I vescovi del Paese Basco e della Navarra spagnoli hanno scritto una corposa lettera per la Quaresima che analizza il tramonto ormai compiuto della cristianità in tutte le società europee e le conseguenze che deve trarne la Chiesa per la sua struttura generale e ogni sua comunità locale: non cercare più di plasmare la società dall'alto, magari con grandi piani pastorali e organizzazioni, ma dal basso con la semplice fede in Dio secondo la Via aperta da Gesù di Nazareth, ripartendo dal kerigma e dall'autenticità di una profonda conversione alla vita cristiana individuale e comunitaria. (2025_carta_pastoral_conjunta_el_contraste_paciente.pdf). Vedono nel catecumenato per adulti la chiave per incarnare queste esigenze.
Do una mia traduzione in italiano di alcuni paragrafi significativi:
... chiavi preziose per ripensare la nostra presenza cristiana nel mondo di oggi.
La rapida crescita del cristianesimo
55. Uno dei fenomeni più sorprendenti nella storia del cristianesimo è la sua rapida espansione nell'impero romano, prima ancora di divenire religione ufficiale con Costantino e Teodosio. Il periodo più significativo di questa crescita va dall'inizio del mandato di Marco Aurelio (161 d.C.), fino all'avvento al potere di Costantino (306 d.C.).
56. Questo straordinario sviluppo ha generato numerosi studi che offrono interpretazioni diverse, anche se c'è consenso su due aspetti: la sua unicità storica e la necessità di considerare l'interazione di molteplici fattori sociali, culturali e religiosi per capirlo. I ricercatori indicano principalmente tre ragioni che spiegano questa crescita:
1. La forza della comunità. In un impero romano segnato dal declino economico, dall’instabilità politica e dall’insicurezza, le comunità cristiane offrivano un forte senso di appartenenza e un messaggio di speranza. Questa proposta attirò soprattutto coloro che si sentivano emarginati o disillusi dalla società romana.
2. La testimonianza della carità. La pratica organizzata della carità fu un fattore decisivo. L'attenzione alle vedove, agli orfani, ai poveri e agli ammalati contrastava radicalmente con l'individualismo dominante. Benedetto XVI raccoglie nella “Deus caritas est” la testimonianza rivelatrice dell'imperatore Giuliano l'Apostata († 363): «L'unico aspetto che lo colpì del cristianesimo fu l'attività caritativa della Chiesa... I 'Galilei' avevano raggiunto così la loro popolarità. Bisognava emularli e superarli» (Deus caritas est (25 dicembre 2005), 24). Questo riconoscimento dell'avversario conferma la forza testimoniale della carità cristiana.
3. Un percorso chiaro verso la salvezza. In un mondo saturo di culti e di scuole filosofiche, il cristianesimo propone una via di salvezza semplice e coerente. Ciò che i suoi critici consideravano rigidità forniva certezza e direzione in tempi di incertezza. La testimonianza dei martiri accresceva questa attrazione: il loro coraggio di fronte alla persecuzione e alla morte impressionò anche i detrattori, evidenziando la forza di una fede dalla forza straordinaria.
57. La confluenza di questi elementi spiega gran parte del successo del cristianesimo primitivo. La loro vitalità comunitaria, la loro pratica caritativa e il loro coraggio nel testimoniare un nuovo messaggio di salvezza offrirono un'alternativa convincente alla decadenza morale e alla frammentazione sociale del mondo pagano. La fede incrollabile dei suoi seguaci, sebbene criticata da alcuni come settaria, era profondamente attraente per molti. Il cristianesimo era allora una dottrina e una pratica emergente che offriva risposte nuove e significative.
L'habitus dei cristiani
58. Lo storico mennonita Alan F. Kreider (1947-2017), nella sua opera Patience, offre una nuova prospettiva sull’impatto delle comunità cristiane sulla società romana.
Secondo la sua analisi, l'appartenenza alla comunità cristiana ha generato una disposizione distintiva che egli chiama habitus, un insieme di abitudini, disposizioni e pratiche individuali e comunitarie profondamente radicate che hanno plasmato sia la visione del mondo come il comportamento dei credenti, che segna un netto contrasto con il loro ambiente.
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