Per la festa dell’Immacolata, la Chiesa ci fa contemplare l’Annuncio dell’Angelo a Maria e il suo "sì" che ha cambiato la Storia dell’Umanità. Questo sì totale cambia innanzitutto la vita di Maria stessa. Prima, lei aveva un progetto di vita suo, un progetto grande e santo ma incomparabilmente più piccolo, più a misura umana del progetto di Dio.
Come una ragazza di 15-16 anni, come ci riporta la tradizione, ha potuto prendere una decisione così totale da un momento all'altro, che le faceva perdere ogni appoggio e sicurezza umani, poteva significare persino la lapidazione?
Il suo "sì" è un grandissimo atto di fiducia in Dio. Ma non può essere isolato da tanti sì che lo hanno preceduto e preparato. Maria, pur piena di grazia fin dal concepimento, doveva liberamente crescere nella fede. E l'ha fatto, fin da piccolissima. Per spiegare questa crescita e preparazione, la devozione popolare crede in una sua ammissione eccezionale nel Tempio stesso di Gerusalemme, accolta dai Sacerdoti come ospite permanente, dove riceve ogni giorno direttamente dagli angeli un nutrimento celeste - tradizione ripresa tra l’altro dal Corano. Tutto questo non è molto coerente col dialogo tra Maria e l’Angelo riportato da Luca e la logica della incarnazione e della vita nascosta del Verbo di Dio in una famiglia povera di Nazareth. Ma la devozione popolare ha preferito spesso il "meraviglioso" alla meravigliosa dignità di figli di Dio. Quante vite di santi ci raccontano che, ancora lattanti, rifiutavano il seno il mercoledì e il sabato, per digiunare in onore della Vergine Maria…! Ma oggi comprendiamo, anche alla luce di santi di cui si conosce la giovinezza, che la pedagogia di Dio è diversa.
Da giovani, i santi che hanno risposto subito all'appello della grazia, si caratterizzano piuttosto per una vita di normalità anche se avvolta da una armonia, da una trasparenza di carità, umiltà, purezza e obbedienza eccezionali, notate solo dalle persone più sensibili spiritualmente e occulte agli altri.
Così credo che Maria, trasparenza totale di Dio, aurora di colui che disse: "imparate da me che sono mite e umile di cuore” abbia detto tanti "sì", sperimentato tante rinunce a sé stessa, affrontato tante tentazioni, nel modo semplice che conviene a una bambina, ma profondi. Questi "sì" l’hanno portato ad una crescita spirituale che era anche maturità umana straordinaria per la sua età. Così i nostri "no" al peccato e i nostri "sì" alla volontà di Dio, nella loro oscurità, portano frutto, ci conducono ad una guarigione meravigliosa, ad una crescita spirituale e umana solida e duratura.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 1,26-38
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei. Parola del Signore.
Nessun commento:
Posta un commento