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lunedì 12 ottobre 2020

IL SEGNO DI GIONA, DELLA REGINA DEL SUD E DI CARLO ACUTIS / lunedì XXVIII sett. T.O.

 


Una generazione malvagia cerca un segno. È malvagia perché cerca un segno? Di fatto Gesù associa le due cose, la malvagità e l’affannoso cercare segni. Gesù si lamenterà più volte di questo: “se non vedete segni  e prodigi, voi non credete!” (Giovanni 4,48). Di fatto Gesù fa molti segni e prodigi e la gente lo segue e lo cerca per questo. Ma la gente vuole sempre altri segni, proprio perché non vuole convertirsi. Chiedendo altre rassicurazioni, altre prove, rimanda la decisione di impegnarsi in prima persona nella via di Gesù che è la via del cuore, della coscienza profonda. Questa indecisione, lo “stare al balcone” a guardare e fare commenti, è un problema cruciale dell’umanità che troviamo in tante occasioni e modi diversi nella Scrittura. La ricerca “religiosa” di segni è allora solo un pretesto per vivere senza Dio.

Dio però dà molti segni. Gesù cita come segni Giona e la Regina del Sud, che sono centrati sulla Parola, predicata nel primo caso e ricercata nel secondo. E sia Giona che la Regina del Sud, sono dei segni essi stessi, in carne e ossa.

Il giovane Carlo Acutis è un segno. E dobbiamo comprendere i segni in due dimensioni. La loro bellezza e densità di esempio e il problema al quale il Signore vuole rispondere. Quando è esploso il problema del terzo mondo, il Signore ha mandato Madre Teresa. Carlo, questo ragazzo così giovane e brillante, sciolto e aperto, ancorato in cose “vecchie” e “distanti dai giovani” come l’Eucaristia e il Rosario ci dice da parte di Dio quanti giovani di oggi sono in pericolo, persi in una vita dalla quale è stato tolto ogni senso, ogni scopo degno dell’uomo e della sua trascendenza, una vita ridotta alla soddisfazione dei propri bisogni ed emozioni, a relazioni vuote per nascondere la propria fragilità, spesso travolta dalla pornografia e dalle droghe.

Carlo Acutis è un segno diretto ai giovani, come Chiara “Luce” Badano e altri, ma lo è anche per tutti. Anzi, sta proprio a noi di far vivere la giovinezza di Carlo Acutis nella Chiesa, di sposare la preoccupazione del Signore per i suoi giovani rimasti senza pastore, senza segni in carne e ossa vicino a loro. Beato Carlo prega per noi!

 

Prima Lettura   Gal 4,22-24. 26-27.31; 5, 1
Non siamo figli di una schiava, ma della donna libera.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, sta scritto che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. Ma il figlio della schiava è nato secondo la carne; il figlio della donna libera, in virtù della promessa.
Ora, queste cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due alleanze. Una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, è rappresentata da Agar. Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la madre di tutti noi. Sta scritto infatti:
«Rallégrati, sterile, tu che non partorisci,
grida di gioia, tu che non conosci i dolori del parto,
perché molti sono i figli dell’abbandonata,
più di quelli della donna che ha marito».
Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma della donna libera.
Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.    

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 112
Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è come il Signore, nostro Dio,
che si china a guardare sui cieli e sulla terra?
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero. 

Canto al Vangelo 
  Sal 94 
Alleluia, alleluia.

Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 11, 29-32
Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona. 

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». 

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