Visualizzazioni totali

770,072

mercoledì 19 marzo 2025

IL COSTO DELLA PACE / 18 marzo, novantesimo della nascita di don Tonino Bello.



"La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio.

Rifiuta la tentazione del godimento. Non tollera atteggiamenti sedentari. Non annulla la conflittualità. Non ha molto da spartire con la banale “vita pacifica”.

Sì, la pace, prima che traguardo, è cammino. E, per giunta, cammino in salita. Vuol dire allora che ha le sue tabelle di marcia, i suoi ritmi, i suoi percorsi preferenziali e i suoi tempi tecnici, i suoi rallentamenti e le sue accelerazioni. Forse anche le sue soste. 

Se è così, occorrono attese pazienti. E sarà beato, perché operatore di pace, non chi pretende di trovarsi all’arrivo senza essere mai partito, ma chi parte”. (Don Tonino Bello).

Rubo da Facebook questa citazione di don Tonino Bello che ritengo autentica e comunque condivido, e aggiungo una frase che all'epoca mi colpì molto:

 "Ho deciso di non guardare più la televisione con le immagini dell'attentato alle torri gemelle, ma di pregare, di meditare, cercando di comprendere cosa posso fare per la pace. Molti desiderano di cuore, sinceramente, la pace, ma pochi sono disposti ad impegnarsi realmente per costruirla". (Jean Vanier dopo l’11-09-2001).

Dopo il successo di una piccola carovana guidata da don Tonino Bello e Mons. Luigi Bettazzi che raggiunse Sarajevo nel periodo di Natale, e che la stampa chiamò “l’ONU dei popoli”, alcuni, tra cui “Beati i costruttori di Pace”,  pensarono di organizzare una marcia della pace durante l’estate: "Saremo 100.000, 500.000, dovranno ascoltarci!"  Al campo base in Croazia eravamo solo 1000! Quando la NATO ci fece sapere che non intendeva dare protezione aerea per una colonna così piccola, il campo si spaccò in due: 500 rimasero a Spalato a fare qualche incontro di preghiera e solo in 500 partimmo verso altre mete meno pericolose. Una colonna andò a Medjugorje. L'altra colonna, in 250!, andammo a Mostar per un incontro di preghiera fuori dalla città che vedemmo solo da lontano, durante una tregua di due ore concordata tra le parti. La preghiera non era ancora finita che sentimmo il mortaio tuonare di nuovo e qualche pallottola fischiare sopra le nostre teste. E ci ripiegammo in buon ordine. Questo è la forza travolgente dell’"ONU dei popoli". Figuriamoci a cosa serve chi pretende pace e spesso insulta chi combatte in prima linea!  

Gesù ha detto "Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio". (Matteo 5,9). Operatore di pace  non è chi pretende avere pace e tranquillità come un diritto garantito. Le Beatitudini di Matteo (Matteo 5,1-16) sono una sola virtù, sono il frutto dello Spirito Santo in chi non ha più il suo ego al centro di sé ma Cristo che vive in lui. Per cui gli operatori di pace sono anche poveri in spirito, afflitti che si affidano al Signore, miti, affamati e assetati di giustizia, misericordiosi, puri di cuore, perseguitati per causa della giustizia, e si ritengono beati quando sono insultati con menzogne e calunnie per questa loro lotta. 

Dove stanno gli operatori di pace?

Non certo in piazza.

Avrei più stima di chi dice no alle armi se proponesse di privarsi del 3% del suo reddito e dei servizi che riceve gratuitamente per indirizzare queste risorse a progetti di aiuto umanitario e di sviluppo nel mondo, lì dove c'è veramente povertà e necessità. Ma no, tutto deve rimanere in Italia. Italia first, gli altri si arrangino. Non è così che si costruisce la pace. 

Troppi illusi o manipolatori in giro.

Gesù vede le folle e vuole parlare a tutti, tutti sono immagine di Dio, fatti da Lui e per lui, ma si avvicinano a Gesù solo i suoi discepoli, quelli che ascoltano, non gli altri. E Gesù dice: 

"Beati i , i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli.

4 Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

5 Beati i miti, perché erediteranno la terra.

6 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

7 Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

8 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

9 Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

10 Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

11 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. 13 Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. 14 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 15 né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.



Nessun commento:

Posta un commento