Uno degli ostacoli alla fede per molti è non comprendere il rapporto che ha (deve avere) la ragione umana con il Mistero di Dio.
L’uomo vuole comprendere la fede, vuole comprendere Dio e i perché della propria storia. Nel senso che vuole mettere tutto Dio e il mistero della propria vita nella sua ragione. Ma questo non è possibile. Sant’Agostino racconta del bambino che voleva mettere il mare nel buco che ha scavato nella spiaggia. Impossibile, il mare è troppo grande e il buco fatto nella sabbia con la palettina troppo piccolo! Ma questo non significa che non c'è rapporto tra la mia intelligenza e il mistero di Dio. Camminando sulla spiaggia, so dove inizia il mare e finisce la terra ferma. Alcuni si fidano solo di emozioni sentite o meno nella preghiera. È insufficiente. Altri, per paura di ritrovarsi nel vuoto si aggrappano in modo irrazionale: “bisogna credere in qualcosa!”. Questo si chiama “fideismo” e non è fede. Invece la fede è compatibile con la ragione, accoglie con rispetto prudente le emozioni provate in esperienze religiose, scruta con attenzione l’azione di Dio nella Storia, anche quella particolare di ognuno. Ragione, emozioni, sentimenti, eventi concreti si uniscono nella ricerca del credente per aiutarlo ad accogliere il Mistero di Dio. La mia ragione mi porta al Mistero di Dio. Anzi, gli sviluppi della scienza rafforzano sempre di più la conclusione che l’esistenza di una intelligenza straordinaria e creatrice - cioè Dio - è la più sensata per rispondere alle scoperte che facciamo (“Dio, la Scienza, le Prove”, Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonassies, ed Sonda 2024). Non solo la scienza astrofisica e biologica, ma anche la Storia… Ma ecco che per conoscere Dio come si conosce una persona devo entrare in relazione con lui e accettare che egli si riveli. Solo lui mi potrà dire chi Egli è. L’errore di molti scienziati o storici atei è spesso doppio: ridurre tutto alla loro unica scienza. Come se tutto fosse biologia per esempio. Ma soprattutto commettono l’errore imperdonabile di non pregare, come se Dio fosse un oggetto. È una contraddizione in sé. Chi ti ha creato è un soggetto e ti trascende, cioè è di un altro livello.
Ma ecco che il Vangelo di oggi ci viene in aiuto: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.»
C'è bisogno però di una ultima precisazione. Se Dio come Padre buono non può dare cose cattive ai suoi figli che lo pregano, non significa che egli darà esattamente ciò che gli sto chiedendo. Per questo motivo il passo parallelo di Luca precisa: "Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!". (Luca 11,13). Dobbiamo lasciarci guidare. Questa logica è quella costante della fede: “Il Signore disse ad Abram: "Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò”. (Genesi 12, 1). Molti rimangono prigionieri dei perché della loro esistenza, rimangono fermi invece di camminare come Abramo che “partì senza sapere dove andava” (Ebrei 11,8). Se non posso capire Dio, come una pentola può capire una certa quantità di acqua, perché Dio è infinito, posso averne una "intelligenza" sempre più profonda nel senso di “leggere in” man mano che cammino con Dio nella mia vita.
Prima Lettura Non ho altro soccorso fuori di te, o Signore.
Dal libro di Ester Est 4,17n.p-r.aa-bb.gg-hh (NV) [gr. 4,17ka.ke.l.s]
In quei giorni, la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un'angoscia mortale. Si prostrò a terra con le sue ancelle da mattina a sera e disse: «Tu sei benedetto, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all'infuori di te, o Signore, perché un grande pericolo mi sovrasta.
Io ho sentito dai libri dei miei antenati, Signore, che tu liberi fino all'ultimo tutti coloro che compiono la tua volontà. Ora, Signore, mio Dio, aiuta me che sono sola e non ho nessuno all'infuori di te.
Vieni in soccorso a me, che sono orfana, e poni sulle mie labbra una parola opportuna davanti al leone, e rendimi gradita a lui. Volgi il suo cuore all'odio contro chi ci combatte, a rovina sua e di quanti sono d'accordo con lui. Quanto a noi, liberaci dalla mano dei nostri nemici, volgi il nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in salvezza».
Salmo Responsoriale Dal Sal 137 (138) R. Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. Non agli dèi, ma a te voglio cantare, mi prostro verso il tuo tempio santo. R.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà: hai reso la tua promessa più grande del tuo nome. Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. R.
La tua destra mi salva. Il Signore farà tutto per me. Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani. R.
Acclamazione al Vangelo Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Crea in me, o Dio un cuore puro; rendimi la gioia della tua salvezza. (Sal 50 (51), 12a.14a) Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Vangelo Chiunque chiede, riceve.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 7,7-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».
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