6. Le pagine che seguono non pretendono di riassumere la dottrina sull’amore
fraterno, ma si soffermano sulla sua dimensione universale, sulla sua apertura
a tutti. Consegno questa Enciclica sociale come un umile apporto alla
riflessione affinché, di fronte a diversi modi attuali di eliminare o ignorare
gli altri, siamo in grado di reagire con un nuovo sogno di fraternità e di
amicizia sociale che non si limiti alle parole. Pur avendola scritta a partire
dalle mie convinzioni cristiane, che mi animano e mi nutrono, ho cercato di
farlo in modo che la riflessione si apra al dialogo con tutte le persone di
buona volontà.
7. Proprio mentre stavo scrivendo questa lettera, ha fatto irruzione in
maniera inattesa la pandemia del Covid-19, che ha messo in luce le nostre false
sicurezze. Al di là delle varie risposte che hanno dato i diversi Paesi, è
apparsa evidente l’incapacità di agire insieme. Malgrado si sia iper-connessi,
si è verificata una frammentazione che ha reso più difficile risolvere i
problemi che ci toccano tutti. Se qualcuno pensa che si trattasse solo di far
funzionare meglio quello che già facevamo, o che l’unico messaggio sia che
dobbiamo migliorare i sistemi e le regole già esistenti, sta negando la realtà.
8. Desidero tanto che, in questo tempo che ci è dato di vivere, riconoscendo
la dignità di ogni persona umana, possiamo far rinascere tra tutti
un’aspirazione mondiale alla fraternità. Tra tutti: «Ecco un bellissimo segreto
per sognare e rendere la nostra vita una bella avventura. Nessuno può
affrontare la vita in modo isolato […]. C’è bisogno di una comunità che ci
sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti.
Com’è importante sognare insieme! […] Da soli si rischia di avere dei miraggi,
per cui vedi quello che non c’è; i sogni si costruiscono insieme».[6] Sogniamo
come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come
figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza
della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti
fratelli!
[6] Discorso nell’Incontro
ecumenico e interreligioso con i giovani, Skopje – Macedonia del Nord
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