Dopo duemila anni di Cristianesimo e di progresso civile e democratico, a parte don Rodrigo dei “Promessi Sposi” penso che nessuno abbia sentito di un padrone, una padrona, che abbia servito a tavola i suoi servi. Chi ascolta Gesù viveva in un contesto molto più duro ancora. Ci ricordiamo la parabola del servo inutile: chi di voi a un servo che torna esausto dal lavoro nei campi gli dirà: mettiti a subito tavola, non gli dirà piuttosto: preparami da mangiare e dopo che avrò mangiato io, mangerai e berrai anche tu? Quel padrone che si cinge le vesti e passa a servire a tavola la sua servitù appare in tutto il suo splendore.
Anche san Paolo contempla l’apertura meravigliosa che
la grazia della Risurrezione ha prodotto come inizio dell’unità del genere
umano al di là di tutte le barriere. Infatti nel Tempio c'era il muro dell’inimicizia
ed ecco che greci ed ebrei mangiano insieme, fanno parte della stessa comunità. Questa nuova unità è anche faticosa. Sappiamo che la “invenzione “ dei diaconi nasce da
difficoltà nella distribuzione di aiuti tra vedove greche e vedove ebraiche. Ma
appunto la Chiesa non si arrende e trova una soluzione. Oggi la Chiesa è
universale, ma le difficoltà rimangono. C'è la difficoltà soltanto umana dell’incontro
di culture diverse nella comunità internazionali, o nell’arrivo da noi di stranieri anche se sono cristiani e persino cattolici. Nella parrocchia di mio fratello ho vissuto una
Epifania con 16 nazionalità radunate nella stessa messa! Ma da responsabile diocesano della pastorale degli stranieri mi dice di comunità che volendo
conservare la propria identità, rischiano la chiusura totale, preferendo non partecipare
all’Eucaristia se non è nella loro lingua …
Abbracciamo il sogno di Gesù, gli stessi suoi scomodi
e meravigliosi sentimenti, il sogno di Paolo che vede che tutti abbiamo una
sola fede un solo battesimo, un solo Salvatore, un solo Dio e Padre! Anzi!, che Filemone deve riaccogliere il suo schiavo fuggitivo come fratello in quanto uomo, prima ancora che convertito e quindi credente in Cristo. Abbracciamo il sogno di san Francesco ripreso da papa Francesco! Per realizzarlo
Gesù si è lasciato crocifiggere, Paolo ha subito pericoli e persecuzioni da tutti
i lati, fino al martirio. Mons. Mario Grech, vescovo emerito della
religiosissima Gozo, la seconda isola di Malta, costata che il Lockdown ha
rivelato un grande analfabetismo religioso e di fede. Tutti dispiaciuti (e
scandalizzati) perché non si potevano celebrare i funerali e le messe, ma quasi
nessuno che abbia cercato vie alternative per testimoniare Cristo, portare la
riconciliazione, approfondire la propria fede.
Prima
Lettura Ef 2, 12-22
Cristo è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
Egli infatti è la nostra pace,
colui che di due ha fatto una cosa sola,
abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.
Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
eliminando in se stesso l’inimicizia.
Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,
e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.
Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 84
Il Signore annuncia la pace al suo popolo.
Ascolterò
che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore
e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo,
il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Canto al Vangelo Lc 21,36
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Alleluia.
Vangelo Lc 12, 35-38
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora
svegli.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate
simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo
che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità
io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e
passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati
loro!».
Nessun commento:
Posta un commento