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mercoledì 7 ottobre 2020

VERGINE DEL ROSARIO / 7 ottobre

Battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571).

 Questa mattina a messa, abbiamo puntato sul momento che precede l’effusione dello Spirito Santo alla Pentecoste: Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.” (Atti 1,14). Maria, sempre in seconda linea, appare però in tutti momenti importanti della vita di Gesù e della Chiesa. E se Maria è sempre con Gesù, unita a lui anche da lontano, è, come Gesù, anche sempre con noi, ricorso sempre potente e disponibile per aiutarci a fare la volontà di Dio e a vivere le promesse del nostro battesimo.

I titoli che la Tradizione ha riconosciuto alla Vergine Maria nella sua instancabile opera a favore degli uomini, si arricchiscono sempre di più, seguendo le esperienze e le preoccupazioni del momento. Così, papa Francesco, papa mariano a tutto tondo, ha voluto che siano aggiunti tre titoli nuovi alle litanie lauretane. Si tratta del titolo di “Madre di Misericordia” da collocare dopo “Madre della Chiesa”, di “Madre della Speranza” da collocare dopo “Madre della Divina Grazia” e di “Consolatrice dei Migranti” dopo “Rifugio dei Peccatori” (Lettera ai presidenti delle Conferenze Episcopali del Cardinale Sarah, 20 giugno 2020).

Anche la festa della Vergine del Rosario è nata nel corso della Storia. Innanzitutto il Rosario è apparso dopo l’anno mille come Salterio dei poveri (per questo c'erano 15 misteri ossia 150 Ave Maria, quanti sono i Salmi nella Bibbia). Molto dopo, largamente diffuso tra il popolo come preghiera contemplativa, venne in qualche modo consacrato dalla Battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571 che segnò una svolta nella lotta contro i Turchi e ridette fiato agli eserciti e coraggio ai popoli cristiani.

Siamo però sempre soggetti a comprensioni parziali o anche devianti. Per cui, oltre alla preghiera fervorosa, dobbiamo sempre chiedere al Signore la luce per comprendere e fare totalmente la sua volontà. Totalmente? Più completamente. Nessuno fa totalmente la volontà di Dio, sia perché siamo peccatori, molto resistenti a lasciarci spogliare di tutto, sia perché la nostra comprensione è sempre (molto) limitata. San Paolo non esita a dire che “noi abbiamo il pensiero di Cristo” (1Cor 2,16; vedi anche versetto 12) eppure, pochi versetti dopo riconosce che “Ora vediamo in maniera confusa” (1 Cor 13,12). Accettare questa grandissima verità costringe all’umiltà e alla conversione permanente ma ci dona anche una sconfinata fiducia nelle vie di Dio e in particolare nel Cammino della Chiesa. Pur imperfetta nelle sue manifestazioni è la Chiesa di Cristo, guidata dallo Spirito Santo. Quello che vedo storto forse non lo è e sono io che vedo male. Ma, in ogni caso rientra nel disegno di Provvidenza di Dio. D’altronde della Vergine Maria stessa è detto che scopre man mano il cammino che le indica il Signore e “conservava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”, sorpresa dall’azione di Dio (Luca 2,19 e 51). Ogni organismo vivente ha un solo DNA ma evolve continuamente, spesso in modo inatteso e sorprendente. Un albero ha un’unica radice ma il suo tronco e suoi rami crescono e perfino qualche ramo muore e viene sostituito da altri pur essendo sempre lo stesso albero.

Solo i musulmani pensano – falsamente – che la loro religione non è mai cambiata e non deve cambiare mai perché è stato detto che un giorno alla Mecca è stata completata. E venne la modernità (di cui riconosciamo che non tutti gli aspetti sono buoni) e i musulmani entrano in crisi. Purtroppo alcuni risolvono il loro conflitto e disagio interiore con la violenza contro “gli infedeli”, siano essi stessi musulmani oppure no. Quando un cristiano non comprende lo sviluppo della Tradizione che assomiglia ad un albero con un’unica e identica radice e tanti rami, alcuni temporanei, vive una fede molto impoverita e conflittuale.

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