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venerdì 7 giugno 2019

MI AMI PIU' DI COSTORO? / venerdì VII° Pasqua


Paolo vive un momento difficile che ha senso solo nel progetto di Dio. E solo se rimane fedele a Dio può uscire fin da ora dall’assurdo umano della sua situazione perché sa che sta tutto è nelle sue mani. Così permette a Dio di compiere in tutto il suo disegno d’amore per Lui
Tante volte cozziamo contro i progetti di Dio non solo perché siamo limitati ma anche perché abbiamo una mentalità troppo distante da quella di Dio. Il Vangelo di oggi ce ne offre un esempio illuminante.
Pietro ha tradito. Gesù risorto gli ha perdonato ma non l’ha ancora riconfermato nella sua responsabilità di “Roccia”. Noi ci aspettiamo da parte di Gesù una messa alla prova, sufficientemente lunga, oppure un chiarimento: prometti che non lo farai più, hai visto che avevo ragione io?, te l’avevo detto, non prenderai più iniziative?, hai capito quanto mi hai fatto soffrire? hai capito il tuo errore?, sarai all’altezza questa volta? ecc… Come farebbe una mamma al suo figlioletto…
Invece Gesù si accontenta di chiedere a Pietro se gli porta un amore sincero più grande dell’amore che porta alle persone. Se mette il suo Signore davanti a tutto e a tutti, pur essendo debole. Ad ogni atto di amore da parte di Pietro Gesù risponde con un atto di fiducia e di consegna di responsabilità. Pietro mi può aiutare perché ama Gesù, in maniera ancora limitata ma sincera e che sceglie Gesù, ama Gesù più di quanto ama gli altri. Tutto è chiaramente appoggiato sull’amore infinito di Gesù per lui.
Non un cuore diviso, non un mercanteggiare “fino a che punto io posso? … fino a che punto devo? … ” ma un affidarsi a questo amore totale. Infatti Gesù non lascia a Pietro il sistemare la sua vita, il suo cuore, ma gli dice: “Seguimi”, “Lasciati portare”.
Sappiamo che Pietro avrà, in cambio, come dono gratuito, provvidenze, esperienze, amicizie, che riempiranno la sua vita e il suo cuore, lo colmeranno della gioia della risurrezione e della consolazione dello Spirito Santo. Ma tutto passerà attraverso Cristo, attraverso questa alleanza con l’Unico.

Prima Lettura   At 25,13-21
Si trattava di un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, arrivarono a Cesarèa il re Agrippa e Berenìce e vennero a salutare Festo. E poiché si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re le accuse contro Paolo, dicendo:
«C’è un uomo, lasciato qui prigioniero da Felice, contro il quale, durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono i capi dei sacerdoti e gli anziani dei Giudei per chiederne la condanna. Risposi loro che i Romani non usano consegnare una persona, prima che l’accusato sia messo a confronto con i suoi accusatori e possa aver modo di difendersi dall’accusa.
Allora essi vennero qui e io, senza indugi, il giorno seguente sedetti in tribunale e ordinai che vi fosse condotto quell’uomo. Quelli che lo incolpavano gli si misero attorno, ma non portarono alcuna accusa di quei crimini che io immaginavo; avevano con lui alcune questioni relative alla loro religione e a un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo.
Perplesso di fronte a simili controversie, chiesi se volesse andare a Gerusalemme e là essere giudicato di queste cose. Ma Paolo si appellò perché la sua causa fosse riservata al giudizio di Augusto, e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a quando potrò inviarlo a Cesare».

Salmo Responsoriale    Salmo 102
Il Signore ha posto il suo trono nei cieli.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Il Signore ha posto il suo trono nei cieli
e il suo regno dòmina l’universo.
Benedite il Signore, angeli suoi,
potenti esecutori dei suoi comandi.

Canto al Vangelo
   Gv 14,26 
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa;
vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Alleluia.


Vangelo  
 Gv 21,15-19
Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, 
[quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi». 

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