Visualizzazioni totali

769,423

giovedì 20 marzo 2025

QUESTA FIAMMA MI TORTURA / Giovedì II sett. di Quaresima, 2025.



Chi legge con attenzione la Scrittura ma soprattutto il Vangelo si rende conto che la fede viene dall’ascolto in un cuore aperto, disposto a fare spazio alla verità. Ma Gesù con la parabola del ricco e del povero Lazzaro lo mette in scena in modo drammatico: il ricco sta all’inferno, nei tormenti senza fine (“gettato nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue”. Marco 9, 47-48), e supplica per la conversione dei suoi fratelli - anche se sappiamo che questi sentimenti di pietà non esistono nell’inferno - chiedendo per loro un segno affinché possano ravvedersi e cambiare vita. “Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"».

Quanti vorrebbero un segno nel cielo, una luce, un’apparizione. Anch’io quando cercavo la fede andavo nelle chiese e pregavo perché una luce, un angelo mi apparisse, per rendermi tangibile la realtà dell’ “altro mondo”. Dio si è manifestato a me - davvero si è manifestato - ma in modo diverso. Non ho ancora visto angeli, né luci speciali in cielo, né nubi che sembrano la statua della Madonna o di Gesù… Si è manifestato nell’ascolto della Parola e specialmente nell’ascolto fatto in due o più radunati nel Nome del Signore, direttamente e anche negli avvenimenti della mia vita di cui potevo comprendere il senso grazie all’ascolto della Parola. Ultimamente mi ha colpito la testimonianza di un domenicano che, ragazzo, ragionava su questo Dio buono che non si vedeva da nessuna parte mentre nel mondo c'era la morte e tanto male. Poi pensò che invece di dubitare a vuoto doveva “riprendere la mia Bibbia e confrontarmi” (sicuramente aveva ricevuto una educazione in una famiglia cristiana). Aprì “a caso” e trovò il centurione che chiedendo la guarigione del suo servo a Gesù gli dice che gli basta la sua parola, non si deve disturbare, perché: “io non son degno che tu entri sotto il mio tetto” . “Gesù restò ammirato” di quell’uomo! (Luca 7,1-10). Vide quel Dio così grande e ammirevole capace di ammirare una sua creatura. Nella luce dello Spirito Santo credete in quel Dio. Mi ricordo anche la conversione durevole di un ragazzo in carcere. Il cappellano gli porta la Bibbia che non conosceva, apre e trova la storia del re Davide. Si chiamava anche lui Davide ed esclamò: “Ma in questo libro si parla di me!” Le conversioni non sono sempre così istantanee e devono consolidarsi con l’assiduità e una solida formazione catechetica e pratica. La parabola di Lazzaro fa appello alla coscienza che ha ognuno e ricorda ciò che è giusto contro la trappola del proprio egoismo. Se preghi la tua coscienza viene illuminata dallo Spirito Santo mentre la Parola di Mosè e dei Profeti è viva e frutto dello Spirito di verità. 

È l’unica via per non andare all’inferno. 

Forse può interessare il commento del 2023 La Gioia del Vangelo: MA DIO AIUTA DAVVERO I POVERI, I SOFFERENTI, GLI ESCLUSI ? / giovedì II sett. Quaresima, 2023.


Prima Lettura Maledetto chi confida nell'uomo; benedetto chi confida nel Signore.

Dal libro del profeta Geremìa Ger 17,5-10

Così dice il Signore:

«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. Sarà come un tamarisco nella steppa; non vedrà venire il bene,  dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia.

È come un albero piantato lungo un corso d'acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell'anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti. Niente è più infido del cuore e difficilmente guarisce! Chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per dare a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni».


 Dal Salmo 1 R. Beato l'uomo che confida nel Signore.

Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte. R.

È come albero piantato lungo corsi d'acqua, che dà frutto a suo tempo:   le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene. R.

 Non così, non così i malvagi, ma come pula che il vento disperde; poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via dei malvagi va in rovina. R.


Acclamazione al Vangelo  Lode e onore a te, Signore Gesù. Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza. (Cf. Lc 8,15) Lode e onore a te, Signore Gesù.

Vangelo  Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 16,19-31

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:

«C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.

Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma".

Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi".

E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"».


Nessun commento:

Posta un commento