sabato 18 maggio 2024

D.I. 11 LA DIGNITÀ, FONDAMENTO DEI DIRITTI E DEI DOVERI UMANI. / Dignitas infinita nn. 23-24


3. La dignità, fondamento dei diritti e dei doveri umani

23. Come già richiamato da Papa Francesco, «nella cultura moderna, il riferimento più vicino al principio della dignità inalienabile della persona è la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che san Giovanni Paolo II ha definito “pietra miliare posta sul lungo e difficile cammino del genere umano”, e come “una delle più alte espressioni della coscienza umana”».[38] Per resistere ai tentativi di alterare o cancellare il significato profondo di quella Dichiarazione, vale la pena ricordare alcuni principi essenziali che devono essere sempre onorati.

Rispetto incondizionato della dignità umana

venerdì 17 maggio 2024

SI PUÒ ESSERE "AL DI LÀ DEL BENE E DEL MALE?" / una riflessione 16 - 05 - 2024.



Ogni tanto qualcuno cita questa frase di Friedrich Nietzsche “Quello che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male”. È utile riflettere su questo concetto perché sembra corrispondere alla visione di tanti oggi e può giustificare tutto e il suo contrario. Non parlerò di Nietzsche ma confronterò 
questa frase, che sembra affascinare molti, con la verità del bene e del male. Si può essere al di là del bene e del male? Cosa c'entra questa frase con il dono dello Spirito Santo che ci apprestiamo a celebrare nella Pentecoste?

Spesso molti “custodi della morale” si sono comportati da “moralisti” o “bacchettoni” da “polizia dei costumi” pronti a soffocare ogni slancio di gioia spontanea, a censurare ogni atteggiamento che non rientrava nei loro criteri. Nelle nostre nazioni c'è stata una lunga ribellione contro ogni censura e oggi assistiamo alla censura inversa contro chi vuole ricordare che esistono valori assoluti. Tristemente esiste una feroce “polizia dei costumi” in paesi dittatoriali specialmente islamici. Ma la lotta contro i moralisti l’ha già fatta Gesù con scribi e farisei e il Cristianesimo fin dalle origini. Comportarsi come Gesù rimane il punto di riferimento: quando la persona vale meno del precetto, qualcosa non va. Però non significa che la morale non abbia fondamenti oggettivi.

mercoledì 15 maggio 2024

RISCALDAMENTO GLOBALE: SCIOLTO L'ULTIMO GHIACCIAIO DEL VENEZUELA, A 4800 m. DI QUOTA.


Il Venezuela aveva fino a poco fa 5 ghiacciai. L’ultimo, situato a 4800 m. slm, sotto il picco Humbolt, è oggi solo un "campo di ghiaccio" di circa 2 ha, e non ghiacciaio, cioè non può più ricaricarsi di nuova neve e ghiaccio e quindi scomparirà presto. Tutto questo perché - benché incomprensibilmente ci siano ancora negazionisti - le temperature in aumento in una velocità mai vista prima scioglie i ghiacciai in tutto il pianeta. Vedi Addio all'ultimo ghiacciaio del Venezuela che diventa ufficialmente il primo Paese glacier free al mondo per colpa del riscaldamento globale - greenMe

Per le persone di buona volontà, una riflessione. Molti dicono - con ragione - che ci sono sempre stati cambiamenti climatici sulla Terra e momenti in cui le temperature erano molto più alte di quelle di oggi. Non 1,5 o 2 gradi in più come dall’inizio dell’era industriale ma fino a 6, 8 gradi in più. E mostrano grafici delle temperature medie sul pianeta fino a centinaia di milioni di anni addietro. 

Da questi grafici però possiamo dedurre osservazioni fondamentali.

martedì 14 maggio 2024

AVETE RICEVUTO LO SPIRITO SANTO, SI MANIFESTA IN VOI? / Commento di Atti 19,1-8 (2024).


A Efeso, Paolo incontra discepoli di Cristo risorto, che formano già un gruppo, una comunità, anche se probabilmente informale. Questo carattere informale esalta proprio la comunione che crea spontaneamente la Buona Notizia tra coloro che credono e fa parte della struttura stessa della vita cristiana. Infatti i credenti "erano perseveranti nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere”. (Atti 2,42). 

Però se questi discepoli conoscevano ciò che era successo a Gesù di Nazareth e la sua Risurrezione e lo riconoscevano come Signore, giudice dei vivi e dei morti, mancava loro uno slancio, un fervore, uno spirito. Paolo lo nota e chiede: «Quale battesimo avete ricevuto?». Hanno ricevuto solo il battesimo di Giovanni Battista. Quando Paolo li battezza nel nome del Signore tutto cambia e appena impone loro le mani scende lo Spirito Santo che si manifesta in modo meraviglioso. 

Questo episodio riportato dagli Atti degli Apostoli illustra in modo chiarissimo e potentissimo l’importanza dei Sacramenti - di tutti i Sacramenti - che non sono solo simboli ma azione efficace di Dio a favore dell’uomo. Purtroppo molti trascurano di ricevere i Sacramenti o di fare in modo che i loro familiari impediti di venire in chiesa possano riceverli. Quando chiedo: “quali sono i sacramenti che dobbiamo tutti ricevere?”, molti mi rispondono: “battesimo, comunione, matrimonio”. Questo riflette la prassi di tanti che si cresimano solo in vista del matrimonio, senza dargli alcuna importanza nella loro visione di fede. Per loro contano veramente solo questi tre sacramenti: battesimo, (prima) comunione, e matrimonio ad esclusione degli altri. Infatti tanti trascurano la comunione regolare e la partecipazione assidua all’Eucaristia o “frazione del pane”, la confessione e più ancora, l’olio degli infermi specialmente quando c'è un forte rischio per la vita mentre la Scrittura ne parla esplicitamente (Giacomo 5,14-15).

Adesso però interroghiamoci: se s. Paolo visitasse la nostra comunità parrocchiale o il nostro gruppo, i cui membri hanno ricevuto tutti il battesimo nel nome del Signore e sono stati cresimati, sentirebbe tra noi questa vita dello Spirito Santo? Non si tratta per forza di parlare in lingue e a profetare, ma di manifestare il frutto dello Spirito: “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. (Galati 5,22) e i suoi doni (Sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, conoscenza (o scienza), pietà, timore di Dio. Vedi Isaia 11,2) nonché i carismi che il Signore concede per l’edificazione della comunità e l’evangelizzazione. Se non ci sono questi doni, interroghiamoci molto seriamente, perché Dio non accetta che il talento ricevuto sia seppellito e rimanga sterile. Purtroppo sembra che succeda spesso.

