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sabato 29 giugno 2019

SE IL CATTOLICO NON STA CON IL PAPA, CON CHI STA? / SS. PIETRO E PAOLO, 29 giugno

Pietro e Paolo sorreggono insieme l'unica Chiesa.
Ieri sul supplemento del Corriere della Sera il Papa emerito Benedetto riaffermava chiaramente: “c'è un solo Papa, Francesco”. Egli ricordava come nella storia della Chiesa sempre ci sono state tensioni, e sempre c'è stata la zizzania. Ma sempre l’unità ha prevalso e sempre prevarrà.
Dopo l’elezione di papa Francesco ci sono stati molti attacchi contro di lui, molte perplessità  anche in buona fede. Certo, ci saranno ancora. Ma vedo che molte agitazioni si sono calmate, molte proteste si sono rivelate senza contenuto o senza appoggi e quindi sfumate. Per dare qualche esempio c'è chi ha preteso che l’elezione di papa Francesco fosse illegittima. Fino a giustificare la pubblicazione di un libro molto chiaro “Sedevacantisti” (Francesco Grana, Ed. Tau) per confutare questa tesi. Da allora, anche Cardinali di sensibilità molto diversa di quella di Francesco hanno dichiarato pubblicamente che la sua elezione è valida. Qualcuno prestava attenzione a don Minutella, prete di Palermo, oggi scomunicato. Egli diceva di rappresentare la vera Chiesa contro Bergoglio l'eretico, e cercò appoggio nel Cardinal Burke e Papa Benedetto che non gli hanno nemmeno risposto. Mons. Viganò che fece grande scalpore non è più credibile per nessuno. Anche se ha fatto ancora qualche dichiarazione, egli si nasconde…
Prevale sempre l’unità. Il primato di Pietro è un dono così grande che, per un cattolico, non aderirvi significa non aderire alla fede. Su questo punto bisogna precisare. Abbiamo detto che nella Chiesa ci sono state e ci saranno sempre tensioni e divisioni, zizzania.  Il rapporto tra san Pietro e san Paolo ci fa capire cosa significano tensioni, magari dolorose ma benefiche nella Chiesa. Tensioni che non sono zizzania.
San Paolo ha ricevuto una chiamata diretta dal Signore Gesù. Egli sarà “il maestro e il dottore che illuminò le profondità del mistero”. San Pietro, che è “il pescatore di Galilea che per primo confessò la fede nel Cristo” (cf. Prefazio proprio della Solennità di oggi), riconoscerà questa sapienza data a Paolo, si appoggia su di lui, ne ha bisogno: come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina”. (2 Pietro 3,15-16). Malgrado la sua “superiorità” carismatica e teologica, di cui è cosciente, Paolo riconosce l’autorità di Pietro (Cefa) e vuole la sua approvazione e il suo discernimento (seconda lettura di oggi). Dopo anni, tornerà di nuovo a Gerusalemme, “per non correre o aver corso invano” (Galati 2,2). La premura di essere in comunione con la Chiesa e chi è la Roccia in essa, è essenziale per “non correre invano”. San Francesco ha sempre avuto intuitivamente il senso della fedeltà a Pietro e a chi lo rappresenta. Quando il Signore lo chiamò e si sviluppò la sua comunità, così rivoluzionaria, egli rimase fedele a questa fedeltà con umiltà anche quando gli costò grande sofferenza. Chi invece si allontana dalla comunione con Pietro è zizzania nella Chiesa.


Ma sono zizzania anche se volto le spalle all'amore fraterno. All'angelus di oggi, Papa Francesco ha detto: "E possiamo ripeterlo anche noi: mia Chiesa. Non lo diciamo con un senso di appartenenza esclusivo, ma con un amore inclusivo. Non per differenziarci dagli altri, ma per imparare la bellezza di stare con gli altri, perché Gesù ci vuole uniti e aperti. La Chiesa, infatti, non è “mia” perché risponde al mio io, alle mie voglie, ma perché io vi riversi il mio affetto. È mia perché me ne prenda cura, perché, come gli Apostoli nell’icona, anch’io la sorregga. Come? Con l’amore fraterno. Con il nostro amore fraterno possiamo dire la mia Chiesa."

La coincidenza con il secondo sabato dopo Pentecoste normalmente dedicato alla memoria del Cuore Immacolato di Maria ci rafforza in questa visione. Maria vuole unità nella Chiesa e non zizzania, umiltà e amore fraterno, comunione con Pietro e chi lo rappresenta.

Prima Lettura   At 3, 1-10
Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!
Dagli Atti degli apostoli.
In quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio.
Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.
Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò.
Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 18
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Seconda Lettura   Gal 1,11-20
Dio mi scelse fin dal seno di mia madre.
Dalla lettera di san Paolo ai Gàlati
Fratelli, vi dichiaro che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non mentisco.

Canto al Vangelo   Gv 21,17d  
Alleluia, alleluia.

Signore, tu conosci tutto;
tu sai che ti voglio bene.
Alleluia. 
Vangelo   Gv 21,15-19
Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle.
Dal vangelo secondo Giovanni.
[ Dopo che si fu manifestato risorto ai suoi discepoli, ] quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio.
E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».


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