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venerdì 14 marzo 2025

SFORZARCI DI FARE O ABBANDONARCI A DIO ? / Venerdì I sett. di Quaresima, 2025.



«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.»

Siamo abituati a ragionare in termini di quantità: fare di più. E inevitabilmente l’ammonizione di Gesù ci arriva come una minaccia. Già faccio fatica, come potrò fare di più?

Ma Gesù vuole solo farci uscire dalla logica quantitativa che dice: non fai abbastanza, devi fare di più! Ma fin dove devo arrivare?, già ho fatto troppo, dove mi posso fermare? …. La logica quantitativa ci lascia impotenti e comunque insoddisfatti perché con tutto lo sforzo non ci riempie il cuore. Gesù vuole farci rinascere dallo Spirito. Allora quello che è impossibile con lo sforzo diventa abbandono e rinascita, opera di Dio. È la differenza tra il compromesso nei conflitti, il cessate il fuoco, e la riconciliazione. Il compromesso con l'avversario non ci risana la ferita del cuore, la riconciliazione sì. La riconciliazione profonda è impossibile all’uomo ma non a Dio perché tutto è possibile a Dio, persino far risorgere i morti, dare vita alle “ossa inaridite”: "Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell`uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano". (Ezechiele 37,9; vedi da 1 a 14).

Dopo tanti anni com'è il tuo abbandono allo Spirito Santo? Quante persone hai conosciute veramente guidate interiormente dallo Spirito Santo? “Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui”. Mentre camminate e cercate di mettervi d’accordo, Gesù cammina con voi e aggiunge la sua grazia al vostro sforzo umano. 


Dal libro del profeta Ezechièle  Ez 18,21-28 

Così dice il Signore Dio:

«Se il malvagio si allontana da tutti i peccati che ha commesso e osserva tutte le mie leggi e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà. Nessuna delle colpe commesse sarà più ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticato. Forse che io ho piacere della morte del malvagio - oracolo del Signore - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?

Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male, imitando tutte le azioni abominevoli che l'empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.

Voi dite: "Non è retto il modo di agire del Signore". Ascolta dunque, casa d'Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso. E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».


Salmo  129 (130)  R. Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere?

Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica. R.

Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere? Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore. R.

Io spero, Signore. Spera l'anima mia, attendo la sua parola. L'anima mia è rivolta al Signore più che le sentinelle all'aurora. R.

Più che le sentinelle all'aurora, Israele attenda il Signore, perché con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione. Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. R.


Acclamazione al Vangelo  Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. (Cf. Ez 18,31a) Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Dal Vangelo secondo Matteo  Mt 5,20-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai"; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna.

Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!».


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