Paolo "poté parlare liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori". L’ultimo versetto ci fa comprendere come la catechesi, paziente e abbondante sia necessaria. "i credenti erano perseveranti nell'insegnamento degli apostoli". È necessario formare i cristiani per istruirli e convincerli sia della risurrezione di Cristo che ad abbandonare la mentalità precedente, anche se formalmente cristiana. 


Atti degli Apostoli 19, 1-8

lunedì 13 maggio 2024

D.I. 10 CHIAMATI A UNA DIGNITÀ PIENA, IMPEGNATI PER LA PROPRIA LIBERTÀ / nn. 20-22 Dignitas infinita


Una vocazione alla pienezza della dignità

20. La terza convinzione riguarda il destino finale dell’essere umano: dopo la creazione e l’incarnazione, la risurrezione di Cristo ci rivela un ulteriore aspetto della dignità umana. Infatti, «l’aspetto più sublime della dignità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio»,[32] destinata a durare per sempre. In tal modo, «la dignità [della vita umana] non è legata solo alle sue origini, al suo venire da Dio, ma anche al suo fine, al suo destino di comunione con Dio nella conoscenza e nell’amore di Lui. È alla luce di questa verità che sant’Ireneo precisa e completa la sua esaltazione dell’uomo: “gloria di Dio” è, sì, “l’uomo che vive”, ma “la vita dell’uomo consiste nella visione di Dio”».[33]

21. Di conseguenza, la Chiesa crede e afferma che tutti gli esseri umani, creati ad immagine e somiglianza di Dio e ricreati[34] nel Figlio fatto uomo, crocifisso e risorto, sono chiamati a crescere sotto l’azione dello Spirito Santo per riflettere la gloria del Padre, in quella medesima immagine, partecipando alla vita eterna (cf. Gv 10, 15-16; 17, 22-24; 2 Cor 3, 18; Ef 1, 3-14). Infatti, «la Rivelazione […] fa conoscere la dignità della persona umana in tutta la sua ampiezza».[35]

Un impegno per la propria libertà

FATIMA NELLA MIA VITA / 13 maggio 2024

Questa notte, nel Santuario di Fatima.

13 maggio, anniversario della prima apparizione della Santa Vergine ai Pastorelli di Fatima. C'è molto da dire su queste apparizioni e il loro messaggio per il mondo e per noi ancora oggi (non mi riferisco al Terzo Segreto di cui si parla ancora ogni tanto sui Social come se non fosse stato rivelato mentre si è concluso. 
Vedi il post La Gioia del Vangelo: QUARANT'ANNI FA L'ATTENTATO IN PIAZZA SAN PIETRO / 13 maggio, giovedì VI sett. Pasqua .Ma la Storia non si ferma e anche oggi ci sono difficoltà).

Vorrei dire il mio rapporto personale con Fatima. Ho sentito parlare di Fatima e la prima occasione per andarci è stata una missione di lavoro in Portogallo nel 1978. La domenica  assieme a due colleghi abbiamo noleggiato una macchina per fare il solito giro del turista, e ho insistito per passare per Fatima. Hanno accettato con qualche mugugno. Mi ha colpito il numero di persone che da soli o a gruppi, spesso scalzi, cioè con grossi calzini di lana, camminavamo a piedi verso Fatima. Mi ha colpito anche la semplicità di queste persone e il giro in ginocchio della Capelinha al luogo stesso delle apparizioni. Il messaggio per me è stato allora il valore della devozione popolare. Paragonato con Lourdes, tutta la zona del Santuario era estremamente spoglia. Solo poche bancarelle per i souvenir, non vedevo alberghi. 

domenica 12 maggio 2024

COSA COMPORTA L'ASCENSIONE? / Ascensione del Signore, 2024.


Con l’Ascensione si apre il tempo della Chiesa. Infatti leggiamo oggi l'inizio degli Atti degli Apostoli, scritti da san Luca, che narra l'Ascensione e i primi passi della Chiesa o piuttosto del Cammino della Parola di Salvezza. La Chiesa è una Comunione meravigliosa, la cui missione è essenzialmente testimoniare la Risurrezione di Gesù e portare il perdono dei peccati, la luce e grazia per una vita nuova. L’Annuncio parte da Gerusalemme verso ogni uomo e donna del mondo e giunge a Roma, centro del potere pagano: la Buona Notizia può germogliare in tutti, e in tutte le razze, società e ceti sociali, anche se ovunque trova resistenza, chiusura del cuore, fino alla persecuzione violenta. 

Ecco dunque questa prima pagina meravigliosa degli Atti degli Apostoli.

“Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo”. 

APPELLO ALLE MAMME PER I LORO FIGLI / Festa della Mamma 2024.



Quando mi capita di celebrare un matrimonio ho preso l’abitudine di fare un appello agli sposi: “volete figli? volete che siano felici? Dovete rispettare l’ambiente, impostare la vostra vita di famiglia in modo da inquinare il meno possibile!”. 

Vedo che in genere tocco un argomento nuovo per loro, al quale non hanno mai pensato!

Non riempire il mondo di plastica sotto il pretesto che i tuoi figli non devono mancare di nulla: questa plastica e tutto quello che nella loro vita non sarà veramente utile, tutto ciò che non entrerà nel (ri)circolo virtuoso, avvelenerà la loro vita e quella dei tuoi nipoti. 

sabato 11 maggio 2024

LA POPOLAZIONE ITALIANA È LA PIÙ VECCHIA DI EUROPA. QUALE FUTURO SENZA GIOVANI? PERCHÉ CHI PROPONE SOLUZIONI VIENE AGGREDITO?


Il Papa partecipa anche quest’anno agli Stati Generali della Natalità. Sappiamo che il giorno prima gruppi ostili hanno impedito al ministro Roccella e anche agli altri di poter parlare. L’italia sta morendo lentamente di denatalità, declinando in una vecchiaia senza gioia. L’età media è oggi di 47 anni, mentre i paesi più giovani hanno un’età media di 38 anni. Un divario impressionante! (l’età media non è la speranza di vita - che in Italia è di 83 anni - ma la media dell’età di tutti i cittadini di quella nazione. In Francia l'età media è di 41 anni, in Germania e Portogallo di 45, in Irlanda e Cipro di 38, mentre la media europea è di 44,5 anni). Che in un tale contesto, promuovere la Natalità sia considerato una minaccia la dice lunga sull’illogicità di certe prese di posizione ideologiche. Il fatto che queste lotte “progressiste” siano condotte con la violenza ne accentua il carattere negativo. Non c'è altra conclusione. È veramente preoccupante la crescita della violenza in quasi tutte le manifestazioni per la libertà, per i diritti, per la pace. Il che è una contraddizione assoluta. 

venerdì 10 maggio 2024

NESSUNO POTRÀ TOGLIERVI LA VOSTRA GIOIA! È COSÌ NELLA TUA PARROCCHIA, PER TE? / Venerdì VI settimana di Pasqua 2024.

