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mercoledì 28 ottobre 2020

"FRATELLI TUTTI" 13 Senza dignità sulle frontiere

 





Senza dignità umana sulle frontiere

37. Tanto da alcuni regimi politici populisti quanto da posizioni economiche liberali, si sostiene che occorre evitare ad ogni costo l’arrivo di persone migranti. Al tempo stesso si argomenta che conviene limitare l’aiuto ai Paesi poveri, così che tocchino il fondo e decidano di adottare misure di austerità. Non ci si rende conto che, dietro queste affermazioni astratte difficili da sostenere, ci sono tante vite lacerate. Molti fuggono dalla guerra, da persecuzioni, da catastrofi naturali. Altri, con pieno diritto, sono «alla ricerca di opportunità per sé e per la propria famiglia. Sognano un futuro migliore e desiderano creare le condizioni perché si realizzi».[36]

38. Purtroppo, altri sono «attirati dalla cultura occidentale, nutrendo talvolta aspettative irrealistiche che li espongono a pesanti delusioni. Trafficanti senza scrupolo, spesso legati ai cartelli della droga e delle armi, sfruttano la debolezza dei migranti, che lungo il loro percorso troppo spesso incontrano la violenza, la tratta, l’abuso psicologico e anche fisico, e sofferenze indicibili».[37] Coloro che emigrano «sperimentano la separazione dal proprio contesto di origine e spesso anche uno sradicamento culturale e religioso. La frattura riguarda anche le comunità di origine, che perdono gli elementi più vigorosi e intraprendenti, e le famiglie, in particolare quando migra uno o entrambi i genitori, lasciando i figli nel Paese di origine».[38] Di conseguenza, «va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra».[39]

39. Per giunta, «in alcuni Paesi di arrivo, i fenomeni migratori suscitano allarme e paure, spesso fomentate e sfruttate a fini politici. Si diffonde così una mentalità xenofoba, di chiusura e di ripiegamento su se stessi».[40] I migranti vengono considerati non abbastanza degni di partecipare alla vita sociale come qualsiasi altro, e si dimentica che possiedono la stessa intrinseca dignità di qualunque persona. Pertanto, devono essere “protagonisti del proprio riscatto”.[41] Non si dirà mai che non sono umani, però in pratica, con le decisioni e il modo di trattarli, si manifesta che li si considera di minor valore, meno importanti, meno umani. È inaccettabile che i cristiani condividano questa mentalità e questi atteggiamenti, facendo a volte prevalere certe preferenze politiche piuttosto che profonde convinzioni della propria fede: l’inalienabile dignità di ogni persona umana al di là dell’origine, del colore o della religione, e la legge suprema dell’amore fraterno.

40. «Le migrazioni costituiranno un elemento fondante del futuro del mondo».[42] Ma oggi esse risentono di una «perdita di quel senso della responsabilità fraterna, su cui si basa ogni società civile».[43] L’Europa, ad esempio, rischia seriamente di andare per questa strada. Tuttavia, «aiutata dal suo grande patrimonio culturale e religioso, [ha] gli strumenti per difendere la centralità della persona umana e per trovare il giusto equilibrio fra il duplice dovere morale di tutelare i diritti dei propri cittadini e quello di garantire l’assistenza e l’accoglienza dei migranti».[44]

41. Comprendo che di fronte alle persone migranti alcuni nutrano dubbi o provino timori. Lo capisco come un aspetto dell’istinto naturale di autodifesa. Ma è anche vero che una persona e un popolo sono fecondi solo se sanno integrare creativamente dentro di sé l’apertura agli altri. Invito ad andare oltre queste reazioni primarie, perché «il problema è quando [esse] condizionano il nostro modo di pensare e di agire al punto da renderci intolleranti, chiusi, forse anche – senza accorgercene – razzisti. E così la paura ci priva del desiderio e della capacità di incontrare l’altro».[45]

[36] Esort. ap. postsin. Christus vivit (25 marzo 2019), 91.

[37] Ibid., 92.

[38] Ibid., 93.

[39] Benedetto XVI, Messaggio per la 99ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (12 ottobre 2012): AAS 104 (2012), 908.

[40] Esort. ap. postsin. Christus vivit (25 marzo 2019), 92.

[41] Cfr Messaggio per la 106ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2020 (13 maggio 2020): L’Osservatore Romano, 16 maggio 2020, p. 8.

[42] Discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede (11 gennaio 2016): AAS 108 (2016), 124.

[43] Discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede (13 gennaio 2014): AAS 106 (2014), 84.

[44] Discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede (11 gennaio 2016): AAS 108 (2016), 123.

[45] Messaggio per la 105ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (27 maggio 2019): L’Osservatore Romano, 27-28 maggio 2019, p. 8.

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