Globalizzazione e progresso senza una
rotta comune
29. Con il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb non ignoriamo gli sviluppi positivi
avvenuti nella scienza, nella tecnologia, nella medicina, nell’industria e nel
benessere, soprattutto nei Paesi sviluppati. Ciò nonostante, «sottolineiamo
che, insieme a tali progressi storici, grandi e apprezzati, si verifica un
deterioramento dell’etica, che condiziona l’agire internazionale, e un
indebolimento dei valori spirituali e del senso di responsabilità. Tutto ciò
contribuisce a diffondere una sensazione generale di frustrazione, di
solitudine e di disperazione […]. Nascono focolai di tensione e si accumulano
armi e munizioni, in una situazione mondiale dominata dall’incertezza, dalla
delusione e dalla paura del futuro e controllata dagli interessi economici
miopi». Segnaliamo altresì «le forti crisi politiche, l’ingiustizia e la
mancanza di una distribuzione equa delle risorse naturali. […] Nei confronti di
tali crisi che portano a morire di fame milioni di bambini, già ridotti a
scheletri umani – a motivo della povertà e della fame –, regna un silenzio
internazionale inaccettabile».[27] Davanti
a questo panorama, benché ci attraggano molti progressi, non riscontriamo una
rotta veramente umana.
30. Nel mondo attuale i sentimenti di appartenenza a una medesima umanità si
indeboliscono, mentre il sogno di costruire insieme la giustizia e la pace
sembra un’utopia di altri tempi. Vediamo come domina un’indifferenza di comodo,
fredda e globalizzata, figlia di una profonda disillusione che si cela dietro
l’inganno di una illusione: credere che possiamo essere onnipotenti e dimenticare
che siamo tutti sulla stessa barca. Questo disinganno, che lascia indietro i
grandi valori fraterni, conduce «a una sorta di cinismo. Questa è la tentazione
che noi abbiamo davanti, se andiamo per questa strada della disillusione o
della delusione. […] L’isolamento e la chiusura in se stessi o nei propri
interessi non sono mai la via per ridare speranza e operare un rinnovamento, ma
è la vicinanza, è la cultura dell’incontro. L’isolamento, no; vicinanza, sì.
Cultura dello scontro, no; cultura dell’incontro, sì».[28]
[27] Documento sulla
fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, Abu Dhabi (4 febbraio
2019): L’Osservatore Romano, 4-5 febbraio 2019, p. 6.
[28] Discorso al mondo della
cultura, Cagliari – Italia (22 settembre 2013): L’Osservatore Romano, 23-24
settembre 2013, p. 7.
[29] Humana communitas. Lettera al Presidente
della Pontificia Accademia per la Vita in occasione del XXV anniversario della
sua istituzione (6 gennaio 2019), 2.6: L’Osservatore Romano, 16 gennaio
2019, pp. 6-7.
[30] Videomessaggio al
TED2017 di Vancouver (26 aprile 2017): L’Osservatore Romano,
27 aprile 2017, p. 7.
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