"Nel mio stare, il vostro andare!" 
Beata Chiara "Luce" Badano.

Gli apostoli, come tutti, speravano in una salvezza terrena, magnifica, comprensibile. Erano stati educati in questa speranza. Quando Gesù li chiama a seguirlo hanno ancora questa idea molto radicata. Anche altri si erano presentati come messia, e avevano trascinato con loro gruppi importanti come ricorda Gamaliele (Atti 5,34-39). È vero che questi gruppi erano finiti nel nulla, a volte nel sangue, ma "la speranza è l'ultima a morire", c'è sempre qualcuno per sperare che questa volta sia la buona. E Gesù è diverso. Lui vincerà. E malgrado il suo insegnamento sulla mitezza, l’idea di un regno terreno rimane visceralmente radicata negli apostoli. Ancora al momento dell'Ascensione: “Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: "Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?" (Atti 1,6). 

Prima della Pentecoste, Gesù deve dunque sostenere la speranza dei suoi discepoli con promesse intelligibili per loro anche se misteriose:  “Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia”. Infatti non comprendono ancora il progetto di Dio.

Vediamo in questi giorni come Paolo riesce a seminare questa gioia malgrado la mancanza di mezzi terreni e di protezioni da parte delle autorità, e le resistenze che incontra: resistenze del cuore, delle mentalità chiuse, della tradizione che dice il contrario, spesso ebraica ma soprattutto  pagana. Come riesce a fare questo, senza mezzi umani? C'è in san Paolo uno zelo evidente, ma è soprattutto la verità della sua esperienza che convince : ha incontrato davvero Cristo risorto e questi gli ha trasformato completamente la vita, donandogli lo Spirito Santo. 

Papa Francesco vuole che ogni membro di ciascuna parrocchia sia annunciatore della Speranza che è in Cristo. A questo punto due sono le cose: o tutti nelle nostre parrocchie sono già cristiani, pieni di zelo e di Spirito Santo, ma non sapevano di dover annunciare Cristo, oppure bisogna formare cristiani autentici.


Prima Lettura   At 18, 9-18  In questa città io ho un popolo numeroso.

Dagli Atti degli Apostoli

D.I. 09 / LA CHIESA ANNUNCIA, PROMUOVE E SI FA GARANTE DELLA DIGNITÀ UMANA / Dignitas infinita nn. 17-19


2. La Chiesa annuncia, promuove e si fa garante della dignità umana

17. La Chiesa proclama l’uguale dignità di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro condizione di vita o dalle loro qualità. Questo annuncio si appoggia su una triplice convinzione, che, alla luce della fede cristiana, conferisce alla dignità umana un valore incommensurabile e ne rafforza le intrinseche esigenze.

Un’indelebile immagine di Dio

18. Innanzitutto, secondo la Rivelazione, la dignità dell’essere umano proviene dall’amore del suo Creatore, che ha impresso in lui i tratti indelebili della sua immagine (cf. Gen 1, 26), chiamandolo a conoscerlo, ad amarlo ed a vivere in un rapporto di alleanza con sé e nella fraternità, nella giustizia e nella pace con tutti gli altri uomini e donne. In questa visione, la dignità si riferisce non solo all’anima, ma alla persona come unità inscindibile, e dunque inerisce anche al suo corpo, il quale partecipa a suo modo all’essere immagine di Dio della persona umana ed è chiamato anch’esso a condividere la gloria dell’anima nella beatitudine divina.

Cristo eleva la dignità dell’uomo

mercoledì 8 maggio 2024

CONFLITTO HAMAS ISRAELE: NO AL BOICOTT, SÌ AI PELLEGRINAGGI, CONVERSIONE ALLA PACE / Il messaggio del Patriarca di Gerusalemme


Sabato il Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa era a Torino per i 100 anni dell’Opera Diocesana Pellegrinaggi e la festa della Sindone. Parlando della situazione drammatica in Terra Santa e in particolare nella striscia di Gaza egli ha constatato come l’attacco del 7 ottobre ha solo peggiorato il rapporto tra palestinesi e israeliani, suscitando un clima di odio reciproco mai visto prima. Scrivo spesso sul blog della guerra della Russia contro l’Ucraina (e contro l’Occidente globale), perché, benché sappiamo che nessuno è senza colpa, c'è però chiaramente un paese o regime aggressore e un paese e una popolazione aggredita. Nel caso del conflitto israelo-palestinese, pur seguendo le notizie giorno dopo giorno e che le vittime dalle due parti mi toccano il cuore, 
finora ho scritto poco perché la situazione è molto complicata e nemmeno nel dialogo a voce si riesce a trovare spazi sufficienti per andare al di là degli slogan. Per dare un’idea delle cicatrici che si portano gli ebrei, usiamo solo un paragone: nel 1940 gli ebrei nel mondo erano 16,5 milioni, oggi non superano i 15 milioni, mentre la popolazione italiana era di 44,5 milioni e oggi è di 59 milioni, quella della Francia di 42 milioni, oggi di 62 milioni. 

Uso dunque l'autorevolezza di Mons. Pizzaballa per rilanciare il suo messaggio : 

lunedì 6 maggio 2024

NAPOLEONE BONAPARTE TRA GESÙ E MAOMETTO


Gesù non era uno sprovveduto e cercava di raggiungere i suoi obiettivi. Eppure, umanamente, la sua missione è finita nel fallimento totale. Infatti egli è stato condannato alla morte degli schiavi e dei ribelli al potere romano, consegnato dai suoi correligionari al potere pagano che essi stessi ritenevano empio e ingiusto, abbandonato dai suoi, anzi, venduto da uno dei più vicini e rinnegato da chi aveva promesso di accompagnarlo in carcere e alla morte… Tra fragilità palese, illusioni che cadono tra i seguaci, tradimento, esultanza dei nemici, egli è il vinto per eccellenza. Persino il silenzio di Dio gli fa gridare sulla croce: "Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?" 

Per i musulmani il sigillo divino sulla missione di Maometto è invece il suo successo. Partito dal nulla e affrontando molte prove, finisce nel successo più evidente. La sua costanza, il suo coraggio nel parlare e nell’usare le armi, la sua capacità di imporre la sua leadership e organizzare la Comunità musulmana, la sua avvedutezza nel comprare il consenso delle  persone più influenti della Mekka e fare esempi di fermezza condannando a morte alcuni personaggi di secondo rango, tutto questo contribuisce a costruire una nuova Religione-Stato che si presenta come il rimedio alle insufficienze delle religioni precedenti che sente di poter correggere e sostituire. L’ultimo pellegrinaggio di Maometto alla Mekka consacra questo trionfo con più di centomila discepoli. 

