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martedì 25 giugno 2019

LE TUE SCELTE DETERMINANO IL TUO DESTINO / martedì XII° sett. T.O.

La separazione di Abramo e Lot.

La pagina di oggi ha un valore universale nelle vie diverse di Abramo e di suo nipote Lot. Abramo dice in sostanza a Lot: “non dobbiamo litigare quindi sono pronto a rimetterci…” Perché? Perché ha ricevuto uno spirito, perché è pieno della promessa di Dio. Il suo atteggiamento non è debolezza e il suo comportamento successivo lo proverà. Abramo è pronto a rimetterci pur di non perdere l’amicizia di Dio, la sua promessa. Io sono pieno della promessa di Dio, del suo Spirito? Quale promessa mi ha fatto Dio, quale Parola mi ha detto personalmente? Se non ho mai incontrato Dio, se non ho coltivato la memoria della sua promessa mi perderò dietro agli idoli, umani o materiali. Lot vede la facilità, la “via larga”, pensa al suo interesse immediato e questo diventerà una trappola mortale per lui e i suoi. La croce è amara ma porta un frutto di dolcezza duraturo, l’egoismo o la via larga appare “buona da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile” (cf. Gen. 3,6) ma porta una schiavitù amara. Abramo attese tanto il realizzarsi della promessa del Signore ma essa già lo sosteneva nel suo cammino.
Gesù da forza missionaria a questo Spirito: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Ma egli stringe questa frase tra l’avvertimento sulla porta stretta che pochi trovano e il riferimento ai porci ai quali non dare le proprie perle.
Se il Signore è fedele, per me la porta stretta è senz’altro il mettere in pratica la sua Parola. Ma questo sarebbe drammaticamente insufficiente senza il fondamento essenziale di una umiltà totale che mi permette di appoggiarmi solo sulla sua misericordia.
Le “perle ai porci” ci dicono che la bontà del cristiano è generosità e compassione senza limiti, ma non buonismo. Anche quando la carità giunge a morire per i nemici. Per conoscere e mettere in pratica il vero bene è necessario acquistare discernimento. Virtù molto rara e sempre perfezionabile.

Prima Lettura  Gn 13, 2. 5-18
Non vi sia discordia tra me e te, perché noi siamo fratelli.
Dal libro della Gènesi
Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro. Ma anche Lot, che accompagnava Abram, aveva greggi e armenti e tende, e il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme. Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot. I Cananei e i Perizziti abitavano allora nella terra. Abram disse a Lot: «Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. Non sta forse davanti a te tutto il territorio? Sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra».
Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte – prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra – come il giardino del Signore, come la terra d’Egitto fino a Soar. Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l’uno dall’altro: Abram si stabilì nella terra di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sòdoma. Ora gli uomini di Sòdoma erano malvagi e peccavano molto contro il Signore.
Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli occhi, e dal luogo dove tu stai, spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l’oriente e l’occidente. Tutta la terra che tu vedi, io la darò a te e alla tua discendenza per sempre. Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti. Àlzati, percorri la terra in lungo e in largo, perché io la darò a te». Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 14
Signore, chi sarà ospite nella tua tenda? 

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

Canto al Vangelo 
 Gv 8,12  
Alleluia, alleluia.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.

Vangelo 
  Mt 7, 6. 12-14
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

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