Visualizzazioni totali

lunedì 10 giugno 2019

TEMPO DELLO SPIRITO, TEMPO DI PRENDERE MARIA CON TE / lunedì dopo Pentecoste



I nostri fratelli del rito ambrosiano (Milano e Regione) iniziano da adesso fino alla festa dell’Assunta il Tempo dello Spirito, mantenendo il colore rosso. Questa organizzazione del Tempo liturgico è molto indicativa e opportuna perché la Pentecoste cristiana non è fine a sé stessa ma è l’inizio dello slancio missionario e di crescita della Chiesa (la Pentecoste ebraica che celebra il Dono della Legge a Mosè sul Sinai apre anch’essa un Tempo che si conclude con la festa della Gioia della Legge (Simhat-Torah) : dopo aver ricevuto la Legge il popolo ne prende conoscenza, la sperimenta e, una volta conosciutala, la celebra con gioia). L’Assunta, termine di questo Tempo liturgico dello Spirito è la Pasqua di Maria, il compimento di Colei che si è lasciata plasmare guidare in tutto dallo Spirito Santo e ci indica il compimento al quale siamo anche noi destinati: la Risurrezione, corpo e anima, il Paradiso.
Per cercare di ricuperare un poco questa dimensione, e non “ricadere” subito nel Tempo Ordinario, papa Francesco ha voluto che il lunedì di Pentecoste sia dedicato a "Maria, Madre della Chiesa", con preghiere (e letture) proprie. Prendiamo sul serio per la nostra vita questa indicazione: ho vissuto la Pentecoste, cosa cambia nella mia vita? Sconsolata una ragazza mi diceva qualche tempo fa: “sono stata cresimata tre giorni fa. È possibile che non sia cambiato nulla nella mia vita?” Questa sua inquietudine era comunque segno che qualcosa era successo nella sua vita e fu l'inizio di un cammino.
Prendiamo Maria con noi, nella nostra vita, “nelle nostre cose”, e camminiamo con Lei, guidati dallo Spirito Santo e collaboratori del desiderio di Gesù di accendere un fuoco sulla Terra.

Prima Lettura  Gen 3,9-15.20
Madre di tutti i viventi.
 

Dal libro della Genesi
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Parola di Dio.

Oppure: At 1, 12-14
Erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme a Maria,
la madre di Gesù.
Dagli Atti degli Apostoli 
[Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli] ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato.
Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo.
Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 86
R. Salvami, Signore, per la tua misericordia.
Sui monti santo egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.   
R.
Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro in essa sono nati
e lui,  l'Altissimo, la mantiene salda ».   
R.
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».   
R.
 
Canto al Vangelo 
Alleluia, alleluia.

Vergine felice,
che hai generato il Signore;
beata Madre della Chiesa
che fai ardere in noi
lo Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo.
Alleluia.

  
Vangelo  Gv 19, 25-34
Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.


Nessun commento:

Posta un commento