D.I. 08 TEMPI ODIERNI nn. 14-16


Tempi odierni

14. Ai nostri giorni, il termine “dignità” viene utilizzato prevalentemente per sottolineare il carattere unico della persona umana, incommensurabile rispetto agli altri esseri dell’universo. In questo orizzonte, si comprende il modo in cui viene usato il termine dignità nella Dichiarazione delle Nazioni Unite del 1948, ove si parla «della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili». Solo questo carattere inalienabile della dignità umana consente di poter parlare dei diritti dell’uomo.[26]

15. Per chiarire meglio il concetto di dignità, è importante segnalare che la dignità non viene concessa alla persona da altri esseri umani, a partire da determinate sue doti e qualità, in modo che potrebbe essere eventualmente ritirata. Se la dignità fosse concessa alla persona da altri esseri umani, allora essa si darebbe in modo condizionato e alienabile, e lo stesso significato di dignità (per quanto meritevole di grande rispetto) rimarrebbe esposto al rischio di essere abolito. In realtà, la dignità è intrinseca alla persona, non conferita a posteriori, previa ad ogni riconoscimento e non può essere perduta. Di conseguenza, tutti gli esseri umani possiedono la medesima ed intrinseca dignità, indipendentemente dal fatto che siano in grado o meno di esprimerla adeguatamente.

LA CHIESA (E LA PARROCCHIA) SI RINNOVA DAL KERIGMA E DAI CARISMI CHE SUSCITA / Lettera del Papa ai Parroci (2 maggio 2024).


LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PARROCI


Carissimi fratelli Parroci!

L’Incontro internazionale “I Parroci per il Sinodo” e il dialogo con quanti vi hanno preso parte, sono l’occasione per ricordare nella mia preghiera tutti i Parroci del mondo, ai quali rivolgo con grande affetto queste parole.

È talmente ovvio che dirlo suona quasi banale, ma questo non lo rende meno vero: la Chiesa non potrebbe andare avanti senza il vostro impegno e servizio. Per questo voglio anzitutto esprimere gratitudine e stima per il generoso lavoro che fate ogni giorno, seminando il Vangelo in ogni tipo di terreno (cfr Mc 4,1-25).

Come state sperimentando in questi giorni di condivisione, le parrocchie in cui svolgete il vostro ministero si trovano in contesti molto differenti: da quelle delle periferie delle megalopoli – le ho conosciute direttamente a Buenos Aires – a quelle vaste come province nelle regioni meno densamente popolate; da quelle dei centri urbani di molti Paesi europei, in cui antiche basiliche ospitano comunità sempre più piccole e più anziane, a quelle in cui si celebra sotto un grande albero e il canto degli uccelli si mescola alla voce dei tanti bambini.

domenica 5 maggio 2024

LA GIOIA È ESSERE AMATI DA DIO / VI Domenica di Pasqua 2024.


Il Vangelo di oggi è la continuazione di quello  di domenica scorsa, cioè della parabola della Vite e dei tralci. Gesù stesso ce la vuole spiegare. Infatti sottolinea che la fonte della gioia non è il nostro impegno ma lo scoprirsi amati da lui, amati dal Padre in lui. ”In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati“, “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.“ 

Il nostro impegno è una conseguenza, e senz’altro apre il nostro cuore alla gioia, perfeziona la nostra gioia, ce la fa sperimentare. E, instancabilmente la Scrittura, ma in particolare san Giovanni, ci ricorda che l’amore non è solo emozione, non è solo soggettività, ma corrisponde a ciò che è giusto e vero, al reale. Quindi ci invita ad osservare i comandamenti. Ma nessun santo si è mai sentito perfetto e la gioia dei santi è, fino alla fine, ancora una volta, la gioia di sentirsi amati, gratuitamente, di annunciare la misericordia. Questa gioia si accompagna di una radicale umiltà, perché nessuno può accampare una superiorità sugli altri. San Francesco diceva che se, al più peccatore tra i malfattori d'Italia fosse stato dato la metà delle grazie che aveva ricevuto, questi sarebbe santo il doppio di lui! Chiamava sé stesso “ladro delle grazie di Dio”. 

Ho avuto la gioia questa mattina di vedermi restituire il libro “l’arte di trarre profitto dei nostri peccati” (Joseph Tissot, Ed Chirico, un libro che tutti dovrebbero leggere almeno una volta) con questa conclusione:”grazie, questo libro mi ha aiutato a comprendere che non devo chiudermi sui miei sensi di colpa, ma devo rialzarmi e andare avanti con l’aiuto di Dio! Finora mi sono molto lasciato paralizzare dai sensi di colpa”. La Bibbia porta continuamente questo messaggio! Per esempio: “Forse che io ho piacere della morte del malvagio - oracolo del Signore - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?” (Ezechiele 18, 23). Davide è l'esempio del peccatore sano che accetta la punizione per il suo peccato, ma sa voltare pagina, appoggiato sul perdono di Dio (2 Sam 12,16-23). Le tre letture di oggi ci dicono proprio come l’amore di Dio vuole solo effondersi su tutti e chiamarci non servi ma amici. 


Prima Lettura  At 10, 25-27. 34-35. 44-48  Anche sui pagani si è effuso il dono dello Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli

LA RISURREZIONE TRASFORMA LA STORIA / Domenica 5 maggio 2024, Pasqua Ortodossa.


Questa domenica 5 maggio gli Ortodossi celebrano la Pasqua, la Risurrezione. Il “Patriarca di tutte le guerre” Kirill Gundayev di Mosca diffonde una preghiera per la Vittoria e priva dello stato ecclesiastico ogni prete che contesta anche minimamente la guerra contro l’Ucraina (ultimamente è stato punito così duramente un prete solo perché aveva sostituito la parola “vittoria” con la parola “pace”!). D’altra parte Kiev deve dissuadere i fedeli ucraini di andare in chiesa in quei giorni perché, per i russi che li bombardano, sono tutti nazisti da eliminare. (
MONDO RUSSO La Pasqua della Vittoria  ) 

In questo immenso dolore che abbraccia anche tutte le altre guerre in atto, Gesù risorto ci invita ad appoggiarci alla sua Vittoria. Infatti rimane solo lui a cui affidare la nostra vita e il suo senso. Anche duemila anni fa, il contesto era di persecuzione e di morte, e subito quell’annuncio di speranza ha trovato resistenze forti: dall’incredulità, dal rifiuto di cambiare per rimodellare cuore, idee, abitudini sulla Via nuova aperta da Gesù, alle intimidazioni e alle persecuzioni aperte. Tutte queste tribolazioni non hanno impedito al Cristianesimo di espandersi. 

sabato 4 maggio 2024

PERCHÉ MOSCA È ANCHE CHIAMATA LA TERZA ROMA? COSA SIGNIFICA?

