia a scuola e il papà comprende che avuta
la bicicletta si dimenticherà ancora di più dello studio, cosa farà? Non gli
darà la bicicletta. Ma c'è il bambino che grida e grida perché vuole la
bicicletta, vede solo quello, e ci sono i genitori che pur di non sentire le
grida, per falso amore e debolezza, cedono. Grosso danno al loro figlio. C'è anche
il genitore che comprende che forse conviene anticipare il dono della
bicicletta in cambio di una promessa d’impegno a scuola, far capire al figlio che
gli si fa fiducia... Chiaramente si tratta di un rischio, ma la vita va spesso così,
artigianalmente, cucita su misura per la nostra immaturità. “Ars Artium”, Arte degli
Arti diceva un santo Papa parlando dell’educazione, in particolare spirituale.
Vogliamo
essere maturi? Dio sa tutto di noi e se vede che “studiamo bene” saprà darci la
“bicicletta” che desideriamo anche se non la chiediamo.
Vogliamo
essere immaturi, indurre le persone a rimanere infantili invece di aiutarle nella
crescita cristiana? Diamo loro questo messaggio: “vieni, prega (molto, questa preghiera
particolare, questa Madonna particolare, entra nel nostro gruppo speciale, fai benedire l’acqua con la quale cucini, … ) e Dio ti toglierà la tua croce”. E avremo
fatto del loro rapporto con Dio un rapporto infantile, “pagano”. “Signore ti
dico: sia fatta la tua volontà, ma affinché sia fatta la mia volontà e non
la tua”. Chiaramente come abbiamo detto c'è il genitore, il pastore sapiente che
accompagna i passi di un cammino di crescita.
Santa Teresina
diceva: “ quando voglio qualcosa, lo chiedo alla Madonna. Magari lo chiedo due volte
istintivamente perché ci tengo molto. Ma poi, basta. La Madonna non è sorda né smemorata.
Se non me lo da è perché non è buono per me o che non è il momento”. Parole di
una Santa che viveva di preghiera. Molto spesso invece il nostro cuore è chiuso,
pigro nella preghiera. Pregare di più apre il cuore, lo “scava” e purifica. Per
questo Gesù che raccomanda di pregare incessantemente, la vedova importuna, lo
stesso tempo di un Rosario quotidiano o qualunque altra misura di tempo dedicato
alla preghiera, ecc., non sono in contraddizione con il Vangelo di oggi. Ma i
doni di Dio sono sempre orientati alla nostro crescita, alla nostra conversione,
al dono della Vita, al compimento della sua volontà.
Chi è
allergico “alle preghiere imparate a memoria” dice spesso: “io preferisco dialogare
con le mie parole con Dio”. La verità è che molte volte non è un dialogo ma un
monologo, magari compiaciuto di sé, rivolto a … Dio (?). Per dialogare bisogna ascoltare
l’altro. Ci sono vari modi per ascoltare Dio che possono arricchirsi l’un l’altro:
leggere e meditare la sua Parola o anche qualche autore di sicuro valore spirituale,
fare silenzio, unire il mio sguardo umano e quello di Dio: “Signore, c'è questa
situazione. Cosa faresti al mio posto? Cosa vuoi che io faccia?” Pregheremo bene se dopo il dialogo con Dio diremo: “Ecco, Signore, sono tuo umile servo, si
compia in me la tua Parola”.
Ancora, il Padre Nostro
come testo ci aiuta a pregare insieme. Eppure, molti, anche a messa, dicono il
Padre Nostro senza nemmeno tentare di andare all’unisono con gli altri...
Prima
Lettura Sir 48, 1-14
Elìa fu assunto in un turbine ed Elisèo fu pieno dello spirito.
Dal libro del Siràcide
Sorse Elìa profeta, come un fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
Per la parola del Signore chiuse il cielo
e così fece scendere per tre volte il fuoco.
Come ti rendesti glorioso, Elìa, con i tuoi prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
Tu hai fatto sorgere un defunto dalla morte
e dagl’inferi, per la parola dell’Altissimo;
tu hai fatto precipitare re nella perdizione
e uomini gloriosi dal loro letto
e hai annientato il loro potere.
Tu sul Sinai hai ascoltato parole di rimprovero,
sull’Oreb sentenze di condanna.
Hai unto re per la vendetta
e profeti come tuoi successori.
Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco,
su un carro di cavalli di fuoco;
tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri,
per placare l’ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore del padre verso il figlio
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
Beati coloro che ti hanno visto
e si sono addormentati nell’amore,
perché è certo che anche noi vivremo
ma dopo la morte la nostra fama non perdurerà.
Appena Elìa fu avvolto dal turbine,
Elisèo fu ripieno del suo spirito;
nei suoi giorni non tremò davanti a nessun principe
e nessuno riuscì a dominarlo.
Nulla fu troppo grande per lui,
e nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
Nella sua vita compì prodigi,
e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 96
Gioite, giusti, nel Signore.
Il
Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.
Un
fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e trema la terra.
I
monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
Si
vergognino tutti gli adoratori di statue
e chi si vanta del nulla degli idoli.
A lui si prostrino tutti gli dèi!
Canto al Vangelo Rm 8,15
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Alleluia.
Vangelo Mt 6, 7-15
Voi dunque pregate così.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati
a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di
quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei
cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il
Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
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