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martedì 2 luglio 2024

D.I. 26 LO SCARTO DEI DIVERSAMENTE ABILI / Dignitas infinita, 53-54


Lo scarto dei diversamente abili

53. Un criterio per verificare una reale attenzione alla dignità di ogni individuo è, ovviamente, l’assistenza fornita ai più svantaggiati. Il nostro tempo, purtroppo, non si distingue molto per tale cura: in esso va imponendosi, in verità, una cultura dello scarto.[97] Per contrastare tale tendenza, meritevole di speciale attenzione e sollecitudine è la condizione di coloro che si trovano in una situazione di deficit fisico o psichico. Tale condizione di particolare vulnerabilità,[98] così rilevante nei racconti evangelici, interroga universalmente su che cosa significhi essere persona umana, proprio a partire da uno stato di menomazione o di disabilità. La questione dell’imperfezione umana comporta chiari risvolti anche dal punto di vista socio-culturale, dal momento che, in alcune culture, le persone con disabilità talvolta subiscono l’emarginazione, se non l’oppressione, essendo trattate come veri e propri “scarti”. In realtà, ogni essere umano, qualunque sia la condizione di vulnerabilità in cui viene a trovarsi, riceve la sua dignità per il fatto stesso che è voluto e amato da Dio. Per tali motivi, è da favorire il più possibile una inclusione ed una partecipazione attiva alla vita sociale ed ecclesiale di tutti coloro che sono in qualche modo segnati da fragilità o disabilità.[99]


54. In una prospettiva più ampia, si dovrà ricordare che la «carità, cuore dello spirito della politica, è sempre un amore preferenziale per gli ultimi, che sta dietro ogni azione compiuta in loro favore. […] “Prendersi cura della fragilità dice forza e tenerezza, dice lotta e fecondità in mezzo a un modello funzionalista e privatista che conduce inesorabilmente alla ‘cultura dello scarto’. […] Significa farsi carico del presente nella sua situazione più marginale e angosciante ed essere capaci di ungerlo di dignità”. Così certamente si dà vita a un’attività intensa, perché “tutto dev’essere fatto per tutelare la condizione e la dignità della persona umana”».[100]


[99] Cf. Francesco, Messaggio in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità (3 dicembre 2020): AAS 112 (2020), 1185-1186.

[100] Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), nn. 187-188: AAS 112 (2020), 1035-1036, che cita Id., Discorso al Parlamento Europeo, Strasburgo (25 novembre 2014): AAS 106 (2014), 999, e Id., Discorso alla classe dirigente e al Corpo diplomatico, Bangui – Repubblica Centrafricana (29 novembre 2015): AAS 107 (2015) 1320.


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