Stemma della Russia.
L'aquila bicefala è presa da Bisanzio

Sappiamo quanta importanza ebbe l’Impero romano e la città di Roma nell’antichità. Poi declinò a livello politico ma la sua eredità rimase fondamentale nei secoli successivi sia sul piano del Diritto, che organizzativo e culturale. Ma anche simbolico. Non a caso il sovrano prusso ancora all'inizio del XX secolo era chiamato Kaiser, ossia Cesare. 

Con l’avvento del Cristianesimo, questa religione un tempo perseguitata divenne “romana” e tramite Pietro e i suoi successori, Roma divenne anche il centro spirituale della Cristianità.

Sul piano politico però, la pressione dei popoli barbari obbligò l’Imperatore - diventato cristiano - a spostarsi verso le frontiere, e in particolare verso una città che divenne sede permanente della Corte imperiale, Costantinopoli. L’Impero essendo presente dove stava l’Imperatore, Costantinopoli divenne la Seconda Roma e la Prima perse molta della sua importanza. Il successore di Pietro era sempre il vescovo di Roma (la prima) ma il Patriarca di Costantinopoli (la seconda Roma) crebbe in prestigio e potere. Tanto più quando la parte dell’Impero con Roma al centro, detto Impero romano d’Occidente finì, dividendosi in vari regni, la data tradizionale è il 476 dopo Cristo.

giovedì 2 maggio 2024

IL MIO (E NOSTRO) DEBITO PERSONALE VERSO GIOVANNI PAOLO II / Visita del Cardinale Dziwisz alla Casa della Gioia, 30 aprile 2024.

Il Cardinale Dziwisz nella cappella
 della Casa della Gioia.

Martedì mattina 30 aprile, abbiamo avuto la visita fuori programma - ma poi risultata non tanto breve - del Cardinale Dziwisz, 85 anni appena compiuti, storico segretario personale di Karol Wojtyla fino alla sua morte, poi suo successore nella Sede di Cracovia. È stato semplice e affettuoso dando con semplicità testimonianza di Giovanni Paolo II per la grande gioia di un’Assemblea piuttosto numerosa, soprattutto tenendo conto del giorno lavorativo e dell’orario, e molto fervorosa. Tutti abbiamo un grande debito verso Giovanni Paolo II, personale oppure attraverso la Chiesa. In particolare le nuove generazioni della parrocchia con don Luigi che ricorda il suo primo incontro con Giovanni Paolo II assieme ai giovani allo Stadio san Paolo, e tutte le GMG alle quali ha partecipato. A questa visita a Napoli anch’io 
ero presente, tornato apposta da Roma per l’Eucaristia in Piazza Plebiscito. Anche don Giovanni ha la sua storia con Giovanni Paolo II e la parrocchia gli sarà grata per sempre, per la Statua monumentale del Papa polacco in piazza e per il suo camice personale. Questo camice è un dono dello stesso Dziwisz tramite Mons. Pennacchio, Nunzio in Polonia, maranese, amico di don Giovanni fin dalla scuola. Sono quindi tanti legami che rendono ancora più prezioso questo incontro di martedì scorso. 

Per me Giovanni Paolo II è stato un segno fin dalla sua elezione come Papa.

UN INCOERCIBILE IMPULSO ALL'IMPEGNO PER L'ATTUAZIONE DEL CONCILIO VATICANO II / Papa Giovanni Paolo II

Il Cardinale Dziwisz alla Casa della Gioia con,
da destra, d. Luigi, Mons. Pennacchio e d. Giovanni.

Martedì scorso abbiamo avuto la grazia di accogliere il Cardinale Dziwisz, testimone di Giovanni Paolo II come suo segretario personale per più di 40 anni. Sto scrivendo qualche rigo sul debito che abbiamo verso questo Papa e in particolare il mio debito nei suoi confronti. Il debito più grande però è il suo proprio debito verso il Concilio Vaticano II e la sua volontà di metterlo in pratica. Nel 1985 volle un Sinodo speciale a 20 anni dalla chiusura del Concilio. Leggiamo quello  che disse all’angelus del 6 ottobre 1985 e facciamo nostre le sue parole:  


GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Domenica, 6 ottobre 1985

1. Il principale protagonista del Concilio è lo Spirito Santo. Papa Giovanni XXIII, grande ideatore e primo padre del Concilio Vaticano II, aveva radicata profondamente in sé questa convinzione, e la espresse in molte circostanze.

Fu il pensiero che lo animò fin sulle soglie dell’eternità. Nel suo ultimo messaggio, registrato all’inizio della malattia e radiodiffuso nella Germania occidentale il giorno della sua santa morte, fu questa l’estrema invocazione: “La riuscita di una sì grande opera richiede la piena e concorde collaborazione di tutti i fedeli; ma non bisogna peraltro dimenticare che il Concilio Ecumenico è opera soprattutto dello Spirito Santo, che è come il cuore della Chiesa, e il perpetuo autore e datore della sua rifiorente primavera” (Discorsi, Messaggi, Colloqui del Santo Padre Giovanni XXIII, V, p. 274).

mercoledì 1 maggio 2024

UN RINGRAZIAMENTO A TUTTI PER GLI AUGURI DI COMPLEANNO E IL MESSAGGIO DI SANTA CATERINA DA SIENA / 29 aprile 2024

29 - 04 - 2024.

Grazie a tutti per gli auguri numerosi e calorosi. Grazie di cuore. Non posso rispondere a tutti individualmente. Lo faccio con questo post.

È stato bello celebrare santa Caterina da Siena attorno all’altare del Signore. In Italia ho scoperto che la mia data di nascita coincideva con la sua festa. Ne sono grato al Signore anche se non vuol dire nulla se non mi converto, ma è un felice richiamo: essere legato per il nome di battesimo e la data di nascita ai due patroni d’Italia. 

Anni fa il Vangelo di quel giorno era quello delle dieci vergini (Matteo 25) e chiaramente mi ritrovavo ogni anno con le vergini stolte. Poi la Chiesa ha scelto il Vangelo dei piccoli e ho provato un certo sollievo. Perché non capivo ancora. Il Vangelo delle vergini è un gioioso e sincero invito del Signore che mi salva con tanto amore e pazienza. E il Vangelo dei piccoli non è meno esigente: bisogna essere umili! Ogni pagina del Vangelo è un’offerta sincera e generosa del Signore che è “solo amore e misericordia” (Santa Teresina), ma esige una risposta totale di fede. 

Santa Caterina da Siena è nata dal tintore di panni Jacopo di Benincasa e di sua moglie Lapa, ventitreesima di venticinque figli!!! Dalla loro generosità venne questa gemma preziosa. Anche le richieste di generosità che ti fa la vita o direttamente il Signore porteranno frutto, non temere!

