San Paolo è confrontato ad una gravissima
crisi nella comunità dei Galati. Credendo all’annuncio di Paolo hanno vissuto l’esperienza
inaspettata e profondamente rigeneratrice della gratuità dell’amore di Dio. Ma viene
il tempo di camminare nella fedeltà, di approfondire la fede, di donarsi al Signore e di conoscere sé stessi. Ci sono meno consolazioni, c'è una
relativa aridità, cala l’entusiasmo, qualche grazia richiesta non è stata
ottenuta. I Galati allora ascoltano dei giudaizzanti che indicano come rimedio
di fare pratiche che sarebbero più efficaci, più meritevoli, più complete e
sapienti dell’insegnamento troppo semplice di Paolo. Questo Paolo, un fariseo
di cui i farisei parlano male perché è troppo cambiato e sconvolge tutte le
tradizioni ricevute dai padri. In particolare Paolo – in obbedienza al Concilio
di Gerusalemme!!! – dice che la circoncisione non è obbligatoria e comunque non
salva! Come si può fare fiducia ad uno così?
I cristiani di origine ebraica si ritrovano allora nelle loro
abitudini di sempre, in sintonia con il resto della famiglia o gli amici che non hanno aderito
a Gesù. I cristiani di origine pagana si sentono più istruiti, iniziati a cose riservate
a pochi privilegiati (ricordo una persona che aveva abbandonato la sua comunità di fede, dirmi che non aveva perso nulla e parlarmi con entusiasmo del suo nuovo parroco che stava introducendo la devozione delle rose di santa Rita. Le rose di santa Rita messe a confronto con un cammino di fede!!!). Non si rendono conto che Gesù aveva già rimproverato ai
suoi contemporanei di aver annullato la Parola di Dio con le loro tradizioni
umane. Non si rendono conto che seguendo questa via dei mille precetti della
Legge stanno abbandonando il suo fondamento che è la fedeltà gratuita di Dio, e
specialmente in questo momento la grazia straordinaria e definitiva che si è
manifestata in Gesù Cristo. Eppure san Paolo ricorda loro le esperienze fatte: ” è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per
aver ascoltato la parola della fede?” Ma, evidentemente, la partita
non è vinta.
Quello
che sorprende è questa resistenza così profonda dell’uomo all’amore gratuito di
Dio. Resistenza che facciamo finta di non vedere. Si preferiscono la fatica, i segni esteriori,
l’accontentarsi di piccole grazie piuttosto che la Grazia che ingloba tutto e
sovrabbonda, il rimanere sulla riva invece di iniziare il viaggio della salvezza.
Si teme il confronto diretto con Dio. Conviene molto di più mantenere le
distanze.
Nel Vangelo
Gesù ci invita alla fiducia assoluta in Dio nella preghiera ma si preoccupa di imboccarci la
vera richiesta da fargli: lo Spirito Santo, la conversione, che porta con sé la
pienezza di tutti i doni. Sarà ascoltato? Qualcuno, dopo aver letto questo Vangelo, si chiederà seriamente perché non
gli viene spontaneo chiedere lo Spirito Santo, mentre invece gli è ancora così naturale
continuare a chiedere grazie particolari, o sentirsi appagato nella coscienza
di aver compiuto un rito?
Prima
Lettura Gal 3, 1-5
È per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver
ascoltato la parola della fede?
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!
Questo solo vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede? Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne? Avete tanto sofferto invano? Se almeno fosse invano!
Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede?
Salmo Responsoriale Lc 1
Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo.
Ha
suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo.
Salvezza
dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza.
Del
giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
Canto al Vangelo At 16,14
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.
Vangelo Lc 11, 5-13
Chiedete e vi sarà dato.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami
tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da
offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta
è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i
pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico,
almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi
sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà
aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al
posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi
dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più
il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!»
Nessun commento:
Posta un commento