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lunedì 24 giugno 2019

UN DIO BIODEGRADABILE? / Santissimo Corpo e Sangue di Cristo



L’Eucaristia è così grande che anche per le sole Specie Eucaristiche si può solo balbettare.
C'è un paradosso che vorrei sottolineare: per dare la sua massima presenza sacramentale, l’Eterno, Colui che non ha ombra di cambiamento, ha scelto non solo elementi umili e semplici, ma fragili e degradabili. Se non si conserva nel tabernacolo il Sangue di Cristo è anche perché il vino consacrato può rapidamente diventare aceto. Finché è vino è Dio, quando inacidisce non è più Dio. Che fine poco gloriosa! Anche il pane eucaristico, finché è pane è Corpo di Cristo, è Dio, se ammuffisce non è più Dio. Per questo motivo la Chiesa raccomanda che le ostie usate nella Messa siano “di recente confezione” (a quando sulle buste di ostie una data di scadenza?).
Se Dio avesse scelto una pietra anche comune e umile per la sua presenza, non ci sarebbero questi problemi. Per i musulmani, alla Mecca, la Pietra Nera – probabilmente un meteorite – è la mano di Dio sulla Terra. Sta lì per incastonata in un angolo della Kaaba, immutabile come ogni pietra di questo mondo. Ma Dio ha scelto il pane e il vino perché la principale finalità del corpo e del Sangue di Cristo è che siano mangiati. “Se non mangiate la carne del Figlio dell’Uomo e non bevete il suo sangue non avete in voi la vita (eterna)(Giovanni capitolo 6, in particolare questo versetto 53). Certo finché rimane pane, il Pane Eucaristico è veramente Corpo di Cristo, e conosco iniziative che durano ancora che hanno avuto la loro ispirazione divina davanti a un Tabernacolo, durante un’adorazione. Noi crediamo senza problemi in questa presenza permanente, confortati anche dai vari Miracoli Eucaristici.
Il Corpo di Cristo è innanzitutto fatto per essere mangiato, il Sangue di Cristo è fatto innanzitutto per essere bevuto (bevetene tutti!). E l’Eucaristia è fatta anzitutto per essere celebrata. Ho scoperto un particolare interessante in questi giorni. Quando nel Nuovo Testamento si parla di “Chiesa – Chiese” si usa nel testo greco il termine “Ekklesia”. Fin qua nulla di straordinario. Quando la nostra traduzione italiana parla di “Comunità” il testo greco usa lo stesso termine “Ekklesia” (in alcuni casi usa il termine "I Santi"). Perché Ekklesia significa Comunità. Chiesa significa Comunità. Se i traduttori hanno usato termini diversi per la medesima parola greca "Ekklesia" è perché nel linguaggio comune c'è stato una perdita di senso del termine Chiesa che evoca oggi piuttosto gli aspetti grandi e di autorità della Comunità di Cristo. Ma la Chiesa che non è comunità, che non vive la semplicità e il calore (anche la fatica) umane della comunità è sfigurata. Allo stesso modo la comunità cristiana che non prende coscienza della sua grandezza, con riverenza e timore gioioso, del suo essere continuazione delle prime chiese cristiane degli apostoli che portavano nel mondo l’integralità del messaggio e della missione di Gesù, vive male il suo battesimo. Troviamo nella Chiesa lo stesso paradosso che troviamo nel sacramento eucaristico scelto da Gesù: grandezza e umiltà assolute unite in una sola realtà.
“Non dobbiamo permettere che l’anonimato entri nelle nostre Assemblee eucaristiche” diceva san Giovanni Paolo II ai vescovi nord americani. Le nostre Eucaristie siano celebrazioni comunitarie, con la pienezza dei segni. Il far sedere la gente a gruppi di 50 circa del Vangelo di oggi può ispirarci a fare celebrazioni dove tutti si possono conoscere e sentirsi Corpo. Quando si radunano per l’Eucaristia, le nostre Comunità adorino la presenza reale del Signore onnipotente in mezzo a loro, passando dalla presenza nei fratelli alla presenza nella Parola Creatrice fino alla presenza nella Parola che si fa Pane.

Prima Lettura  Gn 14, 18-20
Offrì pane e vino.
 

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Melchìsedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole:
«Sia benedetto Abram dal Dio altissimo,
creatore del cielo e della terra,
e benedetto sia il Dio altissimo,
che ti ha messo in mano i tuoi nemici».
[Abramo] diede a lui la decima di tutto.  

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 109

Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».

Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!

A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell'aurora,
come rugiada, io ti ho generato.

Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek». 

Seconda Lettura 
 1 Cor 11, 23-26

Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Canto al Vangelo  Gv 6,51
Alleluia, alleluia.

Io sono il pane vivo disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. 
Alleluia.

  
Vangelo  Lc 9, 11b-17
Tutti mangiarono a sazietà.
 

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C'erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste. 

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