Decisa a consacrarsi a Dio, Caterina non poteva entrare in un monastero, i suoi non avendo i soldi necessari per la dote. Fu dunque ammessa dopo varie difficoltà tra le terziarie domenicane dette “mantellate”. Una sua difficoltà è che non sapeva leggere né scrivere e non ci riuscì nemmeno in seguito. Caterina è un prodigio totale di grazia e di completa donazione di sé al Signore. Questo è il messaggio di Caterina a noi italiani: se sei umile e ti consegni totalmente a Dio non devi temere i tuoi limiti. 

San Francesco nel 1200 fu un tale evento che qualcuno ipotizzò che ormai tutto sarebbe andato bene, e che era arrivata l’era dello Spirito, dopo quella del Padre (l’Antico Testamento) e quella del Figlio! Invece, un secolo dopo la Chiesa si dibatteva con problemi enormi, con i Papi di Avignone e l’inizio dello Scisma d’Occidente che vide disputarsi Papi e Antipapi! Santa Caterina intervenne con tutte le sue forze e la sua preghiera. Non scoraggiarti di fronte alle difficoltà della Chiesa di oggi. C'è stato molto peggio. Ma solo con la nostra conversione e il  nostro impegno il Signore può porvi rimedio.

Santa Caterina fu eletta compatrona d’Europa da Giovanni Paolo II. Anche oggi i cristiani hanno una grande missione per la salvezza dell’Italia e dell’Europa. È la nostra missione. Non dobbiamo disinteressarci dall’Europa. 


Prima Lettura  1 Gv 1,5-2,2  Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

martedì 30 aprile 2024

IL REGNO DELLA FOLLA MINACCIA LA DEMOCRAZIA E TUTTE LE LIBERTÀ

Occupazione della Columbia University. 

Il “Regno della Folla” minaccia la democrazia e quindi tutte le libertà.
Lo disse il primo ministro inglese Sunak, in particolare dopo pressioni molto forti sui parlamentari del Regno Unito dopo l’attacco di Hamas contro civili israeliani del 7 ottobre. 

Cosa caratterizza questo “Regno della Folla”?: assenza di dialogo, spesso per incapacità di dialogare, uso invece della violenza a vari livelli, anche fisica, non rispetto della legalità e delle istituzioni della propria nazione. 

Ora la democrazia - che è il Regno del Popolo e non il Regno della Folla -, e il bene comune hanno bisogno di tempo per la riflessione, per la ricerca della soluzione migliore che spesso significa comprendere fin dove possono arrivare le varie parti della società e quindi stabilire un compromesso nel senso buono, saggio. Tutto il contrario dello scontro primario, istintivo. Tutto il contrario del populismo. E perché ci sia una democrazia libera e positiva è necessario che alla base le persone si accettino, che ci sia un tessuto sociale relativamente coeso. 

lunedì 29 aprile 2024

D.I. 07 SVILUPPI DEL PENSIERO CRISTIANO nn. 12-13 di Dignitas infinita.


12. Gesù nasce e cresce in condizioni umili e rivela la dignità dei bisognosi e dei lavoratori.[20] Nel corso del suo ministero, Gesù afferma il valore e la dignità di tutti coloro che portano l’immagine di Dio, indipendentemente dalla loro condizione sociale e dalle circostanze esterne. Gesù ha abbattuto le barriere culturali e cultuali, ridando dignità alle categorie degli “scartati” o a quelle considerate ai margini della società: gli esattori delle tasse (cf. Mt 9, 10-11), le donne (cf. Gv 4, 1-42), i bambini (cf. Mc 10, 14-15), i lebbrosi (cf. Mt 8, 2-3), gli ammalati (cf. Mc 1, 29-34), i forestieri (cf. Mt 25, 35), le vedove (cf. Lc 7, 11-15). Egli guarisce, sfama, difende, libera, salva. Egli è descritto come un pastore sollecito per l’unica pecora smarrita (cf. Mt 18, 12-14). Egli stesso si identifica con i suoi fratelli più piccoli: «ciò che avrete fatto al più piccolo dei miei, l’avrete fatto a me» (Mt 25, 40). Nel linguaggio biblico, i “piccoli” non sono solo i bambini di età, ma i discepoli indifesi, i più insignificanti, i reietti, gli oppressi, gli scartati, i poveri, gli emarginati, gli ignoranti, i malati, i declassati dai gruppi dominanti. Il Cristo glorioso giudicherà in base all’amore verso il prossimo che consiste nell’aver assistito l’affamato, l’assetato, lo straniero, il nudo, l’ammalato, il carcerato, con i quali egli stesso si identifica (cf. Mt 25, 34-36). Per Gesù, il bene fatto a ogni essere umano, indipendentemente dai legami di sangue o di religione, è l’unico criterio di giudizio. L’apostolo Paolo afferma che ogni cristiano deve comportarsi secondo le esigenze della dignità e del rispetto dei diritti di tutti gli esseri umani (cf. Rm 13, 8-10), secondo il comandamento nuovo della carità (cf. 1Cor 13, 1-13).


Sviluppi del pensiero cristiano

domenica 28 aprile 2024

UNA PARABOLA PERFETTA : LA VITE E I TRALCI / V Dom di Pasqua, 2024.


La prima lettura - come tutto il Nuovo Testamento - ci mostra che la Chiesa ha dovuto affrontare molte difficoltà interne ed esterne. “di questa setta infatti sappiamo che ovunque essa trova opposizione". (Atti 28,22). Tre anni fa ho sviluppato questo aspetto attraverso la figura di Paolo e l'attualità allora dell'attentato al vescovo Carlassare organizzato dal Vicario Generale (La Gioia del Vangelo: FEDELTA' A CRISTO O AL CLAN? / V Domenica di Pasqua   ). Ma proprio il confronto tra queste difficoltà e l’espansione così rapida del Vangelo ci conferma che la Chiesa è la Vigna del Signore che estende i suoi tralci in tutte le direzioni e ovunque porta frutto. E le difficoltà non vincono la pace e la sicurezza intime che provano i discepoli uniti al Signore Risorto! (At 9,31).

Infatti Gesù ci offre nella parabola della Vite e dei Tralci un’immagine perfetta di ciò che siamo. Conosciamo tutti la vite. Abbiamo tutti visto la potatura, l’eliminazione dei tralci non più utili, e la riduzione a due o tre gemme di quelli che portano frutto. Sappiamo che il tralcio cresce veloce e porta subito il frutto prezioso buono da consumare a tavola o per fare il vino. Ma questo legno meraviglioso nel suo frutto è fragile, e staccato dalla vite secca subito. Non ha nessun valore come legno a sé.  Il vimini serve a fare cesti ma non il tralcio secco. Serve solo ad essere bruciato. D’altra parte la vite non produce uva dal tronco, solo tramite i tralci dell’anno. Siamo i tralci, stupenda responsabilità! Ma senza la vite non possiamo fare nulla.

