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martedì 11 marzo 2025

UN'AUTENTICA CONVERSIONE RICHIEDE TEMPO E ACCOMPAGNAMENTO, CAMBIAMENTO DI VITA 02 / "El Contraste Paciente"



I vescovi del Paese Basco e di Navarra mettono in evidenza che i cristiani sono chiamati ad essere sale e luce e, convinti che Dio è il Signore assoluto, lasciarsi guidare da lui per essere suoi strumenti con la parola umile e soprattutto per la qualità della loro testimonianza, non solo individuale ma anche comunitaria. Dal modo come escono dalle loro Assemblee e dall‘importanza che ci danno, i pagani comprendono che i cristiani dicono il vero quando affermano che Gesù risorto è presente in mezzo a loro radunati nel suo nome. 

Ma tutto questo si ottiene attraverso l’incontro con Gesù risorto, con la purificazione dello spirito e dei costumi, con una solida formazione prima di arrivare ad essere accolto nella comunità attraverso il Battesimo. Quante volte nelle nostre Assemblee invece si sente il vuoto di fede, e in alcuni gruppi, solo una forte emotività che non corrisponde alla presenza reale dello Spirito Santo, oppure una spettacolarizzazione illudendo i fedeli che sia questo il segno di una comunità viva. 

Eppure la Chiesa fa l’Eucaristia e l’Eucaristia fa la Chiesa secondo la bella formula di Giovanni Paolo II, essendo la presenza reale di Cristo in mezzo alle membra del suo corpo che edifica la Chiesa. Scrivono i vescovi spagnoli in “El Contraste paciente”:

“71. In breve, il culto paleocristiano funse da crogiuolo dove si forgiava un modo di essere peculiare. Questi incontri fraterni con Dio e tra credenti hanno plasmato vite trasformate che brillavano come una luce di speranza in un mondo affamato di autenticità.”

Per arrivare alla maturità di Cristo la Chiesa però discerne la chiamata divina di chi chiede il battesimo e lo forma attraverso il catecumenato: 

“Il catecumenato, porta stretta verso il discepolato

72. Nella Chiesa primitiva il catecumenato non era semplicemente un periodo di istruzione, ma un cammino esigente, la «porta stretta» (Mt 7,13), attraverso la quale si forgiava l'identità cristiana. Questo processo, che poteva durare anni, rendeva concreta una “teologia della pazienza” che gradualmente trasformava il modo di pensare e di vivere dei futuri cristiani.

73. La formazione catecumenale riflette la convinzione che un'autentica conversione richiede tempo e accompagnamento. I catecumeni non ricevevano solo un'istruzione dottrinale: dovevano mostrare una vita progressivamente trasformata, riflessa in azioni concrete come la cura dei poveri e dei malati. La Tradizione Apostolica descrive il rigoroso discernimento di questo processo, in cui i padrini diventavano garanti che sia le credenze che il comportamento del candidato erano stati trasformati.

74. Il processo comportava una rottura radicale con il passato e la costruzione paziente di una nuova identità. I catecumeni non solo abbandonavano pratiche incompatibili con la fede, come l'idolatria o le professioni violente, ma adottavano progressivamente l'habitus cristiano: dai gesti esterni, come il segno della croce, agli impegni profondi, come la preghiera abituale e la generosità verso i deboli. Questa lenta interiorizzazione dei valori ha reso il discepolato non una semplice adesione intellettuale, ma una forza vitale che ha plasmato il pensiero,

i sentimenti e le azioni quotidiane.

75. La progressione del processo è stata paradossalmente attraente: l'esigenza di un verificabile cambiamento di vita, al di là della semplice professione di fede, ha mostrato la serietà dell'impegno cristiano. Il catecumenato divenne così lo strumento vivo che rese possibile questa trasformazione, attirando nuovi cercatori che aspiravano ad una vita più piena.”

Se la Chiesa non vuole diventare il sale che perde il sapore, deve - come indicano i riti stessi per il battesimo dei bambini, il battesimo dei fanciulli e soprattutto per gli adulti (RICA = Rito di Iniziazione Cristiana degli Adulti) - formare i cristiani attraverso un catecumenato, post battesimale per i bambini, pre battesimale nel caso dei fanciulli e soprattutto degli adulti. Nel 2024, nella notte di Pasqua a Parigi, 1000 adulti hanno ricevuto il battesimo. Nel 2025 saranno circa 800. È molto poco ma è senz’altro un solido segno di speranza. C'è però il rischio che un neobattezzato riassumeva così: “mi hanno insegnato a nuotare in piscina con tanto amore e dedizione, ma una volta ottenuto il diploma di 50 metri (il battesimo), mi hanno messo sulla spiaggia e mi hanno detto: adesso attraversa l’Atlantico da solo!”. 


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