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venerdì 14 giugno 2019

CHI SPOSA UNA RIPUDIATA COMMETTE ADULTERIO. E' ANCORA VALIDO? / venerdì X° T.O.

Dipinto di Cranach il Giovane.

“Chi sposa una ripudiata, commette adulterio”. Ma come? Quella povera donna è stata mandata via dal marito, magari perché lui ha instaurato una relazione con un’altra donna, e lei deve rimanere fedele a questo matrimonio? E nel caso in cui invece è la donna che ha lasciato il marito per un altro uomo, anche lui deve rimanere fedele?
Gesù non poteva prendere un esempio più chiaro di quanto egli consideri sacro il matrimonio, il “per sempre”. Questo è il punto fermo. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te (certamente bisogna leggere con attenzione: Gesù dice: “chiunque guarda una donna per desiderarla”. Questo per è fondamentale. Senza un atto volontario non c'è peccato. La gente questo spesso non lo sa o non vuole fare lo sforzo di essere attenta al proprio cuore e quindi va da una religione di scrupoli a una religione di comodo, comunque una religione statica, di casistica).
Ma allora il Papa…. Anzi, questo papa, Francesco, che dice che i divorziati risposati possono tranquillamente fare la comunione? Veramente papa Francesco non ha mai detto questo, ma si sa, si scrive ciò che può attirare il lettore e spesso si sente ciò che farebbe piacere o fa paura. Durante il recente viaggio in Romania, il Papa ha incontrato i gesuiti: Cito dal resoconto di padre Spadaro:

Il pericolo in cui si rischia di cadere è «la casistica. Quando è incominciato il Sinodo sulla famiglia, alcuni hanno detto: ecco, il Papa convoca un Sinodo per dare la comunione ai divorziati. E continuano ancora oggi!». In realtà, il Sinodo «ha fatto un cammino nella morale matrimoniale, passando dalla casistica della Scolastica decadente alla vera morale di san Tommaso. Quel punto in cui nell’Amoris laetitia si parla di integrazione dei divorziati, aprendo eventualmente alla possibilità dei sacramenti (sottolineo io), è stato elaborato secondo la morale più classica di san Tommaso, quella più ortodossa, non secondo la casistica decadente del “si può o non si può”».  Francesco raccomanda: «Noi sul problema matrimoniale dobbiamo uscire dalla casistica che ci inganna. Sarebbe più facile a volte dire “si può o non si può”, o anche “va’ avanti, non c’è problema”. No! - esclama - Si devono accompagnare le coppie. … Ci vogliono i tribunali diocesani …”
Vorrei tanto che qualche prete del “non c'è problema” ma anche quelli del “non si può e basta”, senza accogliere e senza ascoltare, ci pensassero seriamente. Ma anche che tutti noi, preti e laici, ci ricordassimo sempre che l’Unica Roccia è Gesù Cristo e che senza affidarci totalmente a Lui e alla sua guida non c'è cammino e non c'è salvezza. Solo Lui è la Vita. Il giovane ricco era irreprensibile ma sentiva di non avere la Vita perché era chiuso in se stesso, nella sua osservanza e nella sua (quasi) perfezione. Chi segue Gesù Cristo e non si chiude nel sistema del “si può o non si può” e del “fino a che punto?”, certamente ha dei punti fermi ma vive tutto questo nella consapevolezza di essere fragile, fragilissimo, vaso di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi.
La verità però è che preferisco istintivamente le cose sistemate, la casistica, non avere problemi, stare tranquillo con la coscienza senza dover fare riferimento al Signore e alla sua grazia.

Prima Lettura  2 Cor 4, 7-15
Colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita.
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 115
A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.
Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».
Ho detto con sgomento:
«Ogni uomo è bugiardo».
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

Canto al Vangelo 
 Fil 2,15.15 
Alleluia, alleluia.
Splendente come astri nel mondo,
tenendo alta la parola di vita.
Alleluia.

Vangelo  
 
Mt 5, 27-32
Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio. 
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

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