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giovedì 6 giugno 2019

COME FAI A RIMANERE NELLA CHIESA DOPO QUELLO CHE TI E' SUCCESSO? / giovedì VII° Pasqua

Santa Camilla Battista da Varano.

Oggi Gesù ci dice chiaramente che sta pregando per noi qui riuniti, noi che abbiamo creduto mediante la parola degli Apostoli e degli evangelizzatori. Gesù stesso ha pregato per te e per me, per noi, al momento in cui offriva la sua vita, sapendo che sarebbe andato in croce! Anche adesso, incessantemente prega per noi, presentando al Padre le sue piaghe gloriose.
Ma la sua preghiera ha uno scopo preciso: vuole che tutti siamo una sola cosa, Uno come è Dio in Tre persone, Uno con Lui e con il Padre. Questa è la condizione perché il mondo creda che Gesù è il Signore, è la Via, la Verità e la Vita. Questo è il segreto dell’evangelizzazione e la salvezza del mondo.
Essere uno!? Come si può? Cito tante volte santa Caterina da Siena che obbediva al Papa quando questi poteva definirsi un vero brigante o, come diceva la gente, “non un Papa ma un demonio incarnato”, e rimaneva figlia fedele della Chiesa. San Francesco e santa Caterina, questi fari luminosi in momenti di grande buio nella Chiesa, mi hanno aiutato ad accettare la Chiesa e la sua Gerarchia. Nel frattempo ho conosciuto tanti altri esempi di obbedienza eroica, come il nostro Beato Longo di Pompei. Ma tutti i santi sono stati uniti alla Chiesa e umili davanti ad essa, anche se tutti perseguitati ad un momento o ad un altro.
Oggi ho scoperto in questa dimensione un’altra figura : santa Camilla Battista da Varano, della famiglia dei signori di Camerino, clarissa mistica e umanista che continuò il suo cammino di fede nella Chiesa anche dopo che Cesare Borgia, su istigazione di suo padre, papa Alessandro VI, ne uccise il padre e fece strangolare i tre fratelli maggiori. Camilla Battista formata alla sapienza della croce continuò il suo cammino fino alla morte nel 1524 lasciando opere che ispirarono molte persone tra cui san Filippo Neri e il cardinal John Henry Newman. 
Rimaniamo stupefatti! Come ha fatto Camilla Battista a credere la Chiesa dopo tutto questo? Forse considerava - come ebbe a scrivere secoli dopo P. Henri de Lubac e ripreso da papa Francesco - infinitamente più disastrosa la "mondanità spirituale" di ogni mondanità semplicemente morale, come quella di un papa libertino e anche assassino. Ma che cos'è la "mondanità spirituale"? è il ritenersi migliore degli altri, ossia l'autoglorificarsi e compiacersi per la propria perfezione senza lasciarsi giudicare dalla croce, senza volgere lo sguardo al Signore e riconoscere di aver per primo bisogno di essere salvati. Se ho qualche virtù, è solo dono di Dio. (cfr.https://it.zenit.org/articles/bergoglio-e-de-lubac/ )

Prima Lettura    At 22,30; 23,6-11
E' necessario che tu dia testimonianza anche a Roma.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [il comandante della coorte,] volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro.
Paolo, sapendo che una parte era di sadducèi e una parte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti».
Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra farisei e sadducèi e l’assemblea si divise. I sadducèi infatti affermano che non c’è risurrezione né angeli né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. Ci fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest’uomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato».
La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza.
La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma». 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 15
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Canto al Vangelo   Gv 17,21 
Alleluia, alleluia.

Siano tutti una cosa sola,
come tu, Padre, sei in me e io in te,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
Alleluia.

Vangelo  
 Gv 17,21
Siano perfetti nell'unità.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

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