Visualizzazioni totali

769,799

lunedì 17 marzo 2025

COME RAGGIUNGERE LA PIENEZZA: BUDDISMO O CRISTIANESIMO?


 “L’ultima tentazione del Cristianesimo sarà il Buddismo” (Padre Henri De Lubac, 1896-1991). “Devo dire ai miei amici buddisti che le vie di salvezza che propongono Buddismo e Cristianesimo sono opposte” (Giovanni Paolo II). Appoggiandomi a questi due autori, citati a memoria, ecco qualche riflessione su un argomento d’attualità per il bisogno di autenticità che sentono alcuni e che porta alcuni a vedere nel Buddismo la religione più vera e per un problema comune nelle nostre parrocchie: la mancanza di interiorità nelle persone ma anche nelle proposte pastorali. 

È vero che la società attuale non facilita il conoscere e sviluppare la propria interiorità. L’intervista del vescovo Cesar Franco (La Gioia del Vangelo: DOLORE, POESIA, VUOTO INTERIORE DEI GIOVANI, MISSIONE DEI CRISTIANI / Un'intervista al vescovo Cesar Franco su Religiòn en Libertad.) mette in evidenza con alcuni esempi tragici di suicidi di giovani “normalissimi”, questo problema generale di oggi. Ma anche nelle parrocchie dove si prega, siamo sicuri che si insegna la preghiera fondata sulla fede autentica e cosa è veramente la preghiera cristiana oppure si moltiplicano le preghiere e le celebrazioni senza verificare le motivazioni di chi prega, la disponibilità o meno ad essere messo in discussione dall'incontro con Dio, il desiderio stesso di incontrare Dio? 

Perché tante persone relativamente normali vanno dallo psicologo, da gruppi di auto-sostegno psicologico? Non troverebbero già nell’ascolto della Parola di Dio e in una autentica comunità cristiana tutto ciò che serve alla loro vita? Perché tante coppie che hanno celebrato il mistero delle nozze cristiane, nei momenti di crisi non si rivolgono alla Chiesa o non trovano nella loro comunità cristiana il sostegno necessario che possa raggiungerle nella radice della loro sofferenza e aiutarle a risanarla?

Qualche giorno fa qualcuno che frequenta la parrocchia ha parlato del percorso Mindfulness, dicendo che ne sentiva il bisogno. Eppure è un percorso fondato sulla visione buddista. Se il buddismo per la sua esigenza di autenticità attira e presenta dei valori veri, perché contraddice il cammino cristiano?

Il Buddismo non crede nell’esistenza di un Dio personale al contrario del Cristianesimo. Il cristiano scopre di essere amato da Dio, salvato da Lui, assicurato di un’esistenza personale e piena nel cammino terreno, una vita che ha senso, che è una vocazione, e che fiorirà nell’aldilà. Il buddista deve perfezionarsi da solo essendo lui stesso il centro di tutto e raggiunge la pace prendendo coscienza delle illusioni create dalle apparenze e dalle passioni, e abbandonandole, spegnendo il desiderio. Questo percorso fondato solo sull’auto perfezionamento e non sulla grazia può esigere molte reincarnazioni in cui ogni “peccato” precedente va espiato fino in fondo. Il Cristianesimo è fondato sull’amore gratuito di Dio e sulla Via aperta da Cristo che può promettere subito il paradiso all’uomo crocifisso accanto a lui che gli chiede aiuto all’ultimo momento. Il cristiano scopre gli idoli che danno morte e li rigetta, ma invece di spegnere il desiderio è invitato a desiderare molto! “Così parla l`Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca”. (Apocalisse 3,14-16).

Purtroppo la difficoltà ad entrare in sé stessi fa che molti cristiani vivono una fede superficiale, una preghiera “commerciale” con Dio o nevrotica, e quando capita qualche evento veramente serio, “perdono la fede”. Si disperano oppure cercano allora  “proposte più solide” altrove. 

La preghiera non fondata sulla fede autentica non può portare frutto. Per fede autentica non parlo di concetti teologici elevati ma di atteggiamenti profondi del cuore nei confronti della salvezza portata da Gesù Cristo. La fede senza preghiera muore come una pianta senza acqua, la preghiera senza fede è come innaffiare una pianta inesistente.


Nessun commento:

Posta un commento