Come fare?

Gesù ci ripete: “rimanete in me”. Quel verbo “rimanere” in Cristo, in Dio, è un tema costante in san Giovanni. Lo troviamo due volte nella seconda lettura e sei volte nel Vangelo di oggi (e altre tre volte nei due versetti seguenti)! Indica intimità e riposo, ristoro (Luca 24, 29). Entriamo dunque con fiducia e pieno abbandono nel riposo di Dio, appoggiando tutto noi stessi al suo Figlio Gesù Cristo, alla sua guida e al suo insegnamento. Infatti la gloria di Dio è che portiamo molto frutto e diventiamo discepoli: amici e figli, non più servi. 


Prima Lettura  At 9, 26-31  Bàrnaba raccontò agli apostoli come durante il viaggio Paolo aveva visto il Signore.

Dagli Atti degli Apostoli

giovedì 25 aprile 2024

UMILIATEVI DUNQUE SOTTO LA POTENTE MANO DI DIO, AFFINCHÉ VI ESALTI AL TEMPO OPPORTUNO / San Marco 2024


"Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno".

Non ho trovato il tempo e nemmeno mi è sembrato opportuno scrivere per questa grande festa. Preferisco rimandare al post dell'anno scorso (La Gioia del Vangelo: PROVACI ANCORA MARCO! / 25 aprile, San Marco.), sottolineando però che Marco, e suo cugino Barnaba, potevano chiudersi nel risentimento, nella mormorazione, dopo la litigata memorabile tra  Barnaba e Paolo che non voleva caricarsi di un peso morto come Marco dopo l'esperienza fallimentare del primo viaggio missionario. Conoscendo le qualità di Barnaba, messe in risalto da Luca negli Atti degli Apostoli, egli sarà stato sicuramente determinante per aiutare il giovane cugino Marco a non ripiegarsi su sé stesso e a superare questo momento di grave difficoltà. In ogni caso, sappiamo che Marco ha perseverato e lo ritroviamo a fianco di Pietro e anche di nuovo a fianco di Paolo, e autore di uno dei quattro Vangeli! È il trionfo di chi si è umiliato sotto la potente mano di Dio.

D.I. 06 1.UNA PROGRESSIVA CONSAPEVOLEZZA DELLA CENTRALITÀ DELLA DIGNITÀ UMANA / nn. 10-11


1. Una progressiva consapevolezza della centralità della dignità umana

10. Già nell’antichità classica[18] si profila una prima intuizione a riguardo della dignità umana, che procede da una prospettiva sociale: ogni essere umano viene rivestito di una dignità particolare, secondo il suo rango ed all’interno di un determinato ordine. Dall’ambito sociale, la parola è passata a descrivere la differente dignità degli esseri presenti nel cosmo. In questa visione, tutti gli esseri possiedono una loro “dignità” propria, secondo la loro collocazione nell’armonia del tutto. Certamente, alcune vette del pensiero antico iniziano a riconoscere un posto singolare all’essere umano, in quanto dotato di ragione e quindi capace di assumersi una responsabilità riguardo a se stesso e agli altri esseri nel mondo,[19] ma siamo ancora lontani da un pensiero capace di fondare il rispetto della dignità di ogni persona umana, al di là di ogni circostanza.

Prospettive bibliche

mercoledì 24 aprile 2024

PREGARE PER GLI AVVERSARI DI PUTIN È UN DELITTO. / Da Novaya Gazeta Evropa 24 aprile 2024.

Il sacerdote che ha pregato sulla tomba
 il giorno del funerale è stato sospeso.

Патриарх Кирилл запретил в служении священника, который провел панихиду по Навальному.

Il patriarca Kirill ha vietato il servizio al sacerdote che ha celebrato la cerimonia funebre per Navalny.

Novaya Gazeta Evropa 24 aprile 2024

Per il Patriarca Kirill, che un sacerdote, il giorno del funerale, abbia voluto pregare presso la tomba di Aleksey Naval'ny, il noto dissidente russo, ma anche cristiano ortodosso praticante, è un delitto talmente grave da dover privare colpevole dell'esercizio del suo ministero. Naval'ny doveva essere seppellito senza nessuna presenza della Chiesa. 


PRENDI COSCIENZA CHE HAI TRA LE MANI DIO STESSO, IL VERBO FATTO CARNE.



Hai tra le mani Dio stesso, il Verbo fatto carne, se ti sei appena comunicato il sacramento è ancora fisicamente dentro di te, sei Uno con il tuo Redentore, Dio Onnipotente e Signore di tutte le cose: come puoi essere distratto in quel momento, chiacchierare con altri, essere seduto in modo scomposto, non guardare a Lui, non pregare, occuparti di altre cose? Non dovresti piuttosto obbedire alla Scrittura che dice: "conserviamo questa grazia, mediante la quale rendiamo culto in maniera gradita a Dio con riverenza e timore"? (Ebrei 12, 28).

Non solo vanifichi per te la grazia del Sacramento ma dai scandalo a chi sta accanto a te, specialmente i più piccoli che si aspettano da te una testimonianza di fede. 

Ascolta ciò che ti dice sant’Ilario, grande difensore della fede contro gli eretici, in particolare del Dogma della Trinità affermato dal Concilio di Nicea del 325 (l’anno prossimo celebreremo il Giubileo per il 1700 anniversario di questo Concilio).


Seconda Lettura dell'Ufficio del mercoledì della IV settimana di Pasqua: Dal trattato «Sulla Trinità» di sant'Ilario, vescovo  (Lib. 8, 13-16; PL 10, 246-249)

La naturale unità dei fedeli in Dio mediante l'incarnazione del Verbo e il sacramento dell'Eucaristia

martedì 23 aprile 2024

PER ANNUNCIARE IL VANGELO DIO SI SERVE DI TUTTO E TUTTI, ANCHE DEL PECCATO / Martedì IV sett. di Pasqua.

Barnaba.

Gli Atti degli Apostoli narrano la diffusione della Buona Notizia da Gerusalemme fino a Roma, cioè dalla città eletta alla città cuore del potere e del paganesimo. Dio vuole portare il suo Amore a tutti, fino ai più lontani. Per questo Egli che ha tutto nelle mani si serve di vari strumenti. Si serve della persecuzione (e quindi della difficoltà dei credenti e del peccato dei nemici della fede): essa aiuta i credenti 
ad annunciare la Buona Notizia fuori da Gerusalemme. Si serve di chi vive fuori dalla Terra Promessa: vivere a contatto con altre culture aiuta ad annunciare la Buona Notizia ai pagani. Si serve della lungimiranza e del coraggio di alcuni come Barnaba che decide di andare a cercare Paolo (Saulo) fino a Tarso. Barnaba è anche umile. Sa infatti che Paolo è molto preparato e ha fatto una vera esperienza del Signore risorto. E quindi, per il bene delle persone, per il servizio del Vangelo, non conserva gelosamente per sé l’esclusività del suo servizio, della sua posizione di leader. 

