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Campagna infuocata nelle piazze: aborto legale contro difesa della vita nascente. |
L’Argentina non autorizzava le madri a uccidere il loro figlio innocente nel proprio grembo, cioè non
autorizzava l’aborto, non lo considerava un “diritto umano fondamentale”, una “vittoria di
civiltà” come si predica un po’ in tutto il mondo occidentale.
Nella sua campagna
elettorale il candidato Mauro Macrì aveva promesso di mantenere questa legge.
Diventato presidente della Repubblica ha rapidamente messo in agenda del suo governo
un progetto di legge che permetta l’aborto! Probabilmente l’ha fatto per le
pressioni, forse per poter ottenere un prestito del Fondo Monetario Internazionale
che è un grande propagatore della “Salute riproduttiva”, concetto che si cerca
di imporre ovunque nel mondo e che include contraccezione, aborto, insegnamento
a ragazzi e ragazze della masturbazione, ecc., in cambio di aiuti vari, spesso soltanto
alimentari di base. Papa Francesco racconta che già in Argentina un governo
aveva dovuto firmare simili accordi. La ministra dell’Istruzione aveva quindi
stampato libri scolastici come voleva l’F.M.I., poi li aveva lasciati nei
depositi e aveva fatto stampare altri libri di testo più sani per gli alunni …
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Manifestazione pro vida. Foto sito evangelico. |
La Chiesa gerarchica è
entrata adagio nel dibattito circa questo nuovo progetto di legge, sapendo che un’azione
più incisiva sarebbe stata sicuramente controproducente per il forte pregiudizio
contro “la Chiesa che vuole comandare”, vuole andare “contro le libertà e il
progresso” ecc.. Ma la società civile si è ribellata, con raccolte di firme, con
grandi marce che includevano milioni di persone, con gli slogan: “salvar las dos
vidas” “salvare le due vite”, “toda vida vale” “ogni vita ha valore” … Si sono
mobilizzati cattolici, evangelici e tante altre persone di buona volontà con o
senza religione. Il Papa ha scritto una lettera al popolo argentino in difesa
della vita. Ma allora il Presidente Macrì ha dato "libertà di coscienza" ai
deputati del suo partito e il progetto di legge è stato approvato dalla camera
dei deputati. Grande esultanza dei favorevoli all’aborto e dei movimenti pro
aborto. Tra loro anche Amnesty International impegnato fino alla fine con
grandi pagine di pubblicità per l’aborto su quotidiani nazionali … Segnalo per
chi non lo sa che Amnesty International è nata un giorno della festa della
Santissima Trinità per salvare i prigionieri politici e di opinione in tutto il
mondo (a suo tempo ha fatto liberare Esquivel, ritenuto prigioniero, nudo in
una fossa, sotto la dittatura militare argentina, e diventato poi Premio Nobel
per la pace). Oggi Amnesty International investe milioni di dollari per
favorire l’aborto tradendo totalmente la sua ispirazione originaria!
Dopo il voto dei deputati
ha cominciato allora una campagna più forte in vista del voto del Senato, con
iniziative a 360 gradi di tutti, vescovi in testa che hanno convocato Messe pro
vita, ecc. e in particolare un approccio personale di ogni senatore parlandogli
del valore della vita. La conclusione è che l'8 agosto questo progetto di legge è stato
respinto dal Senato argentino con 38 voti contrari contro 31 a
favore e 2 astensioni (notiamo che un paese di 43 milioni di abitanti – e due
milioni e mezzo di kmq – ha un senato di soli 72 senatori! Questo è riforma dei
costi della politica… ). Un segnale in controtendenza dopo l'Uruguay.
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"Se l'aborto no è un male, allora nulla è male." Madre Teresa di Calcutta. |
Benediciamo il Signore e
la Madonna.
Evidentemente in questa
campagna così radicale per il valore fondamentale della vita, la Chiesa si
rallegra per l’esito del voto, ma comprende che chi voleva l’aborto tra i
cittadini argentini non sarà contento della propria sconfitta e nemmeno sarà convinto
delle ragioni di chi ha vinto. E quindi chiama se stessa e la Società tutta a
maggiore impegno verso le donne e le coppie che si trovano in situazioni
difficili per una gravidanza (un vescovo ha scritto che sono molto più le donne
che muoiono di parto in Argentina perché denutrite o ammalate che donne che vogliono
abortire!... ). La Chiesa chiama alla testimonianza umile del Vangelo verso tutti, in
particolare chi vede la Chiesa come un ente di potere o la
ricorda – almeno in alcune sue parti – come collusa nel passato con la dittatura
militare, ecc., e a un deciso e mite impegno a favore della riconciliazione
di tutti (non si possono ignorare i cittadini contrari alle tue idee,
continuano a far parte dello stesso popolo). Anche perché nessuna donna
abortisce per piacere. Lo fa perché non è stata evangelizzata, non sa appoggiarsi nel Signore, perché non ha
trovato il sostegno che le avrebbe permesso di evitare l’aborto, perché non ha
ricevuto l’educazione e i valori che le permettevano di costruire la propria vita,
come per esempio le ragazze minorenni che si ritrovano incinte, ecc…
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Che il tuo ventre sia sempre culla e non cimitero. |
Il messaggio che i
vescovi argentini hanno dato dopo il voto del Senato mi sembra molto
interessante per noi cristiani italiani come proposta di uno stile di
testimonianza e di servizio aperto a tutti e non chiuso, fondato sulla proposta
del Vangelo e l’annuncio della speranza che è in Cristo risorto. Questo stile è tanto più necessario da noi che la maggioranza degli italiani oggi appare già molto contraria al Vangelo se consideriamo
le leggi in vigore, i sondaggi, i colloqui sui social e la cultura comune presenti
nel nostro paese, anche tra chi frequenta la chiesa. Non si
tratta di costruire dei recinti, o di cercare di imporre la morale del Vangelo ma
di credere nella bontà e forza della Buona Notizia e di proporla a noi stessi e
agli altri. Sale e lievito.
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