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lunedì 26 ottobre 2020

PERCHE' GESU' VIOLA E LASCIA VIOLARE IL SABATO? / lunedì XXX sett. T.O., anni pari

 



Una chiave per comprendere il Vangelo e tutta la Scrittura è “Gesù (Dio) condanna il peccato e salva il peccatore”, oppure ancora, come dice papa Francesco, “Gesù è venuto a salvare le persone non le dottrine e i libri”.

Questo non significa che le dottrine non ci siano e non siano necessarie, ma il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato. Come applicare questo? Quello che dice Paolo alla comunità di Efeso nella prima lettura è chiaramente un elenco di peccati gravi esclusi dal comportamento virtuoso del cristiano. Ma anche questo breve testo va compreso nel contesto di tutta la lettera che inizia illustrando la gloria, la magnificenza dell’Alleanza che Dio ha stretto gratuitamente con loro. I cristiani di Efeso sono persone che, almeno alcuni di loro, erano immerse in vari vizi al momento della chiamata. Solo alla fine, la lettera si conclude quindi con l’esortazione a un comportamento da “figli della luce”. Nella lettera ai Romani, Paolo fa notare a chi mette la Legge al primo posto che essa è venuta più di 400 anni dopo l’elezione di Abramo! Almeno 20 generazioni senza un codice morale scritto! Un’eternità. Chi di noi sa quello che hanno fatto e vissuto i suoi antenati di 400 anni fa? Eppure queste persone sono vissute nell’Alleanza con Dio.

E Gesù? Accoglie una persona che, secondo una stretta interpretazione, viola il sabato e lui stesso lo viola (ma il capo sinagoga se la prende con la gente, non ha il coraggio di attaccare Gesù direttamente e nemmeno questa donna guarita). Ci sono nel Vangelo altri attacchi di Gesù direttamente alle usanze (buone) affinché risalti ciò che è essenziale e non venga sostituito da ciò che è secondario. Con una interpretazione stretta si può uccidere! Tra tanti casi, famoso è quello dell’adultera: “Mosè ci ha comandato di lapidare donne come questa!” (Giovanni 8,5). Gesù ha salvato questa donna e ne siamo felici, ma per alcuni l’ha fatto disobbedendo alla Parola di Dio. S. Giuseppe da Copertino è stato condannato dal Tribunale (blando) dell’Inquisizione perché al momento della consacrazione, invece di inginocchiarsi, andava in estasi e si sollevava da terra. “Se questo frate fosse un santo rispetterebbe le rubriche del Messale!”

Come si può dire che il Vangelo è uno Spirito e non una Legge, e che la Tradizione si sviluppa senza rinnegare la sua unica radice?

 

Prima Lettura   Ef 4, 32 - 5, 8
Camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.
Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi – come deve essere tra santi – né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – cioè nessun idolatra – ha in eredità il regno di Cristo e di Dio.
Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce.   

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 1
Facciamoci imitatori di Dio, quali figli carissimi.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.   

Canto al Vangelo 
  Gv 17,17
Alleluia, alleluia.

La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 13, 10-17
Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.  

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