Il Signore passa attraverso tutta la nostra esperienza umana e la rende feconda, utile, ampliandola, purificandola e facendola “fiorire”. Per chi vive a Cipro o nella Cirenaica, è più naturale fare amicizia con i pagani, comprendere la loro mentalità e parlare con loro. Al riguardo diciamo qualcosa del rapporto tra cultura e fede, tra Bibbia e cultura. In breve, chi dona il primato alla cultura profana sulla Parola di Dio, chi vuole sottomettere la fede alla cultura, non solo perde tempo ed energie ma distorce il messaggio di Dio e rischia di perdere la fede stessa. Chi invece è una persona aperta e curiosa che cerca la verità in ogni cosa, sperimenta nella cultura la gioia di esperienze nuove e l'opportunità di arricchirsi umanamente e spiritualmente, e anche di relativizzare il proprio vissuto e punto di vista. E l'abitudine all'apertura di spirito può aprire a Dio. Inoltre acquisisce strumenti, idee, parole per esprimere meglio la sua fede. Infatti la Bibbia testimonia il percorso straordinario del Popolo scelto da Dio che ha saputo discernere e arricchirsi nel confronto con gli altri popoli. La Bibbia è quindi anche un grandissimo libro di cultura. 

Ma la radice sta tutta nel cuore. Se sono disposto a credere, ad aprirmi, il Signore saprà guidarmi anche con i miei limiti. Se non sono disposto non crederò mai. Troverò sempre, come i capi giudei del Vangelo di oggi, obiezioni, pretesti, difficoltà per non aprirmi a Dio, per non ascoltare la sua voce. Gesù però è il Signore, è più forte delle nostre resistenze. 


Prima Lettura   At 11, 19-26  Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.

Dagli Atti degli Apostoli

lunedì 22 aprile 2024

COME SI DEVE FARE LA COMUNIONE / Cosa dice la Chiesa?



Un tempo, si faceva la comunione in ginocchio, le donne col capo coperto, ricevendo il Corpo di Cristo direttamente in bocca sulla lingua. Qualcuno raccomandava di chiudere gli occhi e di non toccare la particola con i denti. In ogni caso si diceva 
di pregare prima e dopo aver ricevuto la Comunione, per esempio con un atto di fede e di amore, e di esprimere con l'atteggiamento del corpo e il raccoglimento il valore del dono ricevuto e le disposizioni con le quali si riceveva. Poi, grazie al Concilio, si è capito che allo stesso modo in cui Gesù "prese il pane", egli disse ai suoi discepoli "prendete e mangiate", e la riforma liturgica ha introdotto altre novità nel modo di celebrare riprese dall'antichità cristiana ... Molti sono stati scioccati dai cambiamenti e sono rimasti nostalgici della "Messa di prima" anche se non capivano le parole perché in latino, ecc. Altri hanno pensato che tutte quelle prescrizioni di prima del Concilio erano soltanto esagerazioni antiquate e che fare la comunione era una cosa semplice, non troppo importante. Mentre san Paolo raccomanda ai primi cristiani : "Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice" (1 Corinzi 11, 28), c'è chi pensa ancora che non può fare la comunione senza confessarsi prima, e c'è chi, invece, si avvicina con la massima disinvoltura e rozzezza. Conviene dunque aiutarci tutti, ripetendo i valori che predica instancabilmente la Madre Chiesa. 

La Celebrazione eucaristica è il culmine della vita della Chiesa, ossia “il culmine sia dell'azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono al Padre, adorandolo per mezzo di Cristo Figlio di Dio nello Spirito Santo”. E quindi è necessario che tutto concorra alla dignità di ogni Celebrazione, sia nella preparazione del luogo, dei vari elementi, che nella partecipazione interiore ed esteriore dei fedeli. Infatti da questo dipende l’efficacia dell’Eucaristia per i fedeli e per la testimonianza che ne possono ricevere gli estranei. Mettiamo la massima cura nella nostra partecipazione attiva, impregnata di fede e devozione e non diamo mai scandalo, durante tutta la Celebrazione ma specialmente al momento della Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo.

Ci sono tantissimi Documenti e interventi del Magistero recenti che mostrano il  valore e la bellezza della Liturgia. Leggiamo adesso alcune indicazioni del Messale.


Capitolo I

 IMPORTANZA E DIGNITÁ DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA 

sabato 20 aprile 2024

GESÙ MI DIFENDE DAL LUPO / IV Dom di Pasqua 2024



Gesù Buon Pastore. Egli dà la vita per me, è il Signore della vita e della morte. Mi difende dal lupo. Lo conosce meglio di me. Sono al sicuro. 

Gesù unico Pastore, unico Salvatore. Devo passare da lui.

Gesù il Pastore crocifisso per le sue pecore. Amore infinito. Amore infinito per me. Gesù, che io ho crocifisso. Pentimento infinito. Devo passare da lì, da quel pentimento infinito.

Pietra d’angolo. Quanti miei pensieri, affetti, decisioni, proprietà, progetti non hanno lui come pietra d’angolo? Perché continuo a costruire la mia vita, senza tener conto di Lui, o su altre pietre angolari che non salvano, o anche contro di Lui, in ribellione ?

Lui conosce le sue pecore e le sue pecore lo conoscono. Ma io conosco la sua voce e la ascolto? "Chi non raccoglie con me, disperde" dice Gesù!

Ci sono tanti mercenari in giro, anche tanti che sono solo ciarlatani di varie misure ma sempre ciarlatani. Vedo che tra quanti frequentano le parrocchie, i gruppi, molti non sanno distinguere la Sua voce da quella dei mercenari, dei ciarlatani. Se è così importante essere guidati da lui perché è l’unico Salvatore, e quindi è essenziale conoscere e riconoscere la sua voce, perché non si presta la massima attenzione a comprendere da dove viene quel pensiero, quel messaggio, quella proposta, quel commento che trovo su Internet? Era la grande cura, la vera scuola dei primi monaci, dei solitari del Deserto: quando arrivava un pensiero o una mozione al cuore, gli dicevano: “fermati, da dove vieni?” e non lo lasciavano entrare, operare prima di sapere se veniva realmente da Dio. Se non siamo attenti possiamo danneggiare molto noi stessi e anche altri.


Prima Lettura  At 4, 8-12  In nessun altro c’è salvezza.

Dagli Atti degli Apostoli